Camoghè (2228 m) via Cima Calescio
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Oggi meteo non promettente nelle mie zone dell'alto Ticino, mi sento con blepori e decidiamo di stare nel Sottoceneri...
Inizio dell'escursione alle ore 7.45
Tempo dell'escursione Cima Calescio 10.30 (senza pause)
Tempo dell'escursione Camoghè 12.00 (con qualche pausa tecnica)
Temperatura alla partenza +2.0°
Temperatura in cima al Camoghè -2.0º con vento freddo da nord
Rientro verso le ore 15.15 (con pause)
Temperatura al rientro +6.0°
Totale km: 21.33
Sforzo km: 45.60
Tempo escursione senza pause: 7h
Tempo escursione con pause: 7h 30 min.
... e bene sì, nell'Alto Ticino danno forti nevicate, quindi la meta odierna è la cima del Camoghè con partenza da Isone percorrendo tutta la cresta che passa per la cima Calescio. In un primo momento pensavamo di farci il Tamaro, ma siccome come montagna la conosco sia in estiva che invernale ho preferito optare per il Camoghè che non avevo ancora fatto in versione invernale e neppure blepori.
Una volta ad Isone, di buon ora partiamo attraversando la piazza d'armi e saliamo per la strada che porta fino all'Alpe delle Fontanelle, da qui la strada finisce e la cresta ha inizio.
Principalmente in mezzo ad un magnifico bosco, poi si apre e fino a sotto la Cima Calescio si prosegue senza racchette, anche perchè l'innevamento è buono e la neve veramente ottima.
Dalla Cima Calescio fino all'Anticima del Camoghè si prosegue invece con le racchette. Sotto l'anticima decidiamo di togliere e proseguire a piedi, siccome dobbiamo tenere il versante verso sud, molto ripido e con le racchette non fattibile per il rischio di scivolare.
Proseguiamo fino sopra l'anticima e da lì sbuca un gruppo di camosci, almeno una quarantina tutti che scendono verso la Valle di Caneggio senza pensarci su due volte, ci hanno lasciati a bocca aperta, impressionante vedere con che velocità scendevano tutti assieme quei pendii con salti di roccia che non erano da poco.
Bene dopo lo spettacolo camosci proseguiamo sempre tenendo il filo di cresta fino al Camoghè, in poco tempo ci si arriva, prestando un po' di attenzione nella sella al punto 2201, che è poi stata quella del passaggio dei nostri amici camosci.
Wow, Camoghè conquistato, io e blepori siamo molto soddisfatti, in vetta soffia vendo da nord anche freddo, decidiamo di non fermarci se non per qualche foto di rito, scendiamo il primo pezzo di cresta senza racchette, poi montiamo le racchette e scendiamo fino a sotto la Bocchetta di Revolte.
Dalla bocchetta decidiamo di scendere i ripidissimi pendii che ci porteranno fino all'Alpe di Serdena, dove in alcuni traversi più sotto abbiamo dovuto percorrerli veramente con molta concentrazione, siccome molto ripidi e la neve ghiacciata sotto e fresca sopra ci ha causato un poco di problemi di tenuta. Per sicurezza smontiamo le racchette e procediamo a piedi fino all'Alpe di Serdena cercando di stare sul sentiero estivo coperto chiaramente da tanta neve.
Dall'Alpe Serdena proseguiamo tutto a piedi sulla strada che scende la Val di Serdena fino ad Isone.
È stato un magnifico tour, il tempo è stato dalla nostra parte e consiglio questo tour per fare il Camoghè in veste invernale. Chiaro oggi le condizioni nivologiche trovate erano magnifiche, con più neve ci sarebbe stato un pericolo di valanghe maggiore.
Passo la parola a blepori che mi ha accompagnato in questo magnifico tour.
Alla prossima con un'altro tour.
Saimon
blepori:
Sorprendente come alcune cime del Sottoceneri possono presentare in inverno scenari quasi alpini, così è del Camoghé, montagna tutt'altro che da sottovalutare perché i fianchi sono molto ripidi e presentare in inverno parecchie insidie. Inoltre la chiusura della strada della Val Serdena obbliga ad un considerevole dislivello per arrivare in vetta.
Questa è certamente la via più bella alla vetta: la cresta che passa da Cima Calescio si innalza verso il cielo con viste sempre più ampie verso il sopraceneri e il luganese, a tratti si sono visti anche i grattacieli di Milano. Poi a cima Calescio appare la visione imponente dei salti rocciosi che sovrastano la Val Caneggio, che ospitano una grande colonia di camosci in valloni appartati e avvolti da un candido manto di neve. Fortunatamente questa parte della cresta è più semplice di quanto sembra a prima vista, in presenza di neve ghiacciata potrebbe però essere assai problematica. Gli scenari in questo tratto sonò però veramente alpini, degni del signore del Sottoceneri.
E la magia dei colori, il bianco accente della neve, il blu profondo del cielo, il nero delle rocce e i colori variegati delle nubi che avanzano da occidente; ed ancora lo straordinario spettacolo di una branco di camosci che scia sui ripidi pendi della val Caneggio, di balza in balza in fila indiana fino a scomparire nell'oscurità della valle.
In vetta grande solitudine e il premio di un panorama che spazia dal lago di Como al Verbano, dall'Adamello fino alle Alpi Marittime. Un itinerario consigliabilissimo sia in inverno (per esperti) che a fine primavera.
Ed un grande grazie e complimento a Saimon per la bella gita.
Inizio dell'escursione alle ore 7.45
Tempo dell'escursione Cima Calescio 10.30 (senza pause)
Tempo dell'escursione Camoghè 12.00 (con qualche pausa tecnica)
Temperatura alla partenza +2.0°
Temperatura in cima al Camoghè -2.0º con vento freddo da nord
Rientro verso le ore 15.15 (con pause)
Temperatura al rientro +6.0°
Totale km: 21.33
Sforzo km: 45.60
Tempo escursione senza pause: 7h
Tempo escursione con pause: 7h 30 min.
... e bene sì, nell'Alto Ticino danno forti nevicate, quindi la meta odierna è la cima del Camoghè con partenza da Isone percorrendo tutta la cresta che passa per la cima Calescio. In un primo momento pensavamo di farci il Tamaro, ma siccome come montagna la conosco sia in estiva che invernale ho preferito optare per il Camoghè che non avevo ancora fatto in versione invernale e neppure blepori.
Una volta ad Isone, di buon ora partiamo attraversando la piazza d'armi e saliamo per la strada che porta fino all'Alpe delle Fontanelle, da qui la strada finisce e la cresta ha inizio.
Principalmente in mezzo ad un magnifico bosco, poi si apre e fino a sotto la Cima Calescio si prosegue senza racchette, anche perchè l'innevamento è buono e la neve veramente ottima.
Dalla Cima Calescio fino all'Anticima del Camoghè si prosegue invece con le racchette. Sotto l'anticima decidiamo di togliere e proseguire a piedi, siccome dobbiamo tenere il versante verso sud, molto ripido e con le racchette non fattibile per il rischio di scivolare.
Proseguiamo fino sopra l'anticima e da lì sbuca un gruppo di camosci, almeno una quarantina tutti che scendono verso la Valle di Caneggio senza pensarci su due volte, ci hanno lasciati a bocca aperta, impressionante vedere con che velocità scendevano tutti assieme quei pendii con salti di roccia che non erano da poco.
Bene dopo lo spettacolo camosci proseguiamo sempre tenendo il filo di cresta fino al Camoghè, in poco tempo ci si arriva, prestando un po' di attenzione nella sella al punto 2201, che è poi stata quella del passaggio dei nostri amici camosci.
Wow, Camoghè conquistato, io e blepori siamo molto soddisfatti, in vetta soffia vendo da nord anche freddo, decidiamo di non fermarci se non per qualche foto di rito, scendiamo il primo pezzo di cresta senza racchette, poi montiamo le racchette e scendiamo fino a sotto la Bocchetta di Revolte.
Dalla bocchetta decidiamo di scendere i ripidissimi pendii che ci porteranno fino all'Alpe di Serdena, dove in alcuni traversi più sotto abbiamo dovuto percorrerli veramente con molta concentrazione, siccome molto ripidi e la neve ghiacciata sotto e fresca sopra ci ha causato un poco di problemi di tenuta. Per sicurezza smontiamo le racchette e procediamo a piedi fino all'Alpe di Serdena cercando di stare sul sentiero estivo coperto chiaramente da tanta neve.
Dall'Alpe Serdena proseguiamo tutto a piedi sulla strada che scende la Val di Serdena fino ad Isone.
È stato un magnifico tour, il tempo è stato dalla nostra parte e consiglio questo tour per fare il Camoghè in veste invernale. Chiaro oggi le condizioni nivologiche trovate erano magnifiche, con più neve ci sarebbe stato un pericolo di valanghe maggiore.
Passo la parola a blepori che mi ha accompagnato in questo magnifico tour.
Alla prossima con un'altro tour.
Saimon
blepori:
Sorprendente come alcune cime del Sottoceneri possono presentare in inverno scenari quasi alpini, così è del Camoghé, montagna tutt'altro che da sottovalutare perché i fianchi sono molto ripidi e presentare in inverno parecchie insidie. Inoltre la chiusura della strada della Val Serdena obbliga ad un considerevole dislivello per arrivare in vetta.
Questa è certamente la via più bella alla vetta: la cresta che passa da Cima Calescio si innalza verso il cielo con viste sempre più ampie verso il sopraceneri e il luganese, a tratti si sono visti anche i grattacieli di Milano. Poi a cima Calescio appare la visione imponente dei salti rocciosi che sovrastano la Val Caneggio, che ospitano una grande colonia di camosci in valloni appartati e avvolti da un candido manto di neve. Fortunatamente questa parte della cresta è più semplice di quanto sembra a prima vista, in presenza di neve ghiacciata potrebbe però essere assai problematica. Gli scenari in questo tratto sonò però veramente alpini, degni del signore del Sottoceneri.
E la magia dei colori, il bianco accente della neve, il blu profondo del cielo, il nero delle rocce e i colori variegati delle nubi che avanzano da occidente; ed ancora lo straordinario spettacolo di una branco di camosci che scia sui ripidi pendi della val Caneggio, di balza in balza in fila indiana fino a scomparire nell'oscurità della valle.
In vetta grande solitudine e il premio di un panorama che spazia dal lago di Como al Verbano, dall'Adamello fino alle Alpi Marittime. Un itinerario consigliabilissimo sia in inverno (per esperti) che a fine primavera.
Ed un grande grazie e complimento a Saimon per la bella gita.
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