Prima,seconda.....terza : finalmente il Mulaz
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Monte Mulaz, una sfida rimasta aperta.
Dopo due tentativi andati a vuoto per problemi di meteo, finalmente, mi impongo di salire questo bel 3000(circa) lunedì 10.9, finestra con sole salvo nel pomeriggio.
Domenica sera mi messaggia Domenico : "facciamo qualcosa in settimana?", "io vado domani al Mulaz, che fai vieni?".
Preso in contropiede, oscilla un attimo ma poi è già sul treno per Verona, bene! "ti vengo a prendere in stazione".
Così lunedì siamo in due, partenza alle 6,15, viaggio tranquillo e dopo essere arrivati a Predazzo la vista si riempie man mano che saliamo da Bellamonte verso il passo Rolle e poi s sx verso il passo Valle.
Ci imbuchiamo nella val Venegia ed arriviamo all'ampio parcheggio all'altezza della bella Malga Venegia.
Dopo esserci preparati ci incamminiamo lungo la forestale verso la seconda Malga Venegiotta, ora guardo il cielo, questa è la terza volta che provo il Mulaz, e per farmela difficile saliremo per il sentiero 749, tempo magnifico mentre saliamo lungo il sentiero nel bosco.
Sbuchiamo in una splendida radura a quota 1900 circa, quì cerchiamo di incrociare il sentiero che perviene dal Passo Valles; Quello che abbiamo scelto per salire è un vecchio percorso che passando sotto la parete W del Mulaz, si infila in un bel canalone con un percorso attrezzato che ci porterà al Passo del Mulaz, da lì un ultimo strappo di circa 300 metri ci porterà a suonare la campana sulla cima a 2906 metri.
Il traverso ci porta ad attraversare due letti di torrente asciutti, poi perveniamo alla base del canalone dove un' enorme antica frana ha lasciato una quantità infinita di sassi e massi; iniziamo con impegno e fatica a salire il canalone con gli occhi rivolti alla ricerca del fantomatico attacco.
Alla fine, quando la parete inizia a verticalizzare, eccolo il bel cavo da 10 arrugginito, iniziamo ad imbragarci, poi indossato il casco partiamo, la salita non è molto verticale ma abbastanza appoggiata, facile da salire, con le dovute cautele; è un piacere salire con il buon Menego al seguito, buon apprendista supera le difficoltà alla grande e me lo ritrovo dietro di me quando arriviamo alla sommità del sentiero attrezzato.
Ora ci aspetta la salita alla cima del Mulaz, il Menego parte in tromba io fatico un pò a seguirlo, poi prendo il mio ritmo e salgo tranquillamente, arrivando alla cima dove si presenta tutto quello che è possibile vedere : dalle dolomiti Trentine a quelle del Sudtirolo fino a quelle Bellunesi.
Foto di rito, il Focobon ci guarda mentre suoniamo la campana, le nuvole ormai hanno ricoperto l'orizzonte, è ora di scendere al rifugio Volpi per mangiare qualcosa, mentre percorriamo il sentiero in discesa le prime gocce ci inseguono miste a qualche chicco di nevischio, arriviamo al Volpi che pioviggina abbondantemente, l'ambiente caldo ci accoglie, il cibo ci conforta, poi iniziamo a scendere fra nuvole nere che si rincorrono, prendiamo il sentiero "Quinto Scalet" e dopo una ripida discesa siamo alle spalle della Malga Venegiota, poi la bella forestale ci riporta al parcheggio.

Credo che Alex abbia descritto bene la giornata, di mio cerco di aggiungere qualcosa...
Come detto da Alex, domenica pomeriggio mando un messaggio per programmare qualcosa in settimana, ma con calma; la risposta arriva improvvisa, "dai vieni da me che domani mattina si va al Mulaz"! Boia, sono le 18:00 e sto bellamente camminando in Darsena! Faccio mente locale, conto sino a ...2 e poi corro a preparare lo zaino, attraverso la movida dei Navigli già con l'imbrago addosso, e mi infilo nella Metro di P.ta Genova. Ore 19:33, partenza dalla stazione di Lambrate, il treno mi porterà dritto dritto a Verona Porta Nuova.
Una prima anche per me questo Mulaz, già dal parcheggio l'ambiente che ci circonda è bellissimo. Sin dopo la Malga Venegiota di Conadico camminiamo su una bella sterrata, poi troviamo la deviazione che ci porta sotto la parete W del Mulaz, dove troviamo vecchi bolli sbiaditi e qualche ometto che ci fanno capire di essere sulla strada giusta, una volta arrivati al canalone Mulaz non ci resta che risalirlo faticosamente sino all'attacco della ferratina che alla fine risulterà abbastanza facile.
Sbuchiamo laddove passa la funivia di servizio del rif. Volpi, poi non ci resta che andare ad intercettare il sentiero che sale ripido verso la cima. Ancora una volta ci troviamo su un percorso accidentato, ripido, ma tutto sommato praticabile, dopo un primo momento di sconforto il "vecio" Alex prende il suo ritmo e sale in cima dopo averla mancata per due volte. 3h30 senza sosta.
Siamo entrambi felici e intorno a noi vediamo alcune delle più belle cime dolomitiche, il panorama è veramente FANTASTICO!
Festeggiamo questa salita al rifugio Mulaz, pranzando con diversi inglesi e yankees, poi riprendiamo a scendere, sperando di non prendere acqua, l'ambiente del sentiero 710 risulta ancora una volta strabello e arriviamo alla macchina con un caldo sole che fa capolino fra tante nuvole. 5h30 e 1h30 di soste.
P.s.
Grande Alex, la salita al Mulaz è stata veramente bella, questo è il più bel giro che abbiamo fatto assieme.
A' la prochaine! Menek
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