Val Bavona Bike – EMTB


Publiziert von siso , 21. Oktober 2018 um 18:15.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:19 Oktober 2018
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 645 m
Strecke:Parcheggio Cavergno (450 m) – Mulini (533 m) – Mondada (566 m) – Fontana (616 m) – Alnedo (649 m) – Sabbione – Prèda (646 m) – Ritorto (650 m) – Foroglio (684 m) – Roseto – Fontanellata (755 m) – Bolla (773 m) – Sonlerto (808 m) – Gannariente (883 m) – San Carlo (960 m) – Funivia San Carlo Robiei (1040 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Bellinzona Sud – Locarno – Losone – Valle Maggia – Bignasco – Cavergno.
Unterkunftmöglichkeiten:Sonlerto, Grotto Bavona BnB.
Kartennummer:C.N.S. No. 1271 – Basòdino - 1:25000; C.N.S. No. 1291 – Bosco / Gurin - 1:25000.

Facile pedalata nella più selvaggia valle ticinese, forse anche la più bella e la più fotografata.

Questa valle laterale della Valle Maggia è l’unica in Svizzera senza elettricità ed è un’area protetta conservata allo stato originale.

Lungo la strada della Bavona si incontrano molte cappelle votive e oratori, come in nessun’altra parte del cantone. In alcuni casi sono stati edificati dagli emigranti, che si sono spinti fino all’Australia.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.00

Fine dell’escursione: ore 13.20

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa

Temperatura alla partenza: 11°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3600 m
Temperatura a Sonlerto alle 10.30: 7°C

Temperatura al rientro: 25°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 7.48

Tramonto del sole: 18.31

 

È una giornata autunnale con condizioni meteo eccellenti. Trovato un parcheggio sotto il cimitero di Cavergno, alle 9:00 mi avvio sulla bella strada asfaltata, oggi decisamente poco trafficata. La valle inizia a Cavergno (cà d’inverno) e culmina sulla vetta del Basòdino (3272 m).

Benché il fondovalle sia relativamente basso, profondamente incassato fra pareti che si innalzano a precipizio, il sole arriva presto; la Val Bavona è infatti rivolta a sud-est e gode di un buon soleggiamento. Nel fondovalle si susseguono dodici frazioni, dodici terre (così chiamate dalla gente di qui) con bei nomi: Mondada, Fontana, Alnedo, Sabbione, Ritorto, Foroglio, Roseto, Fontanellata, Faedo, Bolla, Sonlerto, San Carlo. I villaggi, che hanno conservato il loro aspetto primitivo, sono attorniati da castagneti e da enormi massi. Dai fianchi scoscesi sono precipitate, lungo la valle, numerose frane di ciclopici macigni che danno al paesaggio un aspetto estremamente selvaggio, unico in Svizzera e forse in Europa.

La salita non è molto dura; la fatica maggiore è dovuta piuttosto alle frequenti interruzioni per scattare foto, con le conseguenti risalite in sella e il rilancio della pedalata da fermo. Le soste più prolungate sono a Ritorto, un gioiello architettonico, a Foroglio (cascata, viuzze lastricare, rustici riattati) e a Sonlerto: un capolavoro, l’emblema dell’architettura rurale bavonese. Sonlerto è un gruppo massiccio di case sorte tra i macigni, per non occupare terreno coltivabile. Sono state costruite con grande perizia, strette le une alle altre attorno alla piazzetta che pare un salotto. Case dalle dimensioni modeste, a misura d’uomo, disegnate secondo le regole delle necessità quotidiane. Sono la sintesi di un lavoro comunitario, l’attuazione concreta del vivere insieme. Una torba di notevoli dimensioni caratterizza questa terra. Ai piedi del villaggio, di fianco alla strada, un grotto offre pure la possibilità di alloggio fino a quattro persone.

Riprendo la bici e continuo a pedalare nell’aspro e selvaggio paesaggio che caratterizza la valle. Visito dapprima la Cappella del Cantom, con dipinti di Romano Dadò, e in località Gannariente (883 m), tra un ammasso caotico di enormi macigni, il piccolo oratorio della Natività con lo svettante campanile dalla conica guglia in pioda. Sorse nel 1595, probabilmente su un tempietto già oggetto di culto, come ringraziamento per lo scampato pericolo dalle catastrofiche frane avvenute poco lontano, a Foroglio, l’anno precedente.

San Carlo (960 m) è a meno di un chilometro di distanza. È l’ultimo abitato della valle. Ogni famiglia patrizia di Cavergno e Bignasco possiede in una delle frazioni una seconda casa: la dimora estiva. Nei tempi passati (fin dopo la seconda guerra mondiale) i contadini di questi villaggi, seguendo il ritmo delle stagioni, si spostavano con bestie e masserizie dal villaggio alla valle, dalla valle sui monti, in una continua faticosa transumanza, sempre a piedi e con la casa sulle spalle.

Tornavano poi in paese, per rimanervi durante l’inverno (dicembre-aprile). Così, durante la brutta stagione le case bavonesi erano vuote e le strade deserte. Dunque, l’abitazione in questa valle veniva costruita per la bella stagione.

Decido di raggiungere la stazione di partenza della funivia per Robiei, a circa 80 m di dislivello. È l’ultimo strappetto che mi permette di costatare che la funivia attualmente è chiusa al pubblico; funziona solo per gli operai degli impianti idroelettrici. In ogni modo, anche in estate non è possibile portarsi la bicicletta sulla cabina.
 

 

Tranquilla passeggiata in bici, sulla strada praticamente deserta, con numerose soste fotografiche per immortalare gli splendidi agglomerati della Val Bavona: un autentico museo a cielo aperto!

 

Tempo totale: 4 h 20 min

Tempo di salita: 2 h 30 min

Dislivello in salita: 645 m

Quota massima: 1040 m

Quota minima: 450 m

Sviluppo complessivo: 27,2 km

Difficoltà: F

Consumo batteria: 34%

Coordinate Funivia San Carlo Robiei: 683'853 / 140'485

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Tourengänger: siso


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