Traversata tra i pizzi...un piacere fashion d'altri tempi.
A poco più di un mese e mezzo di distanza ritorniamo in zona Gandino, per compiere il giro che avevo nella mia testolina e che avevo preparato dopo la salita alla Croce di Pizzo Corno, un giro non facile da preparare, (per questo si va ad auf auf) in termini di dislivello e chilometraggio.
Partiamo dal parcheggio dei Fontanei, e memori di ciò che ci aspetta cominciamo con un passo tranquillo, giusto per spaccare il fiato, poi pian piano prendiamo il ritmo oltrepassando la zona attrezzata senza intoppi se non facendo attenzione al salto di roccia oggi molto umido. Dopo la via attrezzata il sentiero si addolcisce un poco, ma resta comunque ripidino sino alla Croce dove arriviamo con nostra sorpresa in 1h.
Riprendiamo il cammino, prendendo la direzione per il Campo d’Avene mentre il sole pian piano si nasconde tra le nuvole e in più poco prima di arrivare al Campo troviamo la prima neve, a macchie, ma alta almeno una trentina di centimetri. Al Campo d’Avene ancora una volta ci incartiamo, la fitta nebbia impedisce la visuale, e se in più aggiungiamo che non ci sono tracce che portano verso il Tribulino la situazione si complica ulteriormente. In questo caso ci viene in aiuto San Gps.
Ora siamo al Tribulino dei Morti, e qua la neve non manca, saranno 40 cm, ma totalmente marcia, salire sino al rifugio con questa paciolda ed in più con scarsa visibilità toglie poesia al piacere dell’escursione. Ma anche questo fa parte del gioco.2h30. Al rifugio c’è il pienone come avevo previsto, è tutta gente che proviene dal parcheggio del M. Farno, ma comunque troviamo giusto due posti per il pranzo e qua restiamo per una bella oretta.
Nel frattempo il sole è ancora assente, anzi, le nuvole sono ancora più fitte e noi non demordiamo dal nostro intento di salire al Pizzo Formico. Decidiamo per la discesa al Tribulino, evitando così di pestare meno neve possibile, poi prendiamo il traverso erboso che ci porta alla Forcella Larga; da qua nessun problema ad arrivare sino al “pulito” Pizzo Formico dove adesso un pallido sole ci riscalda i muscoli.
Riusciamo a fare delle foto decenti, e dopo una fermata di 20 minuti ritorniamo alla Forcella, dove ora ci aspetta la risalita sulle creste della Montagnina. Si sale subito ripidi sulla stretta traccia, con la neve quasi assente, con continui saliscendi percorriamo tutta la cresta sino a scendere ancora una volta al Tribulino dove riprendiamo il sentiero per tornare al Campo d’Avene. Rispetto al mattino ora la visuale ampia e il sole ci invoglia all’ennesima fermata.
Il terreno cambia quando prendiamo la sterrata che porta alla Malgalunga, una sterrata completamente innevata e praticamente quasi indistinguibile col resto dell’ambiente, armati di buona volontà, ma anche bestemmiando come il compianto Germano Mosconi, puntiamo verso la malga cercando di non riempirci gli scarponi di neve, scarponi già abbastanza inzuppati di loro. Alla Malgalunga troviamo i volontari che ci hanno accolto per il veglione di Capodanno, un saluto prolungato è d’obbligo.
I tempi si stanno dilatando ed è venuto il momento di tornare alla macchina. Prendiamo il sentiero che scende a lato del Baet, poi seguiamo la strada asfaltata che ci porta sino al Bivio 544, qua come da indicazioni, prendiamo la bella traccia che ci riporta sino al parcheggio di Fontanei. E anche questa è fatta.
Nota 1): Bel giro a quote relativamente basse, in posti che già conoscevo; sino alla Croce del Pizzo Corno c’è da farsi il culetto, poi ci si barcamena senza grandissimo impegno, ma tutto dipende dal grado di allenamento di ogni escursionista. T3 (EE) con il + per le condizioni climatiche trovate.
Nota 2): …Eric… pizzi e voyeurismo.
GUARDONI.
Per non creare dubbi mi metto su i calzoni,
ma l’occhio del bifolco inquadra i miei maroni,
per evitare il peggio mi alzo dal carponi.
Guardoni,
il bello di sto gioco è stare a cavalcioni,
in bilico sul trave o su quel che tu disponi,
se cadi a gambe aperte poi ti metti tra i castroni.
Guardoni,
se indosso la guepière poi sembro Mastelloni,
il bondage non mi piace ma calzo gli speroni,
sulla pelle dei perversi io spengo mozziconi.
Con la gang bang al buio si viaggia un po a tastoni, e in fondo mi domando: chi sono sti Guardoni?
A’ la prochaine! Menek,Rosa
Kommentare (16)