Cima Fontana Mt. 3070
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....Siamo sempre in Valmalenco e la meta di oggi è Cima Fontana.
La cima Fontana è un’eccellente osservatorio sulla Valle di Poschiavo e sulla valle di
Campomoro, i pizzi Varuna, Palù, Zupò, Argient e la vedretta di Fellaria.
Si tratta di zone meno frequentate rispetto ai luoghi classici dell’escursionismo in
Valmalenco, ma di una bellezza particolarissima, che non ha nulla da invidiare agli
scenari più noti.
Dal parcheggio della diga di Gera raggiungiamo la casa dei guardiani della diga e
saliamo per una rampa trasversale , appesa al muraglione, fino alla sommità
dello sbarramento.
Seguendo il cartello indicatore per Alpe Gembré e Bivacco Anghileri-Rusconi,
proseguiamo a destra dell’invaso sulla stradina in parte scavata nella roccia.
Tralasciando poi a destra il tracciato principale per l’Alpe Val Poschiavina ,
percorriamo il sentiero che costeggia il lago,il sentiero è molto frequentato, ma sono tutte persone, tra cui tanti bambini, dirette al rifugio Bignami.
L’aggiramento a destra di un costone roccioso ci comporta una discesa di una
ottantina di metri, poi proseguiamo con lieve pendenza fino all’ Alpe Gembré .
Sopra l’alpe il sentiero segnalato supera un ripido pendio che con diverse svolte conduce
su di un largo pianoro, qui la traccia si fa molto debole, ma con un po' di attenzione riusciamo a seguirla, anche perché prosegue diritta verso il centro del vallone.
Sul lato opposto rimane nascosta al nostro sguardo una baita diroccata, mentre in alto,
a sinistra, si vede bene lo "scatolone arancione" del bivacco Anghileri-Rusconi, collocato, in territorio italiano, poco distante dal passo Confinale .
Vediamo ora chiaramente, levando lo sguardo alla nostra sinistra, anche la nostra meta, la
cima Fontana!!
Arriviamo al Bivacco Anghileri-Rusconi , dove facciamo brevissima sosta - barretta.
A sinistra del bivacco riprendiamo i segnali, giungiamo ad un canalino, che il sentiero
taglia, per poi risalire, con un breve tratto esposto, uno speroncino roccioso: qui
dobbiamo prestare un po’ di attenzione....
Già noi eravamo un po’ preoccupati...se poi quando arrivi al momento di salire trovi
una persona che non è salita ....... anzi si è proprio impiantata e rimane lì in
contemplazione....!!!!! beh non è il massimo.....!!!
Comunque superato senza difficoltà quello che è l’unico passaggio un po’ delicato dell’escursione, approdiamo ad un più tranquillo crinale erboso, risalito il quale ci troviamo ai margini di una sorta di altopiano ondulato, qui il paesaggio cambia completamente diventando quasi lunare!!!
Sulla nostra destra, ottimo è il colpo d’occhio sulla valle di Poschiavo, che raggiunge Poschiavo ed il lago omonimo.
Da qui proseguiamo fino ad entrare nella parte superiore dell ́ampio vallone dove
sono presenti diversi laghetti glaciali, gli specchi d’acqua offrono uno splendido spettacolo cromatico dai colori azzurro-blu intenso dell’acqua.
Seguendo sempre i segnali risaliamo su fasciumi e pietraie la cresta fino a raggiungere la vetta di Cima Fontana .
In questa giornata, oltre noi sono saliti uno skyrunner( riconoscibilissimo dal passo di
marcia!!!!!) e un "arzillo giovane !!!!! " milanese di 75 anni, che ci chiede
se abbiamo notizie di un giovane signore con una bandana, incontrato lungo il
sentiero, con cui ha fatto un po’ di percorso fino al punto del passaggio esposto.....
gli spieghiamo che il signore, giovane per davvero...è tornato
indietro......!!!
Nell'ultimo tratto il signore milanese ci ha tratto in inganno perché si è fermato ad un’elevazione gemella posta leggermente più avanti, sul crinale, credendo fosse la cima ...e no.... seguendo un brevissimo traverso ecco che abbiamo raggiunto la vera cima che si distingue per la
presenza di un grande ometto, del cippo di legno con il numero 10 e di una targa
dedicata alla Madonna.
Il panorama alla nostra destra è grandiosoooooooo: la poderosa lingua
orientale del ghiacciaio di Fellaria, sovrastata dalle tre cime del piz Palù , alla sua
sinistra, la punta del Sasso Rosso, i pizzi Argient e Zupò e la Cresta Guzza.
Ci intratteniamo un po’ con il signore di 75 anni, che ci racconta di essersi
alzato alle 4,30 e dopo tante ore di macchina e di cammino, eccolo ad ammirare il
panorama. Era da tempo che aveva in programma di salire sulla Cima Fontana e si era
addirittura portato il necessario per alloggiare al bivacco, nel caso ce ne fosse stato
bisogno.
Si trattiene poco perché deve ritornare a Milano in giornata e così senza quasi
neanche mangiare riprende la discesa in solitaria.
Per una volta che noi non dobbiamo fare il viaggio di ritorno in giornata, ci sentiamo
privilegiati!!!!!!!!!!!!!!
Complimenti all’arzillo signore e.... ce ne fossero di persone come lui, soprattutto tra i
giovani...!!!
Nadia
Nadia
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ralphmalph

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