Croce di Pizzo Corno. Come uno zingaro felice...
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-4... la temperatura alla partenza mette i brividi, la ripidità del sentiero ancor di più. C'è neve, è intonsa, nessun umano mi ha preceduto e la traccia si nasconde tra la vegetazione. La traccia... vedo tracce, orme. Le orme sono tracce e mi guidano lungo questo sentiero invisibile; è il 544A e oggi si è mimetizzato.
Orme, dicevo, sembrano quelle di una Volpe. Tallonano quelle di un Capriolo che cerca gli spazi aperti. Astuta come una Faina sta Volpe. Ricapitoliamo questo trenino: io seguo la Volpe, la Volpe segue il Capriolo mentre il Capriolo fugge, cerca la Libertà. La Libertà vince su tutto. Speriamo vinca il Capriolo.
Quando raggiungo la zona delle Falesie penso di aver vinto la mia sfida, ma non ho fatto i conti con l'inversione termica e una neve che tende a diventare strutto; il Sole batte forte, più di una batteria di un band Grindcore, c'è solo un angolo ombroso, ed è quello dove mi devo incollare per risalire la placca ghiacciata. M'incollo, eccome se m'incollo, volente o nolente. Uno perchè non devo scivolare, due perchè il ghiaccio sembra sempre scivoloso, ma quando è estremamente secco la pelle delle mani fa attrito più del Bostik. E col cazzo che ti stacchi dalla parete. Solo i piedi pedulati fuggono dal mio corpo...
Esco dalla zona infame, ne risalgo un'altra altrettanto infame, a ritroso c'è un bello "scivolo", ma io non scivolo, ho sempre preferito l'altalena... quella delle emozioni. La neve l'ho sempre odiata, almeno da quando cammino su per i monti, e la neve lo sa. Arrivo ad un bivio, Sant'Oruxmaps oggi non fa miracoli, tutto è intonso, pure qua. Fanculo al Gps.
Non ricordo questa zona, tento prima a sinistra, ma non mi convince la scelta, ritorno sui miei passi e proseguo a destra, ma in fondo a destra c'è sempre un cesso. Ritorno a sinistra, cammino finchè il sentiero tende a scendere ripido... nooo, lì non scendo manco se dovessi trovare il meraviglioso mondo dell'Anarchia. Ritorno verso destra, oggi mi sento una merda.
Me la rischio, proseguo, sono "ridotto come un cieco a brancicare attorno", non ho la conoscenza ma ho coraggio. "Spacco" la neve, mi faccio neve. Che ne pensi Clapton???
Qua cammino quasi in piano per fortuna, ma ricordo un breve strappo che porta verso la Croce. Ma dov'è la deviazione? Non c'è amico, l'hai saltata 5 minuti fa! Ancora una volta faccio marcia indietro, faccio il Gambero, battuta stantia ma è così... trovo la misera palina in acciaio con la deviazione, mi devio, sono un deviato. Come chi ha fatto la mimetica palina.
Finalmente sono in cima, e ce ne ho messo di tempo. 1h45.
Da qua oggi vedo lontano, più di Mr. Magoo. Comincio la mia personale conta delle cime su cui ho appoggiato il mio ristretto deretano, sono tante e tante altre potrebbero ospitarmi. Poi vedo Milano con i sui grattacieli... e mi gratto i testicoli. Fortuna che subito oltre c'è il meraviglioso Monviso che fa Buonviso a cattiva città.
Mi rilasso, collasso. Volgo lo sguardo a Nord, e so il perchè; la cresta, è la stessa che vorrei affrontare e che avevo già ammirato nel mio giro precedente. E cresta sia, ma per poco. Faccio alcuni passi con la traccia che ha esposizione a Ovest, a Est mi sento protetto dalla vegetazione, qualcuno è passato con la neve portante, ma ora con sto sole quasi primaverile? Mi accorgo che sto camminando su un misero cornicione. Nobbuono.
Ennesimo dietrofront e via sul sentiero che conosco, quello che porta verso Campo d'Avene, il passo è spedito e tallono Gelindo Bordin, spedito, dicevo, anche perchè adesso l'ombra sotto boschiva abbassa di molto la temperatura. Raggiungo il bucolico Campo d'Avene, poi seguo a destra la traccia lasciata da una fottuta jeep che ha violato la "sterrata". Anche qua cammino spedito, solo e con il silenzio che mi circonda, a sinistra vedo l'unica Regina di cui mi sento suddito, è la Presolana. Strano che stia a sinistra... Tempi moderni.
Anche qua ora c'è ombra, m'intabarro con guanti, cappello e Buff, mentre le spalle sono protette dal mio solito pile che mi da una finta sensazione di calore; come mai mi era capitato in queste zone incontro una coppia di Caprioli, mi tagliano la strada poi si fermano ai piedi di un'Abete immerso tra altri Abeti. Si fermano per guardarmi, strano per dei Caprioli, di solito corron come Lepri timorose. Mi guardano come a dire: ma che ci fai qua al freddo e tra questa neve intonsa? A noi la Natura ha riservato questo destino, ma tu? Potevi scegliere di stare di fronte ad un focolare alimentato a Carpino!
A questo ipotetico pensiero rispondo estraendo la mia Panasonic, immortalo la bella coppia e poi da brutto singolo mi allungo verso la Malga Lunga. Però cari Caprioli, a differenza vostra io posso decidere di essere tante cose... e oggi mi sento uno Zingaro felice.
Ore 13.40, sono alla Malga Lunga con almeno 45 minuti di ritardo rispetto al previsto, entro e mi metto vicino al camino, giusto per dar man forte al pensiero "capriolo", saluto gli amici che oggi sono cucinieri volontari e mi siedo. Gentilmente mi preparano al volo degli spaghetti con sugo di pomodoro, mangio del pane, poi giù nella trachea tre bicchieri di "rosso", così, come se non ci fosse un domani.
Purtroppo il tempo corre, e io non ho voglia di inseguirlo, anche perchè non ho mai sopportato gli sbirri. Saluto l'inossidabile duo e mi butto sul sentiero dove nessuna Anima, soprattutto viva, mi ha anticipato. Spacco neve e anche qua, mi faccio neve... no caro Clapton, ora non m'interessa sapere la tua opinione, so già come la pensi. E giù ancora neve...
Arrivo finalmente all'auto e saluto un anziano signore intento a caricare di masserizie il baule. Mi chino e slaccio gli scarponi, non fiato. Lui si, sfiata... mentre si china per appoggiare una cassa rilascia una scureggia a fondo perduto che mi immobilizza. Anche lui si immobilizza, e la cosa mi preoccupa non poco... tra l'altro ha gli occhi allampanati.
Faccio finta di nulla, ora c'è + 6 ma io ho ancora i brividi...
P.s.
Voi passate delle Buone Feste, io mi stringo agli ultimi, ai diseredati, ai dannati della Terra...
E son Zingaro...Felice. https://www.youtube.com/watch?v=t-i5omYFJlM
A' la prochaine! Menek e l'Io che mi distrugge.
Orme, dicevo, sembrano quelle di una Volpe. Tallonano quelle di un Capriolo che cerca gli spazi aperti. Astuta come una Faina sta Volpe. Ricapitoliamo questo trenino: io seguo la Volpe, la Volpe segue il Capriolo mentre il Capriolo fugge, cerca la Libertà. La Libertà vince su tutto. Speriamo vinca il Capriolo.
Quando raggiungo la zona delle Falesie penso di aver vinto la mia sfida, ma non ho fatto i conti con l'inversione termica e una neve che tende a diventare strutto; il Sole batte forte, più di una batteria di un band Grindcore, c'è solo un angolo ombroso, ed è quello dove mi devo incollare per risalire la placca ghiacciata. M'incollo, eccome se m'incollo, volente o nolente. Uno perchè non devo scivolare, due perchè il ghiaccio sembra sempre scivoloso, ma quando è estremamente secco la pelle delle mani fa attrito più del Bostik. E col cazzo che ti stacchi dalla parete. Solo i piedi pedulati fuggono dal mio corpo...
Esco dalla zona infame, ne risalgo un'altra altrettanto infame, a ritroso c'è un bello "scivolo", ma io non scivolo, ho sempre preferito l'altalena... quella delle emozioni. La neve l'ho sempre odiata, almeno da quando cammino su per i monti, e la neve lo sa. Arrivo ad un bivio, Sant'Oruxmaps oggi non fa miracoli, tutto è intonso, pure qua. Fanculo al Gps.
Non ricordo questa zona, tento prima a sinistra, ma non mi convince la scelta, ritorno sui miei passi e proseguo a destra, ma in fondo a destra c'è sempre un cesso. Ritorno a sinistra, cammino finchè il sentiero tende a scendere ripido... nooo, lì non scendo manco se dovessi trovare il meraviglioso mondo dell'Anarchia. Ritorno verso destra, oggi mi sento una merda.
Me la rischio, proseguo, sono "ridotto come un cieco a brancicare attorno", non ho la conoscenza ma ho coraggio. "Spacco" la neve, mi faccio neve. Che ne pensi Clapton???
Qua cammino quasi in piano per fortuna, ma ricordo un breve strappo che porta verso la Croce. Ma dov'è la deviazione? Non c'è amico, l'hai saltata 5 minuti fa! Ancora una volta faccio marcia indietro, faccio il Gambero, battuta stantia ma è così... trovo la misera palina in acciaio con la deviazione, mi devio, sono un deviato. Come chi ha fatto la mimetica palina.
Finalmente sono in cima, e ce ne ho messo di tempo. 1h45.
Da qua oggi vedo lontano, più di Mr. Magoo. Comincio la mia personale conta delle cime su cui ho appoggiato il mio ristretto deretano, sono tante e tante altre potrebbero ospitarmi. Poi vedo Milano con i sui grattacieli... e mi gratto i testicoli. Fortuna che subito oltre c'è il meraviglioso Monviso che fa Buonviso a cattiva città.
Mi rilasso, collasso. Volgo lo sguardo a Nord, e so il perchè; la cresta, è la stessa che vorrei affrontare e che avevo già ammirato nel mio giro precedente. E cresta sia, ma per poco. Faccio alcuni passi con la traccia che ha esposizione a Ovest, a Est mi sento protetto dalla vegetazione, qualcuno è passato con la neve portante, ma ora con sto sole quasi primaverile? Mi accorgo che sto camminando su un misero cornicione. Nobbuono.
Ennesimo dietrofront e via sul sentiero che conosco, quello che porta verso Campo d'Avene, il passo è spedito e tallono Gelindo Bordin, spedito, dicevo, anche perchè adesso l'ombra sotto boschiva abbassa di molto la temperatura. Raggiungo il bucolico Campo d'Avene, poi seguo a destra la traccia lasciata da una fottuta jeep che ha violato la "sterrata". Anche qua cammino spedito, solo e con il silenzio che mi circonda, a sinistra vedo l'unica Regina di cui mi sento suddito, è la Presolana. Strano che stia a sinistra... Tempi moderni.
Anche qua ora c'è ombra, m'intabarro con guanti, cappello e Buff, mentre le spalle sono protette dal mio solito pile che mi da una finta sensazione di calore; come mai mi era capitato in queste zone incontro una coppia di Caprioli, mi tagliano la strada poi si fermano ai piedi di un'Abete immerso tra altri Abeti. Si fermano per guardarmi, strano per dei Caprioli, di solito corron come Lepri timorose. Mi guardano come a dire: ma che ci fai qua al freddo e tra questa neve intonsa? A noi la Natura ha riservato questo destino, ma tu? Potevi scegliere di stare di fronte ad un focolare alimentato a Carpino!
A questo ipotetico pensiero rispondo estraendo la mia Panasonic, immortalo la bella coppia e poi da brutto singolo mi allungo verso la Malga Lunga. Però cari Caprioli, a differenza vostra io posso decidere di essere tante cose... e oggi mi sento uno Zingaro felice.
Ore 13.40, sono alla Malga Lunga con almeno 45 minuti di ritardo rispetto al previsto, entro e mi metto vicino al camino, giusto per dar man forte al pensiero "capriolo", saluto gli amici che oggi sono cucinieri volontari e mi siedo. Gentilmente mi preparano al volo degli spaghetti con sugo di pomodoro, mangio del pane, poi giù nella trachea tre bicchieri di "rosso", così, come se non ci fosse un domani.
Purtroppo il tempo corre, e io non ho voglia di inseguirlo, anche perchè non ho mai sopportato gli sbirri. Saluto l'inossidabile duo e mi butto sul sentiero dove nessuna Anima, soprattutto viva, mi ha anticipato. Spacco neve e anche qua, mi faccio neve... no caro Clapton, ora non m'interessa sapere la tua opinione, so già come la pensi. E giù ancora neve...
Arrivo finalmente all'auto e saluto un anziano signore intento a caricare di masserizie il baule. Mi chino e slaccio gli scarponi, non fiato. Lui si, sfiata... mentre si china per appoggiare una cassa rilascia una scureggia a fondo perduto che mi immobilizza. Anche lui si immobilizza, e la cosa mi preoccupa non poco... tra l'altro ha gli occhi allampanati.
Faccio finta di nulla, ora c'è + 6 ma io ho ancora i brividi...
P.s.
Voi passate delle Buone Feste, io mi stringo agli ultimi, ai diseredati, ai dannati della Terra...
E son Zingaro...Felice. https://www.youtube.com/watch?v=t-i5omYFJlM
A' la prochaine! Menek e l'Io che mi distrugge.
Tourengänger:
Menek

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