Il Sentiero della "Scatta" da SSW e il Pizzo Campanile 2458 m.
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Itinerario selvaggio con un certo sapore di avventura.


Il Sentiero della Scatta, si articola su uno storico percorso di contrabbandieri ora poco frequentato, di cui alcuni tratti sono alpinistici di facile passaggio (il Salto del Mazza, paretina verticale di 3 metri facilitato da una catenella poco stabile).
Siamo saliti partendo da Caiasco e arrivanti al ponte di Madri e quindi all’Alpe Madri abbiamo cercato l’imbocco per l’Alpe Gordoncella e Stavel, il quale richiede un attimo di osservazione per trovare l’ingresso. Risalendo per il piccolo boschetto su tracce di sentiero il percorso diventa intuitivo. Abbiamo raggiunto i due vecchi alpeggi ora distrutti e in disuso e da qui puntato verso la cresta e successivamente verso NW verso il canalone di detriti chiari (da dove parte il crestone del Fregabolgia) lo varchiamo. Sempre verso NW si raggiunge i Salto del Mazza, poi con qualche saliscendi il passo dell’Orso. Richiede un buon senso di orientamento e di visione anche se si è facilitati dall’evidenti passaggi di animali. (Da dove ho preso spunto per questo itinerario, “La guida dei Monti d’Italia” di A.Gogna e A.Recalcati, alla sua lettura mi è sembrato più complicato, noi l’abbiamo percorso in tempi più ristretti.
Il Pizzo Campanile è nato cosi’ !
Se non ricordo male alle 10 circa avevamo concluso già il nostro giro arrivando al Passo dell’Orso (valico tra la Valle del Dosso e la Val Darengo). Certo che eravamo in giro già da h. 3,40!
Sono entrati in gioco su varie proposte Il Pizzo della Gratella o il Pizzo Martello. Qui mi sono proposto di portare i miei compagni sul Pizzo Campanile essendoci stato l' anno precedente.
Dopo l’avvicinamento all’attacco della salita subito individuato, ho notato che sono ancora presenti gli ometti costruiti da me e Giordano in mezzo a tutte queste rocce.
Solo nel tratto finale come la volta precedente qualche piccolo tentennamento dove ancora adesso non abbiamo costruito ometti.
Solo nel tratto finale come la volta precedente qualche piccolo tentennamento dove ancora adesso non abbiamo costruito ometti.
Dalla vetta visione a 360°sulle più belle montagne del territorio Italiano e Svizzero.
Il ritorno verso valle è stato ad intuito a libera scelta di ognuno di noi dove dopo ben 12 ore si è concluso di nuovo a Caiasco.
Ringrazio di cuore i miei compagni
Diego e
Massimo61, instancabili che hanno reso fattibile questo “Sentiro della Scatta” che da solo non avrei percorso e che da anni rincorro.


Ora vi è pure la traccia e qualcosa in internet che non esisteva !
Per il futuro mi piacerebbe concatenare Campanile-Caurga-Martello …vedremo.
Le foto e le immagini faranno il resto.
massimo61
Ormai sono quasi due anni che conosco Paolo e tutte le volte che mi parla delle montagne dell' altolago di Como mi ha sempre accennato di questa cresta della scatta che doveva percorrere con un pastore e non riusciva mai ad andare Anche Diego ne parlottava spesso con il Paolo . Cosi giovedi decidiamo di farla sabato con in mano l' unica descrizione della via pubblicata sul libro di Gogna montagne della Mesolcina
La cresta si rivela più facile del previsto e ben tracciata in poco tempo la percorriamo , non conoscendo la zone mi son chiesto perchè siamo partiti cosi presto ? Paolo cala l' asso andiamo a fare il Pizzo Campanile , un vecchio desiderio di Diego.
Scelta pienamente azzeccata la cima è un belvedere a 360° su tutte le cime e sulle maggiori quattro vallli dell' altolago : valle di campo , val Cama con il lago , val Darengo con il lago , val Bodengo
In dodici ore tra cammino e soste non abbiamo visto anima viva incredibile come i pioneri che si avventuravano in esplorazione sulle montagne proprio una bella gita con l' ottima compagnia di Paolo e Diego
Ciao Massimo61
diego:
Sentiero della Scatta - Pizzo Campanile: 2 obiettivi raggiunti in un colpo solo: mica male! Sognavo di percorrere questo "leggendario" sentiero da un bel pò, mentre il Campanile l'avevo in sospeso dopo il tentativo andato a vuoto del luglio scorso.
Partiamo da Caiasco alle 5,40, alla luce dell'unica frontale ci addentriamo nella buia val Mugiam. Raggiunta l'alpe Madri alle prime luci del nuovo giorno (1h 25'), puntiamo il boschetto di faggi proprio davanti all'alpeggio, dove un bel sentiero risale la valle di Stavel. Passiamo accanto ai ruderi dell'omonima e diroccata alpe (2h 40') e risaliamo il costone direzione NE per raggiungere la cresta della Scatta ed intercettare finalmente il suo sentiero. Vale la pena spendere due parole vista la carenza di informazioni in rete: si tratta di uno storico sentiero di pastori e contrabbandieri, oggi scarsamente frequentato. Percorre il versante W della cresta che collega il Pizzo della Gratella a N alla bocchetta di Cribial a S. Si accede al sentiero dalla bocchetta della Zoccaccia o risalendo la val di Stavel, come abbiamo fatto noi, oppure dal passo dell'Orso effettuando il percorso all'inverso.
Il sentiero è ancora ben visibile, grazie al continuo passaggio di ovini, non abbiamo avuto problemi di orientamento (con condizioni meteo ottimali), ha uno sviluppo di circa 2 km in linea d'aria e l'abbiamo effettuato in circa 2 ore, prendendocela comoda. Passaggio delicato il Salto del Mazza, placca di 3-4 mt che abbiamo sceso con l'aiuto di una catena (attenzione il primo chiodo non è fissato bene).
Unica nota: non c'è traccia del passaggio sul versante E descritto da Gogna-Recalcati nella loro guida: la nostra traversata si è svolta interamente sul versante W con solo brevi tratti di cresta.
E poi il Campanile.... l'abbiamo salito dal lato valle del Dosso (SW poi cresta W), via secondo me più facile e meno esposta di quella passante per la bocchetta di Lavreno e il canalino sul versante E.
Anche stavolta è stata dura ma come sempre la soddisfazione cancella ogni fatica.
Per una bella cima raggiunta, altre entrano nella lista... da oggi possiamo dire di conoscere un pò meglio questa valle selvaggia ma incredibilmente bella.

Ormai sono quasi due anni che conosco Paolo e tutte le volte che mi parla delle montagne dell' altolago di Como mi ha sempre accennato di questa cresta della scatta che doveva percorrere con un pastore e non riusciva mai ad andare Anche Diego ne parlottava spesso con il Paolo . Cosi giovedi decidiamo di farla sabato con in mano l' unica descrizione della via pubblicata sul libro di Gogna montagne della Mesolcina
La cresta si rivela più facile del previsto e ben tracciata in poco tempo la percorriamo , non conoscendo la zone mi son chiesto perchè siamo partiti cosi presto ? Paolo cala l' asso andiamo a fare il Pizzo Campanile , un vecchio desiderio di Diego.
Scelta pienamente azzeccata la cima è un belvedere a 360° su tutte le cime e sulle maggiori quattro vallli dell' altolago : valle di campo , val Cama con il lago , val Darengo con il lago , val Bodengo
In dodici ore tra cammino e soste non abbiamo visto anima viva incredibile come i pioneri che si avventuravano in esplorazione sulle montagne proprio una bella gita con l' ottima compagnia di Paolo e Diego
Ciao Massimo61

Sentiero della Scatta - Pizzo Campanile: 2 obiettivi raggiunti in un colpo solo: mica male! Sognavo di percorrere questo "leggendario" sentiero da un bel pò, mentre il Campanile l'avevo in sospeso dopo il tentativo andato a vuoto del luglio scorso.
Partiamo da Caiasco alle 5,40, alla luce dell'unica frontale ci addentriamo nella buia val Mugiam. Raggiunta l'alpe Madri alle prime luci del nuovo giorno (1h 25'), puntiamo il boschetto di faggi proprio davanti all'alpeggio, dove un bel sentiero risale la valle di Stavel. Passiamo accanto ai ruderi dell'omonima e diroccata alpe (2h 40') e risaliamo il costone direzione NE per raggiungere la cresta della Scatta ed intercettare finalmente il suo sentiero. Vale la pena spendere due parole vista la carenza di informazioni in rete: si tratta di uno storico sentiero di pastori e contrabbandieri, oggi scarsamente frequentato. Percorre il versante W della cresta che collega il Pizzo della Gratella a N alla bocchetta di Cribial a S. Si accede al sentiero dalla bocchetta della Zoccaccia o risalendo la val di Stavel, come abbiamo fatto noi, oppure dal passo dell'Orso effettuando il percorso all'inverso.
Il sentiero è ancora ben visibile, grazie al continuo passaggio di ovini, non abbiamo avuto problemi di orientamento (con condizioni meteo ottimali), ha uno sviluppo di circa 2 km in linea d'aria e l'abbiamo effettuato in circa 2 ore, prendendocela comoda. Passaggio delicato il Salto del Mazza, placca di 3-4 mt che abbiamo sceso con l'aiuto di una catena (attenzione il primo chiodo non è fissato bene).
Unica nota: non c'è traccia del passaggio sul versante E descritto da Gogna-Recalcati nella loro guida: la nostra traversata si è svolta interamente sul versante W con solo brevi tratti di cresta.
E poi il Campanile.... l'abbiamo salito dal lato valle del Dosso (SW poi cresta W), via secondo me più facile e meno esposta di quella passante per la bocchetta di Lavreno e il canalino sul versante E.
Anche stavolta è stata dura ma come sempre la soddisfazione cancella ogni fatica.
Per una bella cima raggiunta, altre entrano nella lista... da oggi possiamo dire di conoscere un pò meglio questa valle selvaggia ma incredibilmente bella.
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Kommentare (16)