Aiguille e Dôme de Rochefort
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Partiamo il giorno prima, in 8, da Courmayeur e prendendo la funivia, arriviamo comodamente al Rifugio Torino, dove tra molti riconosco
Irgi99 (il mondo è piccolo!!) che l'indomani andrà a fare il Dente del Gigante.
Colazione ore 2, partenza alle 2.45, ci dirigiamo in leggera discesa e attraversiamo quasi subito un crepaccio, poi si inizia a salire, dapprima piano poi via via la pendenza aumenta. Purtroppo dopo un'oretta, Claudio non si sente bene e torna al Rifugio.
Arriviamo al termine della neve e ci buttiamo sulle rocce cercando gli ometti e o tracce di passaggi. Con il buio è davvero complicato salire! In più il terreno instabile complica le cose.
Facciamo anche qualche passo di arrampicata impegnativo e dopo circa 2 ore e 40 minuti arriviamo finalmente alla gengiva, da qui inizia la nostra cresta che si presenta da subito bell'affilata.
Inizialmente si scende di qualche metro, poi si risale su crestine innevate. Si giunge su una prima elevazione dove si trovano delle corde fisse che aiutano a scendere di 50mt da un canale ghiacciato. Poi la neve torna migliore e si prosegue sempre con creste affilate sino ad un punto dove bisogna scendere di qualche metro sul versante italiano per aggirare sulla destra un torrione. Il terreno qui è instabile e troviamo anche una corda fissa con un fix strappato.
Dopo essere risaliti si torna sulla cresta ed in breve si arriva alla base dell'Aiguille de Rochefort.
Da qui saliamo per rocce abbastanza solide incontrando 3 soste con maillon ed un friend incastrato (max III grado), si perviene quindi in cresta ed in breve alla cima (ore 6.40).
Dalla vetta ci abbassiamo per 50 mt circa sul versante opposto per terreno un po' instabile sino a rimettere piede di nuovo sulla neve (occhio al crepaccio nei pressi).
Da qui ci dirigiamo verso un gendarme un po' minaccioso, risaliamo una crepa rocciosa III+ (fix al di sopra di essa) faticosa, poi si prosegue per terreno misto e solite crestine nevose. Si passa a sinistra del caratteristico torrione Doigt de Rochefort e con ultimo passaggio un po' esposto sulla sinistra giungiamo alla base del Dome.
Da qui si tiene la sinistra della cresta W e per un vago canale si risale per rocce un po rotte (max II+) e qualche sfasciume, si raggiunge la cresta ed in breve la cima del Dome de Rochefort (ore 8.10).
Panorama eccezionale sulle Jorasses e sul Canzio, nonchè su tutta la catena del Bianco!
Arrivano in vetta anche Maurizio ed Andrea e dopo esserci riposati un attimo iniziamo la discesa che si rileverà molto più lunga della salita!
Iniziamo con un doppia sotto il Dome, poi una volta scesi tutti, proseguiamo in discesa più facilmente.
Torniamo sulla cresta nevosa e risaliamo il gendarme, dal fix Renato mi cala e poi io calo lui.
Risaliamo quindi all'Aiguille e li aspettiamo Maurizio e Andrea (ore 10.30)
Una volta arrivati proseguiamo con la discesa dell'Aiguille, che effettuiamo con 2 doppie, poi dalla base a ritroso sino alla gengiva, ghiacciaio e rifugio Torino che raggiungiamo alle ore 16 dopo 13 ore!
Bellissima salita in ambiente eccezionale, da non sottovalutare per la lunghezza, per il terreno non sempre sicuro e dove bisogna rimanere sempre concentrati. Salita fatta quasi tutta con ramponi, per fare le doppie abbiamo usato 2 mezze da 50mt. 1 picca sufficiente a mio avviso
Con Vanni, Tatiana e Rocco che sono arrivati sino all'Aiguille e poi sono scesi con noi.

Colazione ore 2, partenza alle 2.45, ci dirigiamo in leggera discesa e attraversiamo quasi subito un crepaccio, poi si inizia a salire, dapprima piano poi via via la pendenza aumenta. Purtroppo dopo un'oretta, Claudio non si sente bene e torna al Rifugio.
Arriviamo al termine della neve e ci buttiamo sulle rocce cercando gli ometti e o tracce di passaggi. Con il buio è davvero complicato salire! In più il terreno instabile complica le cose.
Facciamo anche qualche passo di arrampicata impegnativo e dopo circa 2 ore e 40 minuti arriviamo finalmente alla gengiva, da qui inizia la nostra cresta che si presenta da subito bell'affilata.
Inizialmente si scende di qualche metro, poi si risale su crestine innevate. Si giunge su una prima elevazione dove si trovano delle corde fisse che aiutano a scendere di 50mt da un canale ghiacciato. Poi la neve torna migliore e si prosegue sempre con creste affilate sino ad un punto dove bisogna scendere di qualche metro sul versante italiano per aggirare sulla destra un torrione. Il terreno qui è instabile e troviamo anche una corda fissa con un fix strappato.
Dopo essere risaliti si torna sulla cresta ed in breve si arriva alla base dell'Aiguille de Rochefort.
Da qui saliamo per rocce abbastanza solide incontrando 3 soste con maillon ed un friend incastrato (max III grado), si perviene quindi in cresta ed in breve alla cima (ore 6.40).
Dalla vetta ci abbassiamo per 50 mt circa sul versante opposto per terreno un po' instabile sino a rimettere piede di nuovo sulla neve (occhio al crepaccio nei pressi).
Da qui ci dirigiamo verso un gendarme un po' minaccioso, risaliamo una crepa rocciosa III+ (fix al di sopra di essa) faticosa, poi si prosegue per terreno misto e solite crestine nevose. Si passa a sinistra del caratteristico torrione Doigt de Rochefort e con ultimo passaggio un po' esposto sulla sinistra giungiamo alla base del Dome.
Da qui si tiene la sinistra della cresta W e per un vago canale si risale per rocce un po rotte (max II+) e qualche sfasciume, si raggiunge la cresta ed in breve la cima del Dome de Rochefort (ore 8.10).
Panorama eccezionale sulle Jorasses e sul Canzio, nonchè su tutta la catena del Bianco!
Arrivano in vetta anche Maurizio ed Andrea e dopo esserci riposati un attimo iniziamo la discesa che si rileverà molto più lunga della salita!
Iniziamo con un doppia sotto il Dome, poi una volta scesi tutti, proseguiamo in discesa più facilmente.
Torniamo sulla cresta nevosa e risaliamo il gendarme, dal fix Renato mi cala e poi io calo lui.
Risaliamo quindi all'Aiguille e li aspettiamo Maurizio e Andrea (ore 10.30)
Una volta arrivati proseguiamo con la discesa dell'Aiguille, che effettuiamo con 2 doppie, poi dalla base a ritroso sino alla gengiva, ghiacciaio e rifugio Torino che raggiungiamo alle ore 16 dopo 13 ore!
Bellissima salita in ambiente eccezionale, da non sottovalutare per la lunghezza, per il terreno non sempre sicuro e dove bisogna rimanere sempre concentrati. Salita fatta quasi tutta con ramponi, per fare le doppie abbiamo usato 2 mezze da 50mt. 1 picca sufficiente a mio avviso
Con Vanni, Tatiana e Rocco che sono arrivati sino all'Aiguille e poi sono scesi con noi.
Tourengänger:
Alpingio

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (21)