Punta Val Mora, Punta Almana... ma il Monte? E' Caprello!
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Capra! Capra! Capra! Direbbe un “famoso idiota”, ma invece è un Caprello…
Visto che oggi non c’è molto da raccontare (poca gente incontrata ed escursione in solitaria), mi concedo questa piccola battuta che fa giusto Alpinismo Cabaret!, anche se, restituire al mittente parte degli insulti profusi nei suoi innumerevoli sproloqui mi rende felice, e soprattutto, non va a peggiorare la mia già pessima fama!
Fatto il piccolo preambolo, non mi resta che “confezionare” a dovere la descrizione di questo giro portato a termine nella zona del Lago Sebino, in una giornata non proprio bella a livello Meteo, ma comunque una Meteo che mi ha concesso l’esplorazione verso due Cime a me sconosciute.
Da Portole si imbocca il “Sentiero Partigiano F. Benedetti” camminando su una carrareccia bitumata/acciottolata, dopo circa 1h di salita ripidina, si giunge al Forcella di Sale crocevia di molti sentieri.
Dirimpetto al sentiero attrezzato 3V che porta sulla Punta Almana, trovate un breve dosso erboso non troppo ripido che si perde in un boschetto sommitale, ci si fa largo tra i rami che bloccano un po’ il passaggio, e abbastanza facilmente si giunge sul M. Caprello dove non c’è nulla che ne segnali la cima.
Da questo punto in poi la traccia si fa un po’ più flebile, anche se la logica impone di proseguire per la cresta, si affrontano così diversi saliscendi su un misto di roccette ed erba ciularina, e le esposizioni più importanti che sono rivolte a nord.
In alcuni passaggi è necessario usare le mani per affrontare le roccette, nulla di difficile, al massimo un I°, ma guarda caso le esposizioni più strapiombanti si trovano proprio qui, dove anche un leggero strato di ghiaccio presente non facilita certo i movimenti.
Affrontata tutta la cresta, con un ultimo strappetto si giunge sulla Punta Val Mora, un piccolo ed esposto dente roccioso che ha un’eccellente vista sul Lago d’Iseo. Poco più di 2h dal via.
Quando ho cominciato l’escursione il cielo era sereno e la temperatura era perfetta per camminare, ora che sono poco più delle 10:00, vedo nuvoloni scuri che avanzano da sud-ovest, nuvoloni che non fanno presagire nulla di buono.
Velocemente ritorno sui miei passi, e una volta giunto di nuovo alla Forcella di Sale, faccio un break e decido il da farsi… il mio programma è quello di salire sulla Punta Almana affrontando la ferrata (mai fatta), ma un po’ il ghiaccio e un po’ il tempo in rapido mutamento, mi fanno cambiare i piani in corsa e opto per un sentiero più agevole che porta comunque sull’Almana, così che se dovesse anche piovere non mi troverei in una situazione di pericolo.
Dopo 5 minuti di cammino seguendo la sterrata che perde leggermente quota in direzione nord-est (3V), si giunge in prossimità di un sentiero che si stacca sulla destra e che entra in un fitto bosco, fatti pochi passi, il bosco è superato e si viaggia tranquilli in mezzacosta.
Senza affannarsi troppo, il sentiero prende quota seguendo il lato est dell’Almana, si supera con una certa facilità le brevi e non pericolose esposizioni che di volta in volta si susseguono, ed in men che non si dica spuntiamo sul Forcellino proprio sotto la vetta, da qua, con un breve e semplice strappo si giunge sulla Punta Almana. 4h dal via.
Questo di solito è un magnifico punto panoramico con visuale a 360°, ma oggi che le nuvole sono un po’ ovunque, ci si deve accontentare di ciò che Madre Natura ci regala. Aldilà delle foto che non rendono giustizia , ad occhio nudo posso vedere la Presolana, il Guglielmo, la Corna Blacca e le Corna di Savallo, ma anche il Trentapassi, la cresta del M. Pura e le due nuove cime che ho appena scoperto. Ovviamente c’è anche il L. d’Iseo…
Dopo aver mangiato velocemente in compagnia del vento gelido che spazza la cima, ora proseguo il mio cammino sulla bella cresta aerea che in direzione sud conduce alla Croce di Pezzuolo, ignoro sulla destra il sentiero F. Benedetti per buttarmi su un sentiero non bollato (cartello Osteria Pastina), passo un bel bosco di Castagno e sbuco nei pressi di un capanno, lo oltrepasso, e in poche centinaia di metri si arriva all’Osteria.
Si scende per i prati erbosi senza un sentiero vero e proprio (sbagliare è impossibile visto che si naviga a vista), ed una volta giunti all’Osteria Pastina (invoglia poco questo nome!), ritroviamo le indicazioni del sentiero partigiano, adesso con un po’ di attenzione si ritorna a Portole calpestando ora una carrareccia ora un bel sentiero “infossato”… eccomi di nuovo all’auto. 1h30 dalla Punta Almana.
Nota 1): Bel giro parzialmente ad anello; a parte il primo tratto che si sviluppa sulla strada bitumata, il resto del cammino riserva piacevoli emozioni. Il T3 vale solo per la cresta che porta alla Punta Val Mora, per il resto è un T2.
Nota 2): Cose a caso & Chi se ne frega!
Chi se ne frega: Bertolaso rinuncia alla corsa per diventare Sindaco di Roma.
Chi se ne frega: Grillo lascia libertà di coscienza sulle unioni civili.
Le spoglie di Padre Pio sono in Vaticano… E CHISSENEFREGA!!!
Nota 3) Troppo, troppo facile per Eric…
IDIOTA. (Dedicated to…)
Sproloqui sulla Capra ma tu sei un gran beota,
per te l’intelligenza è una cosa ignota,
Somaro patentato… ti mangi la carota.
Idiota,
ti vanti d’esser bello ma nessuna ti è devota,
c’è solo Scilipoti che segue la tua ruota,
ti separi dal cervello andando in Sacra Rota.
Idiota,
Come il “Silvio nostro” tu ti fai pilota,
ma cambi sempre idea cercando la tua quota,
aspetta e stai tranquillo che c’è il tuo amico “Trota”.
T’imbarchi sull’aereo e punti in Sud Dakota, e in coro ti gridiamo: fanculo grande Idiota!
A la prochaine! Menek e Olmo.
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