Un nano all'ombra del Gigante. A zonzo per il Monte Bianco
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Lassù il Dente leva il suo dito ammonitore come a incutere timore e rispetto verso la montagna. E tutt'attorno una sfilata di cima di togliere il fiato, grandi pareti di granito rossastro si levano nel cielo e su su lo sguardo si leva fino alla calotta dorata di sua maesta il Monte Bianco.
Di fronte la mitica cresta di Peuterey, uno dei grandi problemi alpinistici dei tempi eroici, poco distante il Gran Capucin su cui Bonatti e Ghigo hanno aperto una nuova pagina dell'alpinismo su granito; luoghi di grandi imprese ma anche di tragedie che sono rimaste nella storia delll'alpinismo.
Un panorama unico da assaporare con calma nei colori che mutano, dalla luce solare del giorno alle albe dorate fino alla luce sinistra delle nuvole temporalesche. L'ospitale Rifugio Torino con il suo ambiente ancora da montanari offre un contrasto stridente con la tecnologia della Skyway che scarica sul ghiacciaio orde di turisti. Gli alpinisti affardellati di materiali e diretti alle grandi vie si mescolano con i ragazzi a torso nudo e le famigliole in un misto di umanità sorprendente.
Quattro giorni, quattro gite di difficoltà diversa.
Cresta dell'Aiguille du Marbrée. Una facile introduzione, cresta non difficile, un paio di passaggi di III, utile per riprendere confidenza con la tecnica (PD). Circa 2 1/2 dal rifugio e ritorno.
Cresta dell'Aiguille d'Entrèves. Bellissima cresta con tratti aerei su roccia stupenda, un paio di passaggi di 4+ ben proteggibili. Panorami sul ghiaccaio del gigante favolosi (AD). Circa 4-5h dal rifugio.
Cresta dell'Aiguille de Rochefort. Magnifica gita che porta dapprima alla base del Dente del Gigante su terreno misto (fino al II). Stupenda ma affilatissima crestina di neve sospesa sugli abissi che richiede grande prudenza e buone condizioni, poi arrampicata finale (passaggi di III+, soste attrezzate). Panorami strepitosi sulle Grandes Jorasses. Gita per alpnisti completi problematica se la cresta non è in condizioni (AD). 7-8h complessivamente.
Mont Blanc de Tacul. Un 'ripiego' perché il temporale notturno ci ha rubato il Bianco, ma in realtà un bellissimo 4000 che offre grandi panorami. Dal Torino ai Cosmiques per il ghiacciaio del Gigante (la teleferica è fuori uso fino a fine estate) poi sulla traccia di salita al Bianco per la seraccata del Tacul e rapidamente in cima (alcuni passaggi di misto nella parte finale). Consigliabile quando c'è ancora abbastanza neve (PD). La cima offre un panorama molto bello sul Mont Maudit ed è letteralmente sospesa sul ghiacciaio del Gigante. 7-8 ore complessivamente.
E un grazie a Philippe, la mia guida, per la competenza e la simpatia e per un utilissimo ripasso di nozioni di tecnica alpina.
A rivederci Monte Bianco.
Di fronte la mitica cresta di Peuterey, uno dei grandi problemi alpinistici dei tempi eroici, poco distante il Gran Capucin su cui Bonatti e Ghigo hanno aperto una nuova pagina dell'alpinismo su granito; luoghi di grandi imprese ma anche di tragedie che sono rimaste nella storia delll'alpinismo.
Un panorama unico da assaporare con calma nei colori che mutano, dalla luce solare del giorno alle albe dorate fino alla luce sinistra delle nuvole temporalesche. L'ospitale Rifugio Torino con il suo ambiente ancora da montanari offre un contrasto stridente con la tecnologia della Skyway che scarica sul ghiacciaio orde di turisti. Gli alpinisti affardellati di materiali e diretti alle grandi vie si mescolano con i ragazzi a torso nudo e le famigliole in un misto di umanità sorprendente.
Quattro giorni, quattro gite di difficoltà diversa.
Cresta dell'Aiguille du Marbrée. Una facile introduzione, cresta non difficile, un paio di passaggi di III, utile per riprendere confidenza con la tecnica (PD). Circa 2 1/2 dal rifugio e ritorno.
Cresta dell'Aiguille d'Entrèves. Bellissima cresta con tratti aerei su roccia stupenda, un paio di passaggi di 4+ ben proteggibili. Panorami sul ghiaccaio del gigante favolosi (AD). Circa 4-5h dal rifugio.
Cresta dell'Aiguille de Rochefort. Magnifica gita che porta dapprima alla base del Dente del Gigante su terreno misto (fino al II). Stupenda ma affilatissima crestina di neve sospesa sugli abissi che richiede grande prudenza e buone condizioni, poi arrampicata finale (passaggi di III+, soste attrezzate). Panorami strepitosi sulle Grandes Jorasses. Gita per alpnisti completi problematica se la cresta non è in condizioni (AD). 7-8h complessivamente.
Mont Blanc de Tacul. Un 'ripiego' perché il temporale notturno ci ha rubato il Bianco, ma in realtà un bellissimo 4000 che offre grandi panorami. Dal Torino ai Cosmiques per il ghiacciaio del Gigante (la teleferica è fuori uso fino a fine estate) poi sulla traccia di salita al Bianco per la seraccata del Tacul e rapidamente in cima (alcuni passaggi di misto nella parte finale). Consigliabile quando c'è ancora abbastanza neve (PD). La cima offre un panorama molto bello sul Mont Maudit ed è letteralmente sospesa sul ghiacciaio del Gigante. 7-8 ore complessivamente.
E un grazie a Philippe, la mia guida, per la competenza e la simpatia e per un utilissimo ripasso di nozioni di tecnica alpina.
A rivederci Monte Bianco.
Tourengänger:
blepori

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Kommentare (14)