BASTIONE DI STAVEL - FREGABOLGIA - PIC DE STAVEL
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Dopo 18 giorni eccomi ancora in montagna e nuovamente scelgo il magico scenario offerto dalle montagne dell' Alto Lario.
La camminata odierna sarà all' insegna del "fuori sentiero" per la maggior parte della salita effettuata.
Fuori sentiero che in molti tratti si rivelerà abbastanza semplice, mentre in alcuni tratti sarà molto duro, faticoso e delicato.
Come la precedente camminata del 6 ottobre, anche oggi esplorerò tre cime mai relazionate specificatamente in HIKR, cioè:
Bastione di Stavèl
La Fregabolgia (di cui era già presente il waypoint)
Pic de Stavèl
BASTIONE DI STAVEL (1942 mt.)
Dal parcheggio gratuito di Caiasco percorro la stradina, a tratti cementata e a tratti sterrata, che porta alle baite di Cucchetta.
200-300 metri dopo aver superato tale località la stradina scende fino ad un primo e poi ad un secondo pilastro in cemento (qui si perdono almeno 40 metri di dislivello) dopodichè in leggera salita si arriva a La Foppa, dove è presente una stele in memoria di militari caduti il 2 Marzo 1918.
Finalmente dopo aver superato La Foppa inizia il sentiero vero e proprio che mi fa giungere prima al Ponte di Madri e poi alla successiva e omonima Alpe di Madri.
Nell' unica relazione, presente in HIKR, riguardante la salita dall' Alpe di Madri al vallone di Stavèl, si menziona di un boschetto di faggi posto dietro all' Alpe di Madri stessa e di un successivo sentiero...
Ho quindi attraversato il ponticello in legno (vedi foto N.12 e N.13) alla ricerca di questo accesso ma dopo un primo faticoso ed infruttuoso tentativo desisto e torno sulla riva del torrente.
Proseguo brevemente in direzione Nord e poco dopo alla mia sinistra scorgo una baita posta a quota 1336 mt. con un enorme e squadrato masso posto alla sua destra. (vedi foto N.14)
Mentre alla mia destra (Est) scorgo in alto la parete terminale del Pilastro Ovest del Bastione di Stavèl.
Decido quindi di salire quasi perpendicolarmente tenendo sempre come riferimento dietro di me il masso enorme accanto alla baita, visto che appena inizio a salire la visuale del citato Pilastro Ovest scompare alla mia vista.
Tale salita è completamente fuori sentiero.. ed è anche molto ripida.. faticosa.. e con varie rocce da evitare o superare con molta prudenza.
Circa a quota 1500 metri la pendenza si addolcisce e quindi anche le relative difficoltà calano.
Dopo poco raggiungo i pochi resti dell' Alpe Gordoncella (1640 mt.) e ormai la visione del Pilastro Ovest del Bastione di Stavèl si fà sempre più nitida e vicina.
Sempre su fuori sentiero, ormai molto più facile e logico, raggiungo la base del Pilastro Ovest e quindi poi proseguo verso destra (Est) perimetrando, in tutta la loro sorprendente larghezza, le possenti e stupende pareti del Bastione di Stavèl.
Credetemi è stata un' emozione fortissima e che bello toccare con mano quella stupenda roccia e apprezzare visivamente le severe ed alte placche rocciose monolitiche...
Ovviamente in cima al Bastione di Stavèl si può andare solo con la corda e con un ottimo livello di arrampicata, visto anche che qui non esistono spit e le pochissime vie alpinistiche presenti vanno dal V° grado all' VIII° grado.
Le pareti più accessibili sono quelle dell' iniziale Pilastro Ovest.. mentre poi le possenti placconate esposte a Sud sono ben più difficili e anche visivamente molto emozionanti!
Dal citato Pilastro Ovest alle pareti rocciose ed erbose della parte finale orientale (la cosiddetta Fregabolgia) ci saranno almeno 500 metri di larghezza per un' altezza che varia da 120 a più di 150 metri...
Insomma un piccolo-grande colosso roccioso e quasi completamente sconosciuto.
Ho cercato, invano, l' attacco delle due vie d' arrampicata del talentuoso Ivan Guerini, ma senza successo.
D' altronde una di queste vie è stata salita senza l' assoluto uso di chiodi o altro materiale...!!! (vedi descrizioni delle foto N.20 e N.26)
Praticamente ho aggirato tutto il suddetto Bastione da Ovest con il relativo Pilastro... poi da Sud... e infine, sotto La Fregabolgia, a Est e quindi a Nord-Est
Fare tutto questo lungo giro con alte, possenti e selvagge pareti rocciose ad un metro dalla mia mano è stato realmente fantastico...!!!
Difficoltà: T1 / Da Caiasco a La Foppa
T2 / Da La Foppa all' Alpe di Madri
T4+ / Dalla baita a quota 1336 mt.(Foto N.14) alla quota 1500 mt. circa
T3 / Dall' Alpe Gordoncella al Bastione di Stavèl
Dislivello positivo parziale: 979 metri
LA FREGABOLGIA (2090 mt.)
Sempre su facile e logico fuori sentiero continuo a costeggiare e ad "accarezzare" il Bastione di Stavèl fino ad arrivare sotto La Fregabolgia, che è un possente costone erboso e roccioso.
Dalla cima della Fregabolgia parte una stupenda.. aerea e affilata cresta che scema nel Bastione di Stavèl.. quindi poi continua la sua "corsa" verso il Pilastro Ovest ed infine scema fino alla base dello stesso.
Per un' idea del mio percorso di avvicinamento alla Fregabolgia vedi foto N.31 e N.32
Praticamente aggiro da Est tale costone erboso direzionandomi verso il versante orientale della Fregabolgia stessa.
Qui incrocio una buona traccia di sentiero che arriva dalla Bocchetta della Zoccaccia (2184 mt.) posta ad occidente della Cima Ovest del Monte Duria.
Tale traccia poi prosegue verso l' Intaglio o Bocchetta di Stavèl (2075 mt.) e in effetti raggiungo la base del detritico e breve canale, posto proprio sotto la suddetta Bocchetta, piuttosto velocemente (vedi foto N.41)
Poco prima di giungere all' Intaglio devio a sinistra per approcciare la salita finale alla cima della Fregabolgia.
Ora sono nel versante Nord-Est che è l' unico versante dove, in solitaria.., è realmente possibile tentare la salita alla cima del ripido costone erboso/roccioso.
Lascio zaino e bastoncini alla base della linea da me scelta.. infilo l' imbrago.. metto a mò di tracolla le 2 corde da 20 mt. e inizio ad arrampicare.
Sono solo 15-20 metri di dislivello ma i primi metri sono belli intensi, poi le difficoltà scemano progressivamente.. anche se occorre sempre prestare molta, molta attenzione e prudenza per arrivare in cima, visto la ripidità del terreno.
Come difficoltà massima direi un III° grado pieno, pieno... e per nulla banale!
Giunto in cima alla Fregabolgia mi godo il bel panorama sul vallone di Stavèl e sulla stupenda e lunga cresta che scema verso il Bastione di Stavèl.
Arrivare su questa selvaggia cima è stata una bellissima emozione!!!
Cerco la macchina fotografica e... mi accorgo che la mia "Digitalina" è rimasta dove l' ho sempre messa in tutte le mie camminate, cioè nel comodo e pratico sacchetto portamateriale laterale dello zaino...
NOOOooo...!!!
La forza e la sbadataggine delle abitudini... SIC!!!
Roba da mangiarsi le mani...!!!
Archiviata la delusione ripercorro con prudenza la linea di salita fino ad un buon pilastro roccioso che uso per fare una saggia.. sicura e corta discesa in corda doppia.
Giunto alla base, dopo pochi metri arrivo alla vicinissima Bocchetta di Stavèl dove scatto qualche foto... ora si, mannaggia a me!!! :-)
Per il tracciato della mia salita vedi foto N.51
Difficoltà: T3 / Dalle placche esposte a Sud del Bastione di Stavèl alla omonima Bocchetta
T5 -- III° / La corta parete Nord-Est della Fregabolgia fino alla cima stessa
Dislivello positivo parziale: 148 metri
PIC DE STAVEL (2192 mt.)
Lascio nuovamente lo zaino e stavolta le 2 corde all' Intaglio (ma stavolta mi metto in tasca "Digitalina") e riparto immediatamente percorrendo la facile cresta finale che collega il Pic de Stavèl con l' omonima Bocchetta.
Solo qualche passaggio merita attenzione, visto l' esposizione, ma per il resto questa cresta è molto semplice e priva di pericoli.
Forse si fanno passaggi di I° o I°+ ma non sono obbligatori...
Comunque, se volete divertirvi, fate come ho fatto io e rimanete sempre in cresta.
Per ironia della sorte avevo pensato che le corde magari mi sarebbero state utili sulla relativa discesa dalla cima del Pic de Stavèl, che immaginavo ben più difficile.., mentre avevo invece sottovalutato l' ascesa e la relativa discesa dalla Fregabolgia che, nella realtà dei fatti, è stata si molto veloce e corta ma ben più complessa!
Chissà perchè alle volte ci si mette in testa idee solo in base a mere sensazioni o in base a qualche foto poco dettagliata ed esaustiva. Mah...
Giunto finalmente in vetta al Pic de Stavèl posso ora rilassarmi un attimo e apprezzare il bel panorama che va dal Duria al Monte L' Usciolo con il vicino Sasso Acuto.
Quindi apprezzare ancora quella possente meraviglia della Croce di Ledù.. poi il Ledù stesso.. quindi il Cavregasco.. ecc. ecc.
Ritornato all' Intaglio e quindi allo zaino mangio un mezzo panino e poi via verso il lungo e selvaggio vallone di Stavèl e quindi verso la successiva e ripidissima discesa finale.
Nell' ultima foto (N.71) è ritratta la cartina con all' incirca la mia linea di salita e quella leggermente diversa della discesa che, sopratutto nella ripida parte terminale e quindi prima di arrivare alla Baita posta a quota 1336 mt. con l' enorme masso (..e presa come riferimento), è stata un pò più semplice e un pò meno ripida, rispetto alla linea ardita e ripidissima percorsa all' andata.
Al ritorno sono quindi "approdato" sulle rive del torrente circa 50-100 metri più a Nord rispetto alla linea di salita fatta all' andata.
Quindi se qualcuno volesse ripetere il mio itinerario anche per l' andata consiglio tale linea di salita, cioè quella che ho poi realmente percorso in discesa...
Difficoltà: T3 - T3+ / Dall' Intaglio a quota 2075 mt. alla cima del Pic de Stavèl
Dislivello positivo parziale: 117 metri
Difficoltà relativa alla diversa e finale discesa dall' Alpe Gordoncella alla Baita con masso enorme a quota 1336 mt. : T4-
Dislivello positivo totale (andata e ritorno): 1285 metri
Cari saluti a Tutti...
Angelo
La camminata odierna sarà all' insegna del "fuori sentiero" per la maggior parte della salita effettuata.
Fuori sentiero che in molti tratti si rivelerà abbastanza semplice, mentre in alcuni tratti sarà molto duro, faticoso e delicato.
Come la precedente camminata del 6 ottobre, anche oggi esplorerò tre cime mai relazionate specificatamente in HIKR, cioè:
Bastione di Stavèl
La Fregabolgia (di cui era già presente il waypoint)
Pic de Stavèl
BASTIONE DI STAVEL (1942 mt.)
Dal parcheggio gratuito di Caiasco percorro la stradina, a tratti cementata e a tratti sterrata, che porta alle baite di Cucchetta.
200-300 metri dopo aver superato tale località la stradina scende fino ad un primo e poi ad un secondo pilastro in cemento (qui si perdono almeno 40 metri di dislivello) dopodichè in leggera salita si arriva a La Foppa, dove è presente una stele in memoria di militari caduti il 2 Marzo 1918.
Finalmente dopo aver superato La Foppa inizia il sentiero vero e proprio che mi fa giungere prima al Ponte di Madri e poi alla successiva e omonima Alpe di Madri.
Nell' unica relazione, presente in HIKR, riguardante la salita dall' Alpe di Madri al vallone di Stavèl, si menziona di un boschetto di faggi posto dietro all' Alpe di Madri stessa e di un successivo sentiero...
Ho quindi attraversato il ponticello in legno (vedi foto N.12 e N.13) alla ricerca di questo accesso ma dopo un primo faticoso ed infruttuoso tentativo desisto e torno sulla riva del torrente.
Proseguo brevemente in direzione Nord e poco dopo alla mia sinistra scorgo una baita posta a quota 1336 mt. con un enorme e squadrato masso posto alla sua destra. (vedi foto N.14)
Mentre alla mia destra (Est) scorgo in alto la parete terminale del Pilastro Ovest del Bastione di Stavèl.
Decido quindi di salire quasi perpendicolarmente tenendo sempre come riferimento dietro di me il masso enorme accanto alla baita, visto che appena inizio a salire la visuale del citato Pilastro Ovest scompare alla mia vista.
Tale salita è completamente fuori sentiero.. ed è anche molto ripida.. faticosa.. e con varie rocce da evitare o superare con molta prudenza.
Circa a quota 1500 metri la pendenza si addolcisce e quindi anche le relative difficoltà calano.
Dopo poco raggiungo i pochi resti dell' Alpe Gordoncella (1640 mt.) e ormai la visione del Pilastro Ovest del Bastione di Stavèl si fà sempre più nitida e vicina.
Sempre su fuori sentiero, ormai molto più facile e logico, raggiungo la base del Pilastro Ovest e quindi poi proseguo verso destra (Est) perimetrando, in tutta la loro sorprendente larghezza, le possenti e stupende pareti del Bastione di Stavèl.
Credetemi è stata un' emozione fortissima e che bello toccare con mano quella stupenda roccia e apprezzare visivamente le severe ed alte placche rocciose monolitiche...
Ovviamente in cima al Bastione di Stavèl si può andare solo con la corda e con un ottimo livello di arrampicata, visto anche che qui non esistono spit e le pochissime vie alpinistiche presenti vanno dal V° grado all' VIII° grado.
Le pareti più accessibili sono quelle dell' iniziale Pilastro Ovest.. mentre poi le possenti placconate esposte a Sud sono ben più difficili e anche visivamente molto emozionanti!
Dal citato Pilastro Ovest alle pareti rocciose ed erbose della parte finale orientale (la cosiddetta Fregabolgia) ci saranno almeno 500 metri di larghezza per un' altezza che varia da 120 a più di 150 metri...
Insomma un piccolo-grande colosso roccioso e quasi completamente sconosciuto.
Ho cercato, invano, l' attacco delle due vie d' arrampicata del talentuoso Ivan Guerini, ma senza successo.
D' altronde una di queste vie è stata salita senza l' assoluto uso di chiodi o altro materiale...!!! (vedi descrizioni delle foto N.20 e N.26)
Praticamente ho aggirato tutto il suddetto Bastione da Ovest con il relativo Pilastro... poi da Sud... e infine, sotto La Fregabolgia, a Est e quindi a Nord-Est
Fare tutto questo lungo giro con alte, possenti e selvagge pareti rocciose ad un metro dalla mia mano è stato realmente fantastico...!!!
Difficoltà: T1 / Da Caiasco a La Foppa
T2 / Da La Foppa all' Alpe di Madri
T4+ / Dalla baita a quota 1336 mt.(Foto N.14) alla quota 1500 mt. circa
T3 / Dall' Alpe Gordoncella al Bastione di Stavèl
Dislivello positivo parziale: 979 metri
LA FREGABOLGIA (2090 mt.)
Sempre su facile e logico fuori sentiero continuo a costeggiare e ad "accarezzare" il Bastione di Stavèl fino ad arrivare sotto La Fregabolgia, che è un possente costone erboso e roccioso.
Dalla cima della Fregabolgia parte una stupenda.. aerea e affilata cresta che scema nel Bastione di Stavèl.. quindi poi continua la sua "corsa" verso il Pilastro Ovest ed infine scema fino alla base dello stesso.
Per un' idea del mio percorso di avvicinamento alla Fregabolgia vedi foto N.31 e N.32
Praticamente aggiro da Est tale costone erboso direzionandomi verso il versante orientale della Fregabolgia stessa.
Qui incrocio una buona traccia di sentiero che arriva dalla Bocchetta della Zoccaccia (2184 mt.) posta ad occidente della Cima Ovest del Monte Duria.
Tale traccia poi prosegue verso l' Intaglio o Bocchetta di Stavèl (2075 mt.) e in effetti raggiungo la base del detritico e breve canale, posto proprio sotto la suddetta Bocchetta, piuttosto velocemente (vedi foto N.41)
Poco prima di giungere all' Intaglio devio a sinistra per approcciare la salita finale alla cima della Fregabolgia.
Ora sono nel versante Nord-Est che è l' unico versante dove, in solitaria.., è realmente possibile tentare la salita alla cima del ripido costone erboso/roccioso.
Lascio zaino e bastoncini alla base della linea da me scelta.. infilo l' imbrago.. metto a mò di tracolla le 2 corde da 20 mt. e inizio ad arrampicare.
Sono solo 15-20 metri di dislivello ma i primi metri sono belli intensi, poi le difficoltà scemano progressivamente.. anche se occorre sempre prestare molta, molta attenzione e prudenza per arrivare in cima, visto la ripidità del terreno.
Come difficoltà massima direi un III° grado pieno, pieno... e per nulla banale!
Giunto in cima alla Fregabolgia mi godo il bel panorama sul vallone di Stavèl e sulla stupenda e lunga cresta che scema verso il Bastione di Stavèl.
Arrivare su questa selvaggia cima è stata una bellissima emozione!!!
Cerco la macchina fotografica e... mi accorgo che la mia "Digitalina" è rimasta dove l' ho sempre messa in tutte le mie camminate, cioè nel comodo e pratico sacchetto portamateriale laterale dello zaino...
NOOOooo...!!!
La forza e la sbadataggine delle abitudini... SIC!!!
Roba da mangiarsi le mani...!!!
Archiviata la delusione ripercorro con prudenza la linea di salita fino ad un buon pilastro roccioso che uso per fare una saggia.. sicura e corta discesa in corda doppia.
Giunto alla base, dopo pochi metri arrivo alla vicinissima Bocchetta di Stavèl dove scatto qualche foto... ora si, mannaggia a me!!! :-)
Per il tracciato della mia salita vedi foto N.51
Difficoltà: T3 / Dalle placche esposte a Sud del Bastione di Stavèl alla omonima Bocchetta
T5 -- III° / La corta parete Nord-Est della Fregabolgia fino alla cima stessa
Dislivello positivo parziale: 148 metri
PIC DE STAVEL (2192 mt.)
Lascio nuovamente lo zaino e stavolta le 2 corde all' Intaglio (ma stavolta mi metto in tasca "Digitalina") e riparto immediatamente percorrendo la facile cresta finale che collega il Pic de Stavèl con l' omonima Bocchetta.
Solo qualche passaggio merita attenzione, visto l' esposizione, ma per il resto questa cresta è molto semplice e priva di pericoli.
Forse si fanno passaggi di I° o I°+ ma non sono obbligatori...
Comunque, se volete divertirvi, fate come ho fatto io e rimanete sempre in cresta.
Per ironia della sorte avevo pensato che le corde magari mi sarebbero state utili sulla relativa discesa dalla cima del Pic de Stavèl, che immaginavo ben più difficile.., mentre avevo invece sottovalutato l' ascesa e la relativa discesa dalla Fregabolgia che, nella realtà dei fatti, è stata si molto veloce e corta ma ben più complessa!
Chissà perchè alle volte ci si mette in testa idee solo in base a mere sensazioni o in base a qualche foto poco dettagliata ed esaustiva. Mah...
Giunto finalmente in vetta al Pic de Stavèl posso ora rilassarmi un attimo e apprezzare il bel panorama che va dal Duria al Monte L' Usciolo con il vicino Sasso Acuto.
Quindi apprezzare ancora quella possente meraviglia della Croce di Ledù.. poi il Ledù stesso.. quindi il Cavregasco.. ecc. ecc.
Ritornato all' Intaglio e quindi allo zaino mangio un mezzo panino e poi via verso il lungo e selvaggio vallone di Stavèl e quindi verso la successiva e ripidissima discesa finale.
Nell' ultima foto (N.71) è ritratta la cartina con all' incirca la mia linea di salita e quella leggermente diversa della discesa che, sopratutto nella ripida parte terminale e quindi prima di arrivare alla Baita posta a quota 1336 mt. con l' enorme masso (..e presa come riferimento), è stata un pò più semplice e un pò meno ripida, rispetto alla linea ardita e ripidissima percorsa all' andata.
Al ritorno sono quindi "approdato" sulle rive del torrente circa 50-100 metri più a Nord rispetto alla linea di salita fatta all' andata.
Quindi se qualcuno volesse ripetere il mio itinerario anche per l' andata consiglio tale linea di salita, cioè quella che ho poi realmente percorso in discesa...
Difficoltà: T3 - T3+ / Dall' Intaglio a quota 2075 mt. alla cima del Pic de Stavèl
Dislivello positivo parziale: 117 metri
Difficoltà relativa alla diversa e finale discesa dall' Alpe Gordoncella alla Baita con masso enorme a quota 1336 mt. : T4-
Dislivello positivo totale (andata e ritorno): 1285 metri
Cari saluti a Tutti...
Angelo
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