Mont Rascias 2783 m
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Fino a Bard siamo immersi nella nebbia, cosa cui non avevamo minimamente pensato ma, passato il castello, la Val d’Aosta appare in tutto il suo splendore!
Cielo terso, di un azzurro spettacolare.
Risaliamo la Valle di Champorcher da dove si notano le nebbie bloccate proprio nell’imbuto del Castello di Bard…una foto ci starebbe proprio bene!
Anche questa volta lasciamo l’auto al primo posteggio di Chardonney e rifacciamo fedelmente quanto fatto un paio di settimane fa, sosta compresa, fino al rifugio Dondena. Questa volta però diamo più di un’occhiata in alto per vedere di non essere fregati nuovamente dal vento…sembra tutto tranquillo.
Giunti al rifugio proseguiamo in direzione del Lago Miserin, risalendo e aggirando la parete rocciosa di fronte al rifugio. La neve non è il massimo, crosta in parte portante, ma non essendoci traccia il fatto che si faccia qualche buca solo ogni tanto ci fa procedere bene. La neve sottostante è farina ma non ci sono le pendenze per causare danni dati dalla rottura della crosta. Per la salita rende, in discesa…poco divertente…pazienza!
Aggirato il roccione risaliamo con qualche tornante quello che potrei definire un ampissimo canalone e ci portiamo su una sorte di ampio colle, alla nostra sx i tralicci del roccione. Risaliamo ora l’ampissimo ma ripido panettone alla nostra dx.
Qui il vento ha fatto un gran lavoro…
Il panettone sembra interminabile ma finalmente spiana e compare l’ometto di vetta.
Panorama incredibile anche se, dal Col Fenetre e dietro la Rosa dei Banchi si stanno alzando molte nubi.
Mi lascia molto perplessa in fatto di esserci solo noi e altri due ciaspolatori di cui solo uno arriverà in cima poco dopo di noi…da quanto avevo letto e visto, sembrava un posto abbastanza frequentato…in verità non si vede nessuno nemmeno attorno…
In zona lago Miserin non ci sono tracce, nemmeno vecchie, uno dei motivi per cui soprassediamo sulla discesa verso il lago, non ce la sentiamo di batterla tutta fino a …boh a parte la nostra traccia non ce n’erano altre!
Cominciamo quindi a scendere ed ecco che arrivano i primi scialpinisti…beh se la prendono comoda, sono quasi le 13,00 e stanno ancora salendo…sicuramente non sono gli scialpinisti cui siamo abituati noi…
Senza ripassare dal rifugio Dondena andiamo a prendere la strada che percorreremo fino al posteggio, posto poco sotto il cartello che segnala la chiusura della strada.
La strada anche se tutta innevata è percorribile senza ciaspole.
Il tempo è inevitabilmente cambiato. Facciamo una veloce sosta pranzo all’alpeggio dove parte il sentiero per Chardonney. Rispetto a due settimane fa il sentiero è più pulito e la neve rimasta è pappa. La discesa a Chardonney e quindi più veloce.
La fretta è dovuta al fatto che vorremmo anticipare l’esodo dagli impianti da sci…cosa che in parte ci è riuscita!
…e questa volta l’abbiamo preso…il Mont Rascias!
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