Monte Sparavera e Pizzo Formico


Publiziert von cai56 , 27. Januar 2023 um 17:48. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 Januar 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1472 m
Abstieg: 1472 m
Strecke:Circolare 26,98 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo ci si dirige sulla statale della Valseriana e la si segue fino all'uscita Valgandino; raggiunto il paese di Gandino, si trova parcheggio a margine della zona industriale in Via Opifici. Comodo per la partenza, ma pochi posti.

Per questa facile escursione ho preso ispirazione da una bellissima raccolta di percorsi per trail running nelle Orobie: inevitabilmente, vista la "destinazione d'uso", si tratta dal punto di vista escursionistico solo di una lunga passeggiata dove le difficoltà tecniche sono del tutto assenti, ma a favore di una perlustrazione del territorio che, soprattutto per chi come noi non è mai stato da queste parti, apre letteralmente una infinità di orizzonti. Si tratta in pratica di un anello completo attorno alla Valgandino che percorre principalmente le due creste a confine con la Val Cavallina e con la Valseriana, evidenziando la profonda differenza morfologica fra le due: la dorsale affacciata sul Lago di Endine è in realtà un amplissimo dosso di colline ed avvallamenti, sparso di cascine e pozze d'abbeverata (il terreno calcareo è avarissimo di acque superficiali), mentre la seconda è una classica cresta erboso/rocciosa parzialmente alberata che però si innalza dalla particolare stupenda conca della Montagnina. Anche se non ho personalmente elementi di confronto con le suggestioni del paesaggio estivo di questi luoghi, sono certo - anche e soprattutto per la grande estensione delle piste agricole che si vanno a percorrere - che la presenza di neve sia un notevole valore aggiunto. 


Dal punto di parcheggio ci si avvia ad imboccare variamente (oltre alla carrozzabile c'è anche, con lo stesso nome, un vicino acciottolato pedonale) la Via Ciro Menotti che serpeggia fra i capannoni di varie industrie fino ad attraversare il Torrente Romna e l'adiacente Via Fontanella: qui si trovano le indicazioni del Sentiero 547 per Monticelli e Monte di Sovere. Si sale la ripida asfaltata fino al primo tornante dove il sentiero si stacca sulla destra infilandosi in una stretta salita compresa fra due alti argini; passando a margine delle abitazioni periferiche del comune di Peia si ritrova la carrozzabile in Via don Rota, in cima alla quale, passando su sterrato, si effettua una curva a gomito. Da qui si entra nel bosco e, dopo una cascina, si passa su di un bel sentiero che traversa lungamente con pendenza quasi costante il versante nord del Monte Pizzetto fino a sbucare sui vastissimi prati della località Monticelli. I dossi erbosi e le numerose conche a prato sono percorsi da molte piste e sentieri che, salendo dal lato del Lago di Endine, si dirigono capillarmente alle tante costruzioni distribuite sui cocuzzoli o i fianchi delle varie colline. Il Sentiero 547 prosegue in forma di pista per vari chilometri sul versante meridionale in vista del lago sottostante, ma noi lo abbandoniamo temporaneamente - deviazione non segnalata ma presente sulle mappe - per salire sul Monte Sparavera con stupende vedute fino al Lago d'Iseo e all'Adamello. Dalla cima si scende dolcemente - la salita è stata invece piuttosto ripida - affiancando diverse pozze d'acqua (indicate come biotopi per microfauna e flora particolari) fino alla quarta - Pozza dei Sette Termini - dove si ritrova la pista-sentiero 547; la larga traccia scorre fra boschi e radure ora in lieve discesa andando a raggiungere ai piedi del Monte di Sovere la grossa costruzione del Rifugio Malga Longa, dove si trova anche un piccolo museo della Resistenza. Il sentiero diventa il 545 e, facendo attenzione alle segnalazioni presso le diramazioni, attraversa una estesa abetaia che, oltrepassato in località Sandrera il Laghetto Crus, accompagna fino al piano del Campo d'Avene: senza raggiungerne la baita, lo si attraversa al centro dirigendosi al margine di un nuovo bosco dove si distingue già da lontano un cartello (divieto di circolazione ai mezzi a motore). La traccia, talora piuttosto sassosa, sale quindi gradualmente a margine di un vallone dirupato per raggiungere un'aperta valletta che si conclude alla bocchetta della Tribulina dei Morti della Montagnina; ci si affaccia qui, dopo l'omonima Pozza, sul bellissimo altopiano-conca che si estende fra il vicino Rifugio Parafulmine e le elevazioni della Montagnina, del Pizzo Formico e del Monte Farno: in condizioni sufficienti di neve viene tracciata una pista per sci da fondo serpeggiante nella piana e sui dossi adiacenti. Il cammino prosegue fino alle costruzioni della Baita Montagnina dove si distacca sulla destra un sentierino che sale dolcemente fino all'apertura boscosa della Forcella Larga; da qui la traccia si inerpica senza difficoltà con alcuni tornanti fino alla cima del Pizzo Formico, presidiata da una croce in traliccio metallico di incredibili dimensioni. La discesa dalla vetta prosegue più agevole in traversata verso il Monte Farno oltrepassando alcune elevazioni del crinale (la più evidente ospita un pannello ripetitore) e raggiungendo infine una pista forestale; gradualmente - e con due scorciatoie - si raggiunge il centro abitato del Monte Farno (ville, cascine, parcheggi, ristoranti ed uno skilift dismesso) proseguendo fino a trovare sulla sinistra le indicazioni per il Bivacco Baroncelli. Si inizia con una notevole salita su asfalto che accompagna fino alle ultime abitazioni in direzione est, per poi proseguire lungo un sentierino prevalentemente pianeggiante (solo un paio di sbalzi di quota in corrispondenza di due guadi) che asseconda il profilo della testata della Val Groaro andando a raggiungere il dosso del bivacco, con anche una cappella ed una seconda croce imponente (Croce dei Pastori). Tralasciando il sentiero diretto che scende sotto la croce, si imbocca sulla destra la traccia che si avvia a percorrere con moltissimi ripidi tornanti il versante sinistro della ripida Val Groaro: la discesa è impegnativa tra fango e residui di neve ghiacciata, ma in breve si porta a raggiungere una larga zona di detriti ghiaiosi, dove la progressione, nonostante il fondo, risulta più agevole. A breve distanza si confluisce in Via degli Alpini, a poche centinaia di metri dal centro della frazione Cirano. Avvicinandosi a Gandino le difficoltà di orientamento (una serie di vicoli labirintici, ma con bellissimi palazzi antichi) richiedono attenzione, ma, una volta raggiunta parte absidale della parrocchiale, seguendo la Via G.M.Bettera si ritorna presto al punto di partenza.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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