Hochalter (2678 m) - Skitour


Publiziert von siso , 14. März 2018 um 22:06.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Stubaier Alpen
Tour Datum: 9 März 2018
Ski Schwierigkeit: ZS
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 182 m
Abstieg: 665 m
Strecke:Kühtai (2017 m) – Bergstation Hochalterbahn (2520 m) – Poggio a quota 2496 m – Hochalter (2678 m) – Poggio a quota 2496 m – Kühtai (2017 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Autostrada A12 – Imst – Oetz – Kühtai.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Kühtai.
Kartennummer:Alpenvereinskarte 31/2 – Stubaier Alpen, Sellrain – 1:25000.

Prima descrizione in Hikr.org della salita a questa montagna con le pelli di foca.

Nelle condizioni odierne, con luce diffusa, vento da ovest e neve ventata gelata, il ripidissimo versante meridionale mi ha creato qualche problema.

Utilissimi coltelli e piccozza.
 


                                                      Hochalter (2678 m)

Inizio
dell’escursione: ore 9:20 dalla stazione a monte della seggiovia Hochalterbahn

Fine dell’escursione: ore 11:45 a Kühtai

Pressione atmosferica alle 9.00: 1019 hPa

Temperatura alla partenza: -7°C

Temperatura all’arrivo: -1°C

Velocità media del vento: 10 km/h

Sorgere del sole: 6.41

Tramonto del sole: 18.13

 

Da alcuni anni osservavo con ammirazione e timore  reverenziale questo ripidissimo versante vicino alla seggiovia Hochalterbahn. Oggi è arrivato il momento di affrontarlo, in solitaria, con condizioni poco favorevoli.

Dalla stazione a monte della seggiovia, scendo in una diagonale lunga circa 300 m fino all’evidente poggio posto a circa 2496 m di quota. Applico le pelli, mi alleggerisco, ma non troppo, e inizio la salita. La luce diffusa non è così problematica, a dar fastidio è il freddo vento teso e la neve ventata, in alcuni tratti rigelata. Dopo soli 6 minuti di salita decido di montare i rampanti; il versante è più ripido di quanto sembrasse dal basso, inoltre la traccia vista ieri è praticamente scomparsa. L’operazione non è proprio banale, in quanto la pendenza rischia di farmi perdere sci, zaino, bastoncini e rampanti. Con molta prudenza e attenzione riesco a montare i coltelli senza lasciarmi sfuggire niente e senza scivolare.

Riprendo il cammino con più sicurezza, anche se la neve è disomogenea e in alcuni tratti temo che possa cedere. Nel limite del possibile evito di passare a monte di affioramenti rocciosi: un’eventuale scivolata avrebbe conseguenze peggiori. Più di una volta penso alla rinuncia, tuttavia, dopo una breve pausa riflessiva riprendo coraggio e riparto.

Nella parte più elevata del pendio il vento ha fatto affiorare dei cespi d’erba gelati. A pochi metri da una sella, che permetterebbe di scendere nella Klammbachtal, tolgo gli sci. È impossibile conficcarli nella neve. Li appoggio con molta attenzione sul terreno inclinato, facendo in modo che gli skistopper siano a contatto con il suolo. Ripongo un bastoncino nello zaino, prendo la piccozza e mi avvio a piedi in direzione della centralina di misurazioni meteorologiche posta sulla vetta. Devo percorrere gli ultimi 70 m lineari tenendo una certa distanza dai cornicioni di neve e conficcando con forza la piccozza passo dopo passo.

Alle 10:26 posso affermare Hochalter geschafft!

Non c’è il libro di vetta. Mi limito ad una veloce toccata alla cassetta della centralina, quindi ritorno lentamente e senza soste allo Skidepot.

Il cambio d’assetto è decisamente scomodo: ancora una volta devo muovermi con molta circospezione, dopo aver conficcato con forza la piccozza, quale elemento di sicurezza. Alle 10:35 inizio la discesa. Scio sulla difensiva, cercando di non staccare lastroni di neve e limitando le curve al minimo indispensabile. Dopo circa 400 m di discesa raggiungo il rassicurante poggio alla base del versante meridionale dell’Hochalter. Da qui via mi posso rilassare; la successiva discesa verso Kühtai si svolge su piste note, che mi regalano l’ultima piacevole sciata di questo soggiorno tirolese.

 

L’Hochalter mi ha riservato una salita e una discesa più impegnative del previsto. La pendenza superiore ai 35°, associata a neve ventata con diverso spessore e con alternanza di consistenza tra dura e soffice, hanno confezionato un’escursione abbastanza difficile.

 

Tempo di salita: 1 h dalla Bergstation Hochalterbahn

Tempo totale: 2 h 25 min

Dislivello in salita: 182 m

Dislivello in discesa: 665 m

Sviluppo complessivo: 4 km

Difficoltà: AD

Coordinate Hochalter:

LWD (Lawinenwarndienst Tirol): 3 (marcato)

Copertura della rete cellulare: T-Mobile A buona

Libro di vetta: no.

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 15. März 2018 um 12:11
Incredibile! Credo che ti sarebbe stato utile un chiodo da ghiaccio, moschettoni e cordini per assicurare le tue cose ed evitare di vederle partire per il fondo valle:):)

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. März 2018 um 13:14
Hai ragione! Raramente mi sono trovato in simili situazioni. Le foto non rendono giustizia. Anche guardando il versante dal basso non ci si rende conto della reale pendenza. Inoltre, quando c'è una bella coltre di neve soffice, sembrerebbe tutto più facile, si ha più fiducia, anche se forse è un'illusione; con neve compatta tutto è più difficile. Ogni tanto un po' di adrenalina sollecita i sensi...

igor hat gesagt:
Gesendet am 15. März 2018 um 18:40
Bravo siso bella montagna !

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. März 2018 um 19:52
Grazie Igor,
piacere di risentirti!
Sì, è una bella e breve salita, ma da non sottovalutare quando la neve è dura. Sarebbe stato molto più facile e sicuro con i ramponi.
Ciao,
siso.

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 15. März 2018 um 21:58
Mi ricorda vagamente il Pioltone in Val Bognanco: condizioni simili. Ciao, siso.
roby

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. März 2018 um 08:48
Non ho mai fatto il Pioltone, che comunque ha un dislivello nettamente superiore (ca. 1000 m). Grazie roby, ciao!
siso.


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