Piz Pazzola (2581 m)
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Escursione in Val Medel con partenza da Platta (1380 m), una località con solo una decina di abitazioni, ma con una grande chiesa barocca, monumento storico cantonale e nazionale. Il motivo di questa enorme chiesa, se confrontata con il paesello, è legato al fatto che per secoli Platta ha costituito il centro politico e religioso della valle. Solo verso la fine del 1900 l’egemonia venne assunta da Curaglia, ubicata 2 km più a valle.
Inizio dell’escursione: ore 7:40
Fine dell’escursione: ore 14:45
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura alla partenza: 13°C
Temperatura al rientro: 27°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5:56
Tramonto del sole: 21:05
Mi trovo nel comune di Medel/Lucmagn, dove si parla il Sursilvano, una delle cinque varianti del romancio. La frazione Platta è da sempre minacciata dalle valanghe: fu colpita duramente soprattutto negli anni 1931, 1951 e 1975.
Parcheggiata l’auto al limite nord del villaggio, scendo verso il ponte che supera il Reno di Medel e mi porto sul versante sinistro della valle. In una decina di minuti raggiungo il nucleo di Drual (1412 m). È il periodo della fienagione: sono impressionato nel vedere come i contadini padroneggiano le falciatrici meccaniche con ruote a spuntoni, su versanti talmente ripidi che richiederebbero l’uso dei ramponi. La sterrata non si ferma qui, tuttavia solo gli autorizzati possono proseguire con l’auto. C’è pure un sentiero, che sale rettilineo ai margini della Val Drual, ma lo scoprirò solo in discesa. Seguo dunque la sterrata, molto panoramica, che mi permette di ammirare i paesi dello strettissimo fondovalle, su su fino al Medel (3210 m).
Dal tornante 1589 m imbocco il sentiero fino a Mises dalla Casa (1720 m), quindi rientro sulla sterrata che termina a Plaun Pardatsch (1730 m). Anche su questo maggengo fervono i lavori di fienagione, con la partecipazione di numerose braccia. Sui segnavia non appare nessuna indicazione per il Piz Pazzola. Il fitto bosco di abeti non permette inoltre di avere una visione sulla cresta che intendo affrontare. I falciatori sono troppo lontani e non voglio disturbarli per i miei futili motivi, insignificanti per persone che stanno lavorando sodo.
Decido di continuare fino all’Alp Pazzola. Il sentiero si sviluppa nel bosco di abeti, ai margini di una zona paludosa denominata Palius. Dopo 1,3 km si immette sulla strada che da Curaglia permette di accedere all’Alp Pazzola (1865 m). Lo raggiungo dopo 1 h e 50 minuti di cammino. L’alpeggio è veramente singolare per la disposizione degli edifici, che delimitano un’aia circolare, al cui centro c’è una fontana pentagonale.
Chiedo informazioni al giovane alpigiano. Parla solo spagnolo e non ha idea da quale parte si salga al Piz Pazzola. Molto gentilmente chiama una signora che parla tedesco. Anche lei non è in chiaro, comunque mi indirizza verso l’alta Val da Crusch, perché una sua amica salì da quella parte. La vetta non è ancora visibile.
Mi avvio, confortato da una marca rosso-giallo e da tracce di sentiero. La salita non è per niente comoda, inoltre il sentierino spesso svanisce per poi riapparire dopo faticosi tratti tra i cespugli. Mi convinco che non sia un percorso molto frequentato. L’Alp Pazzola è comunque sempre in vista e lo rimarrà a lungo. In zona Fontaunas il terreno spiana e il sentiero svanisce del tutto. La successiva località Puzzetta presenta detriti di falda, affioramenti rocciosi e chiazze d’erba. Da qui scorgo, sulla cresta sommitale, un omone di pietra. Studio il terreno e scelgo il percorso che mi sembra più logico. Scelta azzeccata: con soddisfazione mi ritrovo su un sentierino che risale la testata della valle piegando verso sinistra. La pendenza aumenta, tuttavia si sale facilmente. Raggiungo la cresta a quota 2480 m, quindi continuo sul filo per altri 350 m lineari, prima di poter affermare Piz Pazzola (2581 m) geschafft! Ci sono volute 3 h e 45 minuti.

Piz Pazzola (2581 m) - "Pizzo dello stagno, della pozza"
Il libro di vetta è custodito in una sorta di casetta per uccelli. La scoperchio e scrivo i saluti agli amici di Hikr.org. La maggior parte delle scritte sono in romancio e si riferiscono ad escursioni sulla neve.
L’uomo di pietre non è quello che si vedeva dal basso. La copertura della rete telefonica è buona.
Il panorama è notevole, anche se alcune cime sono parzialmente coperte dalla nebbia o dalle nuvole.
Quella che mi attira particolarmente, forse perché l’ho già raggiunta, è il Piz Medel (3210 m). Dalla parte opposta, verso nord, emerge l’Oberalpstock (3328 m).
Verso il fondovalle la vista si spinge fino all’Abbazia Benedettina di Disentis, che dista oltre 7 km.
Non fa freddo e non spira un alito di vento. Mi prendo il tempo per riposarmi un po’, quindi riprendo la lunga discesa, dapprima lungo la dorsale nord-est. A 2360 m di quota incappo in un salto di roccia. Piego a sinistra e finisco in una pietraia che rallenta molto la marcia. Mi sposto da un macigno all’altro aiutandomi con le mani, secondo un istinto che mi fa preferire le pietre grandi e stabili e che mi fa evitare quelle traballanti. A Plaun Grond il mare di pietre termina e riprende il pascolo. Da qui via scendo nella ripida Val Umbrivaun, seguendo con fatica i sentieri di mucche che convergono all’Alp Muschaneras (1855 m).
Da quest’alpe riappaiono i segnavia bianco-rosso-bianco, che mi guidano a Plaun Pardatsch e alla strada percorsa in salita.
Lunga camminata fino al Piz Pazzola, senza segnavia e per lunghi tratti “weglos”, senza sentiero.
L’interessante itinerario è sicuramente più frequentato in inverno e primavera, con gli sci o con le racchette. Per contro, le sterrate che da Platta e da Curaglia salgono fino agli alpeggi sono ideali per gli amanti della mountain-bike.
Tempo totale: 7 h 15 min
Tempo di salita: 3 h 45 min
Tempi parziali
Platta (1380 m) – Plaun Pardatsch (1730 m): 1 h
Plaun Pardatsch (1730 m) – Alp Pazzola (1865 m): 45 min
Alp Pazzola (1865 m) – Piz Pazzola (2581 m): 2 h
Dislivello in salita: 1218 m
Sviluppo complessivo: 15,2 km
Difficoltà: T3
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: sì.

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