Sudgrat al Salbitschijen - 2981 m
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Lo zaino è pronto... e pesa da matti.... ma come avrei potuto dir di no a questa bellissima avventura?!?!?
h. 15,00: si parte!
Il sentiero per la Salbithutte sembra una scala della penitenza (.... soprattutto a tornare....) ma l'ambiente ha un non so che di affascinante e le numerose piante di mirtilli hanno ben saputo tenerci compagnia durante la salita....Ma ecco che finalmente una bandiera spunta da dietro una collinetta.... e insieme a questa anche una spettacolare e frastagliata cresta di granito... la nostra meta....
Cena super sostanziosa a base di..... minestrina!!!!
Ma nonostante ci fossimo rassegnati, all'ultimo ecco arrivare anche un inaspettato piatto di riso bollito... beh dai, pensavo moooolto peggio data la fama in campo culinario dei rifugi svizzeri...
La notte trascorre dolcemente tranquilla... solo pochi rumorini fastidiosi.... e la mattina siamo riposatissimi...
Fuori dal Rifugio la Luna ancora è alta... Davanti ai nostri occhi ecco stagliarsi l'inconfondibile sagoma nera della "nostra" cresta, la Sudgrat,....
La notte però è oramai al suo termine.... ben presto infatti assistiamo ad un'alba mai vista prima...: una palla infuocata che veloce viene proiettata nel cielo e che in un attimo illumina la cresta Sud del Salbitschijen cominciando a riscaldare la roccia.... che spettacolo....
Finalmente eccoci all'attacco...: ed ora non ci resta che metter mano e cominciare ad arrampicare su questo favoloso granito....
Guglie si succedono a guglie.... torri si succedono a torri... ma soprattutto emozioni si succedono ad emozioni sempre più grandi.... emozioni che mi porterò per sempre dentro al cuore...
Finalmente dopo 8 ore (che mal di braccia!!!) spuntiamo in vetta.... che soddisfazione aver portato a termine questo progetto, questo viaggio, questa avventura, questo sogno... INSIEME!
La discesa è infinita.... e le ultime centinaia di metri prima della macchina li percorriamo scortati della luce della Luna che, nel frattempo, è rispuntata in cielo....
Dal parcheggio in località Grit (q. 1200 m) seguire il sentiero che, ripido, sale ad ampi tornanti in un bel bosco di conifere.
Alla q. 1940 m circa, la vegetazione si fa più rada e le conifere lasciano via via spazio a rigogliosi cespugli di mirtilli.
Rimontare la spalla erbosa soprastante per poi svoltare decisamente a sinistra. Un breve tratto pianeggiante conduce alla Salbithutte SAC (q. 2105 m).
Dal Rifugio (q. 2105 m), dopo aver perso leggermente quota, seguire il sentiero segnalato per il Salbit Brucke, uno dei ponti sospesi più alti e più lunghi di tutta la Svizzera.
Alla q. 2340 m circa, in corrispondenza della scritta bianca su un masso "Sudgrat", abbandonare definitivamente il sentiero principale, quindi, tra pietraie, seguire i numerosi bolli bianchi che conducono alla base di uno stretto e ripido canale.
Con qualche passo di facile arrampicare (max II), risalire il canale tenendosi piuttosto sulla destra (bolli bianchi), fino a giungere alla base di un grosso masso incastrato che si supera grazie all'aiuto di una catena.
Al termine del canale, si guadagna finalmente l'ampio pianoro dal quale parte la Cresta Sud del Salbitschijen.
Seguire il sentierino fino ad un masso con scritta bianca "salita diretta" (V). Da qui, se si vuole invece partire dall'attacco normale (q. 2590 m circa), salire a sinistra del masso e, per tracce e roccette (III), si giunge ad un piccolo spiazzo alla base di una placca appoggiata (il primo spit è nascosto).
L1: Rimontare la placca appoggiata fino ad incontrare una sosta intermedia; qui spostarsi a destra e, per diedro, salire fino a quando la parete non si fa più verticale - IV+ 30m
L2: Spostarsi leggermente a destra e, sfruttando delle belle lame, vincere la compatta placca. Traversare a sinistra e portarsi alla base di un piccolo strapiombino ben appigliato (cordone). Su terreno più semplice si giunge alla comoda sosta - V+, IV+ 40 m
L3: Affrontare direttamente la placca soprastante la sosta e portarsi alla base di una bellissima fessura verticale superata la quale, per rocce più facili, si giunge alla sosta - V 35m
L4: Un lungo traverso di aderenza verso destra su placca appoggiata conduce alla base del castello sommitale dello Zahn. Sfruttando una bella placca fessurata si raggiunge la sommità di questa bella torre rocciosa: pochi metri in piano conducono alla sosta con anello di calata - III, IV- 45m
Dalla vetta del Salbitzhan (q. 2728 m) eseguire una doppia di 20 m fino a raggiungere la sottostante forcella.
L5: Dalla sosta al termine della calata spostarsi a sinistra del filo di cresta. Rimontare le rocce rotte fino ad incontrare, sulla destra, una placca a gradoni che si risale sino alla sosta (2 spit) - IV+ 40m
L6: Dalla sosta salire verticalmente sul filo dello spigolo sfruttando alcune lame. Un delicato traverso verso destra conduce alla base di un bel diedro conosciuto come "Elefantenbauch": risalirlo fino ad uno stretto intaglio, dal quale ci si sposta sinistra - V+ 40m (molto esposto)
L7: Aggirare sulla sinistra un pinnacolo roccioso (esposto) per poi proseguire la risalita dell'emozionante filo di cresta (lame) fino alla sosta - V, III, IV 30m
L8: Dalla sosta spostarsi leggermente a destra e risalire il facile diedrino fino a riportarsi sul filo dello spigolo. Sosta su comodo spiazzo - V, IV 30 m
L9: Tiro chiave della via. Scendere per qualche metro sulla sinistra fino a portarsi alla base del successivo torrione. Sfruttando piccole e belle fessure risalire la parete guadagnando il filo dello spigolo, raggiunto il quale, con un delicato movimento di opposizione e di aderenza si perviene ad un diedro più appoggiato. Risalire il diedro fino alla sosta - IV+, VI+/A0, V+ 40m
L10: Dalla sosta, traversare leggermente verso sinistra e rimontare la successiva placca. Alcuni facili gradoni rocciosi portano ad un muretto esposto (passo delicato in placca), all'uscita del quale si è alla sosta - V- 35m
L11: Scendere di pochi metri (espostissimo) fino alla base di un esile ago roccioso. Sfruttando delle bellissime lame (più facile di quel che sembra) si perviene ad un cordino. Continuare a traversare verso sinistra fino a quando non si incontra una sosta con cordini. Proseguire nel diedro (chiodi) fino ad uno strapiombo (VI utile cordino per staffare), all'uscita del quale si raggiunge la sommità della Plattenturm (sosta su anello di calata) - IV+, V, VI 55m
Dalla Plattenturm calata di 35 m (possibile sosta intermedia su maglia rapida) fino al sottostante terrazzino posto alla base della Zwillingsturm.
L12: Per facili roccette e tracce di sentiero, traversare alla base della Zwillingsturm fino a raggiungere un ampio terrazzo alla base di una bella placca della parete terminale (spit) - III
L13: Vincere la facile placca a sinistra dello spigolo. Facili fessure che incidono placche sempre più appoggiate conducono alla sosta - IV- 30m
L14: Salire dritti puntando ad un piccolo diedrino (2 spit molto vicini). Dopo un passo un po' delicato, traversare a sinistra fino alla sosta - V 35m
L15: Dalla sosta, traversare a sinistra e, grazie ad una bellissima fessura, si guadagna la vetta del Salbitschijen - V- 40m
Per raggiungere la vetta vera e propria del Salbitschijen (q.2981 m), occorre traversare a sinistra fino a portarsi alla base della fiamma finale: 10m di IV+ portano in vetta all'esile lama (calata nel vuoto dalla cima).
Dalla vetta, seguire i bolli rossi che, tra roccette e sfasciumi (II) scendono sul versante nord del Salbitschijen (alcuni tratti sono attrezzati con fune metallica). Raggiunto un vasto pianoro detritico, rimanere sempre a destra del fiume (sguardo a valle). Ridiscendere il ripido e in alcuni tratti franoso canalone fino ai prati sottostanti. Da qui per tracce e bolli bianchi, si torna alla Salbithutte (q. 2105 m).
TEMPI DI PERCORRENZA:
- LOCALITA' GRIT - SALBITHUTTE SAC: 1,50 ora
- SALBITHUTTE - BIVIO PER LA SUDGRAT (q. 2340 m): 40 minuti
- BIVIO PER LA SUDGRAT (q. 2340 m) - ATTACCO SUDGRAT: 40 minuti
- ATTACCO SUDGRAT - SALBITSCHIJEN: 8,30 ore
- SALBITSCHIJEN - SALBITHUTTE: 1,30 ora
- SALBITHUTTE - LOCALITA' GRIT: 1,10 ora
Bellissima ed emozionantissima via, la Sudgrat al Salbitschijen, non a caso, è considerata una delle più ambite e remunerative creste delle Alpi.
Nonostante le difficoltà siano "relativamente contenute" (VI+/A0), questa via non è affatto da sottovalutare: le protezioni sono poste solo nei punti chiave dei vari tiri (una media di 3/4 spit per tiro); l'ambiente è severo e selvaggio e in alcuni tratti bisogna prestare molta attenzione a scegliere la via di salita corretta; la Sudgrat è una via molto lunga e faticosa (in media ci vogliono dalle 7 alle 9 ore per percorrerla), quindi è necessario un buon allenamento; l'arrampicata è sempre abbastanza sostenuta e fisica (son tutte lame da tirare!)
Portare friends fino al n°4 BD e cordini; a inizio o fine stagione potrebbero essere utili ramponi e/o piccozza per la discesa sul versante nord; si tratta di una via molto conosciuta, quindi consiglio di partire presto dal Rifugio per evitare di far coda lungo la cresta.
CONSIGLIATISSIMA!!!!
con Peru

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