"Wild" Chiusarella
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Finalmente riesco a ritagliarmi un paio d'ore fra un impegno e l'altro per andare a correre. È già abbastanza tardi ed il sole tramonterà presto, parto con l'idea di salire al Chiusarella per la strada militare ma poi cambio idea e taglio a sinistra per raggiungere la Rasa, passo sotto la recinzione del Roccolo, attraverso il paese e mi dirigo verso la Motta Rossa salvo poi girare a destra per salire al Chiusarella, il percorso lo conosco: è decisamente ripido e ben poco corribile ma tant'è. Al bivio fra i due sentieri, quello che sale a Pian Valdes e quello che raggiunge la selvaggia cresta Ovest decido di seguire quest'ultimo.
Un tempo doveva essere un tracciato ben frequentato: è largo e ben segnato, ma ormai è sempre più invaso dai rovi e ingombro di alberi caduti. Le tracce del passaggio di ungulati sono dappertutto.
Dopo il traverso raggiungo la cresta ed inizio a risalirla districandomi fra i tanti ostacoli, passo accanto allo spettacolare torrione a picco sulla valle, a quest'ora veramente suggestivo illuminato com'è dalla luce del sole che sta tramontando dietro al Campo dei Fiori, infine esco dal bosco e raggiungo il culmine del Chiusarella risalendo l'erto prato sommitale.
Mi abbasso alla croce e mentre mi sto infilando la giaccavento vengo raggiunto da un conoscente che risale correndo proveniente dalla strada militare. Due parole e ripartiamo assieme, lui però scende di nuovo dalla strada mentre io decido di tagliare per i vari sentierini: non ho proprio voglia di scendere con il buio. Arrivo all'Alpe Ravetta, percorro un breve tratto della strada militare e nei pressi del Km 1 giro a sinistra per raggiungere Bregazzana passando sotto i Mirti. Quando arrivo alla chiesa di San Sebastiano ci si vede ancora.
Sempre bella la cresta Ovest del Chiusarella anche se diviene sempre meno percorribile vista la scarsissima frequentazione. Peccato perchè vale la pena di vedere il torrione che la caratterizza.
Difficoltà: T2 anche se i rovi ed i rami caduti sono sempre di più.
Un tempo doveva essere un tracciato ben frequentato: è largo e ben segnato, ma ormai è sempre più invaso dai rovi e ingombro di alberi caduti. Le tracce del passaggio di ungulati sono dappertutto.
Dopo il traverso raggiungo la cresta ed inizio a risalirla districandomi fra i tanti ostacoli, passo accanto allo spettacolare torrione a picco sulla valle, a quest'ora veramente suggestivo illuminato com'è dalla luce del sole che sta tramontando dietro al Campo dei Fiori, infine esco dal bosco e raggiungo il culmine del Chiusarella risalendo l'erto prato sommitale.
Mi abbasso alla croce e mentre mi sto infilando la giaccavento vengo raggiunto da un conoscente che risale correndo proveniente dalla strada militare. Due parole e ripartiamo assieme, lui però scende di nuovo dalla strada mentre io decido di tagliare per i vari sentierini: non ho proprio voglia di scendere con il buio. Arrivo all'Alpe Ravetta, percorro un breve tratto della strada militare e nei pressi del Km 1 giro a sinistra per raggiungere Bregazzana passando sotto i Mirti. Quando arrivo alla chiesa di San Sebastiano ci si vede ancora.
Sempre bella la cresta Ovest del Chiusarella anche se diviene sempre meno percorribile vista la scarsissima frequentazione. Peccato perchè vale la pena di vedere il torrione che la caratterizza.
Difficoltà: T2 anche se i rovi ed i rami caduti sono sempre di più.
Tourengänger:
paoloski

Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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