Pizzo Martello.....wild e infinito.....
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Sapevo sarebbe stata dura.Quando Max l’ha proposta, la tentazione di “balzare” è stata forte…..Ma la voglia di sfidare i propri limiti lo e' stata di piu'......
Le vallate e le montagne dell’alto lago si assomigliano tutte, lunghe, selvagge, rocciose e asprissime…..Ti mettono a dura prova, ti spremono tutte le energie, fisiche e mentali. Ma per chi sa resistere, il premio è superlativo, e ripaga ampiamente di tutto.
Ritrovo al Bione h. 6.00, la giornata si presenta spettacolare e, sappiamo bene, sara’ lunga. Intercettiamo Paolo e Beppe a Gravedona, risaliamo verso Dosso del Liro, e poi su per la stretta strada fino a Caiasco.
Verso le 7.30, partiamo affrontando il lungo tratto sterrato, almeno un’oretta e ben poco dislivello….., che passando da piccoli agglomerati di baite, ci conduce in localita’ la Foppa, dove inizia il sentiero vero e proprio, che passa dai ruderi dell’alpe Porcile, attraversa il torrente al ponte di Madri, prosegue nel bosco fino all’omonima alpe, con la preziosa acqua fondamentale al ritorno, dove l’ambiente si apre e la lughissima valle del Dosso, con i “colossi” la in fondo, ci appare in tutto il suo splendore. Da li in poi, per lunghi tratti, parlare di “sentiero” è quasi una chimera……il tracciato è abb evidente ma poco marcato, bisogna andare un po a intuito, seguendo qualche rado omino improvvisato, guadiamo un paio di volte ancora il torrente, proseguiamo nella vallata a dx del torrente, cercando il sentiero migliore tra i cespugli. Sotto le rocce, risaliamo a sinistra su ripido terreno erboso, avvistato il famoso “pinetto” ci infiliamo nel canalino che ci porta all’alpe Caurga, e poi proseguendo nella conca sotto la bocchetta di Cama. La cima, da sotto, incute ancora piu’ timore, massiccia ed imponente, appare quasi impossibile salirci. La stanchezza comincia a farsi sentire, ora siamo in pieno sole, per fortuna una gradevole brezza ci accompagna. Dopo la sosta, Beppe punta deciso la cresta sul ripido pendio di dx, noi raggiungiamo la bocchetta di Cama, dalla quale la vista sull’omonima vallata e sul lago, ci riempie gli occhi. Ed attacchiamo la cresta, che ci consente di aggirare le ripide pareti verticali della cima, rocciosa ed aerea, da percorrere con molta attenzione, con alcuni passaggi su roccette e cenge esposte, su una di queste Max e Tiziano decidono di fermarsi, proviamo a cercare una via alternativa sull’altro filo della cresta, risalgo una lunga cengia, poi su rocce arrivo poco oltre i punti critici, ma Max e Tiziano non mi seguono, e forse è meglio così……le rocce sono alquanto instabili……un paio di volte ho la netta sensazione di “surfare”……e mi prendo anche un po di strizza…..
Comunque vado su, ed in breve superate le placche inclinate terminali, e le cenge erbose finali, sono anche io in cima……Grandioso! Panorami incredibili! Pareti verticali e grandi cime ovunque. Un mix di emozioni che solo vette così, mastose e selvagge sanno regalare…..pochi attimi, qualche foto, e poi scendiamo a raggiungere gli altri per mangiare insieme. Discesa altrettanto adrenalinica, ogni passo da fare con attenzione, senza fretta. Pausa pranzo al fresco del nevaietto nella conca sotto la bocchetta con birra rinfrescante e solito piacevole gozzovigliamento…Discesa nel valloncello li sotto, fino all’alpe Caurga, con Paolo che esplora e ci guida scegliendo il percorso migliore. E poi giu per il sentiero fatto all’andata, in una vallata che sembra non finire mai, sotto un sole che si fa sentire, arriviamo assetati all’alpe di Madri, faccio gli ultimi metri quasi di corsa……non vedevo l’ora di rinfrescarmi alla fontana…..Ormai i piedi sono cotti, le gambe rispondono a fatica, non tanto il dislivello quanto il fatto di camminare quasi sempre su terreno instabile, su pendenze e inclinazioni notevoli comincia a farsi sentire ……sono 1500 metri che ne valgono mooooooolti di piu’…….Il sentiero fino alla sterrata gia’ sembra non finire, ma la strada veramente ci stronca e ci distrugge……sembra lunga due volte, forse anche tre, quella fatta al mattino……comincio a non farcela piu’ anche di testa…….quasi tutta al sole…..con risalite che non ricordavo…….Non so come sono arrivato alla macchina………
Mi pare fossero le 18.30 circa, meno male ogni tanto ci si poteva rinfrescare con l’acqua dei numerosi rivoli presenti, forse luglio con questo caldo non è la stagione migliore per questo percorso……..
Comunque soddisfatto per questa grande impresa.
Un grazie a tutti per la compagnia.
Alla prossima.

Grazie a tutti per la sempre piacevole compagnia .



Ovviamente non incontriamo nessuno, solo un pastore e i suoi maiali.
L'emozione della vetta ha sapore di conquista. Un po' di adrenalina ci divide e ci ricompattiamo solo al ritorno.
Condivido la cima con Beppe, Lella e Paola, poi mentre scendo incontro Mario che in solitaria ha deciso di scalare il versante SO... poi Tiziano e Massimo poco più sotto.
Ci troviamo tutti sotto nel vallone, sulla neve, per condividere il bel momento in allegra compagnia. Grazie a tutti per aver scaldato una giornata che di suo aveva già un bel calore in corpo...
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