Sentiero della Val Bavona

La Val Bavona è una valle di origine glaciale racchiusa tra alte pareti di roccia. Lungo i suoi 12 km ci sono altrettanti borghi che vengono chiamati terre. Gli insediamenti umani risalgono ad epoca antica. In seguito a catastrofi naturali come frane e alluvioni, a partire dal XVI secolo, la valle venne progressivamente abbandonata ed utilizzata solo nei periodi estivi per portare il bestiame ai pascoli. Le strade sono rimaste semplici mulattiere fino al 1962, quando venne inaugurata l'attuale strada per consentire il collegamento a San Carlo dove c'è la funivia per i servizi del complesso idroelettrico del Robiei. Paradossalmente le terre della Val Bavona (a parte San Carlo) non sono servite dalla rete elettrica. Elementi caratteristici della valle sono gli splui, caverne naturali, solitamente sotto i grossi massi che l'uomo ha adattato per utilizzi vari (rifugio, stalla, cantina, forno e altro).  Altro elemento sono i baloi, grossi massi che, probabilmente, si sono staccati dalle pareti circostanti al mancare della pressione del ghiaccio. I prati pensili sono i terreni artificiali sopra i baloi. Per ricavare qualsiasi terreno, data l'esiguità dei campi coltivabili sul fondovalle, gli abitanti costruivano muri sui massi e li riempivano con terra portata con le gerle. Le numerose cappelle votive e gli oratori (ogni terra ne ha uno) testimoniano la fede della gente del posto.

Ho programmato una gita per visitare gli aspetti che caratterizzano la particolarità della Val Bavona. Decidiamo di fare il percorso in discesa, per fare ciò usufruiamo dell'Autopostale che ci porta a San Carlo dopo aver lasciato l'auto a Bignasco. Scendiamo al capolinea alla stazione della funivia di San Carlo (1046) e partiamo scendendo sui tornanti della strada. Visitiamo il borgo di San Carlo (960) e attraversiamo il ponte stradale. Dietro una cappella di recente costruzione (2010) parte un sentiero di nuova tracciatura che prosegue nel bosco. Torniamo brevemente sulla strada alla chiesa di Gannariente (883) e poi alla cappella di Cantone (860). Su percorso parallelo alla strada raggiungiamo lo splendido borgo di Sonlert (808), dove sostiamo per uno spuntino. Riprendiamo il cammino sul sentiero che scende per attraversare il fiume. Seguiamo la via lungo il fiume attraversando i nuclei di Serta (778), Faed (755) e Rosed (747). Torniamo sulla strada per attraversare il ponte e procedere sul sentiero, ora sulla destra orografica del torrente Bavona. Arriviamo a Foroglio (697) dove facciamo una breve deviazione per avvicinarci alla famosa cascata. Attraversiamo il ponte e, dopo un tratto lungo il torrente, torniamo sulla strada a Ritorto (650). Svoltiamo sul sentiero che sale decisamente nel bosco per visitare gli splui di Inselmitt. Scendiamo a Sabbione (647) per risalire agli splui di Pianone e riabbassarci a Fontana (620). Proseguiamo su sentiero fino agli splui di Mondada (566) e scendiamo sulla strada a Mulini (533). Attraversato il ponte torniamo sul lato destro e proseguiamo, paralleli al corso d'acqua, fino a raggiungere Bignasco (443), dove avevamo lasciato l'auto.
Partecipanti: Dario, Rita, Guido, Lella.
Tempi di percorrenza: 6h45'.
Lunghezza del percorso: 15,0km.
Meteo: bello.