Col de Raye Chèvrere -2725 mt- (da Vuella di Champdepraz).
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Nel rispetto del divieto di transito, lascio l'auto nel primo parcheggio, quello di destra salendo, poco prima del Centro Parco Monte Avic, esattamente alla frazione Vuella di Champdepraz 1225 mt circa. Individuo il sentiero numero 6 per il Lac Gelé, stimato con un tempo di percorrenza pari a 4 ore e 30 minuti; in realtà un escursionista normale ci impiegherà circa 3 ore senza passo spedito. Probabilmente la stima di "manica larga" è una tempistica riferita un pò a tutti coloro che si vogliono cimentare in questo itinerario.
La prima parte della salita si sviluppa all'interno di una rigogliosa foresta di pino uncinato che rappresenta uno degli aspetti paesaggistici più suggestivi del parco. La seconda parte, invece, diviene progressivamente sempre più austera e detritica, dove l'azione erosiva dei corsi d'acqua e antichi ghiacciai caratterizza la morfologia della zona con profonde incisioni vallive. La camminata è veramente piacevole. Poco prima di raggiungere il Lac Gelé, il sentiero lascia spazio ad una vecchia mulattiera, ben conservata, dove si trovano i resti di manufatti utili all'attività estrattiva mineraria. Come già accennato in precedenza, dopo circa tre ore, eccomi: Lac Gelé 2599 mt. Incantevole!
Il proseguimento avviene seguendo il segnavia numero 6A, ponendo attenzione a ometti in pietra e paletti. Si passa accanto alla baita forestale del parco e alternando balze rocciose a magri pascoli raggiungo il Col de Raye Chèvrere 2725 mt. Peccato che le nuvole non mi permetterano di osservare il panorama verso nord e sui 4000 della regione. Discesa medesimo itinerario di salita.
NOTE: Escursione che non presenta difficoltà di orientamento e tecniche. Considerare comunque uno sviluppo pari a 17,5 km e un dislivello di 1500 mt che potrebbero rendere di fatto la gita impegnativa.
La prima parte della salita si sviluppa all'interno di una rigogliosa foresta di pino uncinato che rappresenta uno degli aspetti paesaggistici più suggestivi del parco. La seconda parte, invece, diviene progressivamente sempre più austera e detritica, dove l'azione erosiva dei corsi d'acqua e antichi ghiacciai caratterizza la morfologia della zona con profonde incisioni vallive. La camminata è veramente piacevole. Poco prima di raggiungere il Lac Gelé, il sentiero lascia spazio ad una vecchia mulattiera, ben conservata, dove si trovano i resti di manufatti utili all'attività estrattiva mineraria. Come già accennato in precedenza, dopo circa tre ore, eccomi: Lac Gelé 2599 mt. Incantevole!
Il proseguimento avviene seguendo il segnavia numero 6A, ponendo attenzione a ometti in pietra e paletti. Si passa accanto alla baita forestale del parco e alternando balze rocciose a magri pascoli raggiungo il Col de Raye Chèvrere 2725 mt. Peccato che le nuvole non mi permetterano di osservare il panorama verso nord e sui 4000 della regione. Discesa medesimo itinerario di salita.
NOTE: Escursione che non presenta difficoltà di orientamento e tecniche. Considerare comunque uno sviluppo pari a 17,5 km e un dislivello di 1500 mt che potrebbero rendere di fatto la gita impegnativa.
Tourengänger:
GAQA

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