Punta Vallaccia (2637 m) - traversata Pera-Moena


Publiziert von Serzo , 30. August 2017 um 23:12.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:10 August 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 1110 m
Abstieg: 1460 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Parcheggio alla Malga Crocifisso (Pera) o circa 1 km a più a monte.

Fotografie poche e inguardabili, ma ho notato che su Hikr non esistono relazioni in italiano su questa cimetta dolomitica e quindi magari la descrizione può essere utile a chi come me non mastica il tedesco.
La vetta, semplice ma pochissimo frequentata, appartiene al gruppo dei Monzoni (lato Est della Val di Fassa, verso il Passo di San Pellegrino). Su alcune carte l’ho trovata indicata in ladino come Sas da Stengia.

Io sono partito a piedi da Malga Crocifisso (1526 m), poco sopra Pera, ma volendo si può proseguire in auto ancora per un chilometro circa, se si trova parcheggio più sopra. Per i più pigri, possibile anche la navetta a pagamento fino alla Malga Monzoni (1862 m), dove termina la strada asfaltata.

Il sentiero, ripido ma larghissimo, con esposizione Nord sale in ambiente un po’ cupo verso il Rifugio Taramelli (2040 m), dove lascio le donne e mi informo con la rifugista sul resto della salita per la Punta Vallaccia. Mi ripete due volte “Intendi il Sass Morin?”, e io rispondo di no; mi parla di una via ferrata, ma sulla mappa vedo le crocette solo su altre cime, quindi capisco che stiamo parlando di due cose diverse e mi incammino con qualche dubbio. Mi segnala inoltre che all’ora di pranzo è atteso un temporale, quindi ben in anticipo rispetto alle mie informazioni: devo affrettarmi!

Ridiscendo quindi di una cinquantina di metri di dislivello, dove un sentiero segnato porta in direzione Ovest al Rifugio Vallaccia. Fino a qui il sentiero è un tratturo, tanto che poco sotto la capanna è parcheggiata un’auto. Il Sass Morin in effetti è poco sopra il rifugio, ma non c’entra con la cima che ineressa a me. Comunque dal rifugio la vetta è ben visibile e si individua subito la cengia obliqua che la taglia a mezzacosta con andamento Nord-Sud verso la bocchetta detta “La Costela”. Prima della cengia incontro una coppia, che mi dice che è facile da percorrere, anche in discesa. Personalmente ho trovato un po’ ostico il tratto finale per la bocchetta, dove la pendenza cresce e il fondo diventa anche un po’ scivoloso. Il pendio sottostante non ammette molte distrazioni, ma in salita come sempre è più facile e raggiungere il colletto è tutto sommato semplice. Qualche immagine che renda meglio l'idea di questo tratto un po' rognoso si trova qui: http://www.hikr.org/tour/post84438.html

Dalla Costela si punta a Nord-Ovest e in 20 minuti si sale in vetta su ripidissimo pendio di erba e roccette, ma senza esposizione, dopo aver superato una curiosa spaccatura piuttosto profonda.

Ovviamente quando sono in cima, cioè sul punto più lontano da casa, per la legge di Murphy inizia a piovere e si alza il vento. L’idea di percorrere la cengia in discesa non mi piace molto, e per arrivarci si deve comunque prima fare faccia a valle una discesa molto ripida su terreno infido. Mentre sto ancora scendendo dal pendio finale e sono a tiro della Costela, vedo che dal lato di Moena sta arrivando alla Costela un escursionista in tenuta da trail running.

Grido ma il vento porta lontano la mia voce. Per fortuna non scappa e mi avvicino. Mi dice che è salito da Moena con il sentiero 616 e intenzionato a tornarci a Moena con il 624.  È un bergamasco in vacanza a Moena, con all’attivo parecchie gare di corsa in montagna e scialpinismo con buoni piazzamenti. Si sta preparando per i 350 km del Tor de Geants, per fortuna oggi non ha voglia di correre ma solo di “stare sulle gambe” (definizione sua) e quindi decido di scendere con lui da quel lato. Il mondo è piccolo, e scopro che da ragazzino spesso passava l’estate da alcuni parenti a Casciago (VA), e che abbiamo persino una conoscenza in comune a Bondo di Colzate in Val Seriana…

In discesa su Moena,  non incontriamo anima viva: mi dice che è normale, non essendoci funivie o strade che diano facile accesso alla parte alta: per i pascoli verdissimi del Ciadin, lungo tracce di un sentiero via via più convinto e aiutati da qualche paletto, arriviamo prima al Colle Siser e poi ai Ronc. Un po’ noiosamente si procede sul fondovalle fino a Someda e al centro di Moena vero e proprio. La pioggia ci grazia, alla fine davvero quattro gocce in croce.

Ora devo solo chiamare mia moglie e dirle che invece che passare da lei al Taramelli e scendere assieme a Pera dovrà venire lei in auto a recuperarmi a Moena, ma questa è un’altra storia…

Tourengänger: Serzo
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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Andrea! hat gesagt:
Gesendet am 31. August 2017 um 21:14
Bella questa cima, bravo a descriverla.

Anche io l'avevo percorsa durante un trekking in dolomiti di qualche anno fa, facendo un giro semi-circolare partendo dal Rifugio Monzoni, Sasso Dodici, Punta Vallaccia, Rifugio Valacia, Rifugio Taramelli per poi proseguire fino al Rifugio Selle dove abbiamo pernottato.

Tra il Sasso Dodici e la Punta Vallaccia si percorre la Ferrata Gadotti.

Mentre se ti dovesse ricapitare di tornare in zona prova a percorrere l'Alta Via Bepi Zac: a noi era molto piaciuta. Non difficile ma suggestiva ... anche perchè attraversa zone con manufatti di guerra.

Ciao.
ANDREA

Serzo hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. August 2017 um 21:32
Che giro, che hai fatto!!! Beh, per te è la norma. Zona appartata, una rarità in Val di Fassa. Peccato per la giornata un po' uggiosa. Ecco allora qual'era la ferrata di cui la rifugista mi parlava... Dell'AVBZ avevo letto, in effetti ti confesso che dal Taramelli avevo il dubbio se andare verso la Vallaccia o il Passo delle Selle, ma nel secondo caso non avrei probabilmente resistito a percorrere l'alta via e la giornata era davvero nefasta!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. August 2017 um 22:13
Ma no ... il giro descritto non è lungo: noi avevamo dormito la prima notte al Rifugio Monzoni e poi dormito al Rifugio Selle.
Poi il giorno seguente avevamo proseguito lungo l'AVBZ ...

In effetti anche noi non avevamo incontrato nessuno sulla Vallaccia (anche il giorno successivo ma il meteo non era proprio bello).

Se percorrerai l'AVBZ prova a farla tutta ... e se riesci compresa Cima dell'Uomo ... adesso c'è un report (appena pubblicato!).


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