Sentiero Bruno Federspiel nei Monzoni
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Dopo vari sali scendi in auto per trovare dove lasciarla, non si capisce dove inizino i divieti ora che la stagione estiva è terminata. Solo grazie al suggerimento di un local ci decidiamo a lasciarla in uno slargo sotto Malga Monzoni.
Alla partenza ci sono 3°, gli stessi che troveremo al ritorno!
Raggiungiamo la Malga che i cartelli danno per aperta, ma non ora!!!
Mentre sul versante opposto sta arrivando il sole, noi proseguiamo all’ombra e con un bel freschetto per il rifugio Taramelli, chiuso. Entriamo in una bella conca dolomitica, dove notiamo che il lago delle Selle è completamente secco. Raggiungiamo quindi il P.so delle Selle e l’omonimo rifugio anch’esso chiuso. Finalmente siamo al sole ma purtroppo anche in balia di un forte vento che non ci aspettavamo. Un’occhiata alla cresta che andremo a percorrere e vediamo che sul versante nord sono rimasti vari punti innevati. A questo punto speriamo che, tra freddo, vento e neve si riesca lo stesso a portare a termine l’escursione.
Iniziamo così a percorrere la lunga Cresta delle Selle, passiamo varie fortificazione tra cui molte caverne. Raggiungiamo facilmente la Punta Alochet e poco dopo comincia il sentiero attrezzato. Indossiamo l’attrezzatura al riparo di una caverna e riprendiamo il cammino. Passiamo dal calcaree alla scura roccia del Monzoni, un contrasto incredibile. Risaliamo la Punta Rizzoni dove, i punti più esposti sono attrezzati con cavi. Cenge e ponticelli in legno, una paretina da risalire con l’aiuto di cavo e pioli e quindi ci portiamo finalmente al sole sul versante di San Pellegrino. Breve deviazione per raggiungere il punto più alto della traversata, lo Spiz Tariciogn e quindi scendiamo velocemente alla F.la de Ricoleta. Passiamo lo Spiz Ricoleta e risaliamo faticosamente e ripidamente al Malinvern. Qui ci si prospettano due possibilità, rimettere gli imbraghi per scendere un altro tratto attrezzato che non pensavamo ci fosse e quindi proseguire con un lungo traverso su erba, altamente sconsigliato se bagnato oppure scendere la ripida dorsale del Malinvern e portarsi nel vallone sottostante. Ciò comporta un certo allungo del percorso e un po’ di dislivello in più ma è la scelta che facciamo sia per la mancanza di voglia di rimettere gli imbraghi sia perché il traverso che vediamo ci attrae veramente poco.
Scendiamo con molta cautela la ripida dorsale del Malinvern fino a una sorta di colletto dove svoltiamo a destra per scendere nel vallone. Raggiungiamo il bivio per Moena e riprendiamo a salire in direzione della F.la de la Costela da dove potremmo rientrare direttamente. La giornata però è ancora lunga. Saliamo quindi velocemente alla Punta Vallaccia dove incontriamo le prime due persone della giornata. Ne approfittiamo per fare una pausa e per fare due chiacchiere. Ritorniamo quindi alla Forcella e scendiamo in direzione del Rifugio Vallaccia, ignoriamo il bivio e riprendiamo a salire verso la F.la Vallaccia da dove, seguendo una labile traccia e poi scendendo sul sentiero ufficiale, risaliamo al Sasso delle Undici dove facciamo sosta pranzo.
Scendiamo quindi al Rifugio Vallaccia, naturalmente chiuso e quindi veloce discesa alla Malga Monzoni che troviamo aperta e dove riusciamo a prendere un caffè prima di tornare alla macchina.
Come avevamo letto questo è un giro che merita veramente di essere fatto, poi che sia uno dei più belli della zona non saprei, visto che di brutti non ne ho mai trovati in Dolomiti.
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