Monte Bessun
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Raggiunta Vonzo Alta imbocco il sentiero verso Chiappili che transita da una stupenda faggeta.
Dopo Chiappili, stando attenti ai bolli, si sale verso l'Alpe Vassola. Poco prima di raggiungerla si seguono le indicazioni a destra e si inizia a salire verso Balmott. Da qui un tratto più a mezza costa porta sotto ad una cascatina con attraversamento umido ma protetto da un cavo metallico.
Il sentiero prosegue in un bellissimo ambiente e sempre seguendo fedelmente i bolli si arriva alla piana in cui sorge l'Alpe Vailet. La cima, visibile già da un po', inizia ad assumere forme più concrete con l'evidente "castello roccioso" sommitale.
Si rimane sul sentiero ufficiale fino a quota 2400 circa quando bisogna abbandonarlo per dirigersi in direzione Nord ... su terreno libero che, al momento, non presenta particolari difficoltà o passaggi obbligati. Passando in mezzo a rocce e prati, mi imbatto in un nido di uccellini scavato in terra ... fantastico, non mi era mai capitato di vederne uno in montagna.
Proseguo il mio cammino su terreno che via via diventa più pietroso ed obbliga a fare un po' di ginnastica per passare tra le pietre mentre nel frattempo un branco di mufloni corre via lontano. Ora per raggiungere la cima bisogna aggirare il primo estetico torrione per portarsi nel ripido pendio che faticosamente si risale fino a ritrovarsi sotto la parete di roccia che sostiene la cima ... o almeno spero lo faccia ancora per qualche ora ...:)
Qui forse c'è il passaggio "chiave", cioè l'individuazione (e la risalita) del giusto canalino che permette di superare, non senza qualche difficoltà, questo tratto di roccia. Il terreno ripido e franoso sotto ai piedi e qualche bella presa che rimane in mano costringono ad una andatura molto guardinga. Superato un breve passaggio di arrampicata (che ho aggirato in discesa), rimangono da affrontare gli ultimi metri: il primo tratto ancora ripido e franoso che poi diventa più roccioso ma su blocchi che non sembrano molto stabili.
In ogni caso con un po' di attenzione, si riesce a non far muovere nulla di grosso e con un ultimo passo di arrampicata si giunge in vetta. Faccio una foto ad un paio di torrioni a poca distanza dalla vetta che riassumono bene la tipologia di roccia su cui ci si muove.
Il rientro avverrà sullo stesso percorso dell'andata, scendendo ovviamente con molta cautela il canalino finale e poi effettuando una breve divagazione, quasi a caso, lungo una vallettina che mi sembrava carina, scoprendo così un bel laghetto e rientrando sul sentiero ufficiale passando da un antico alpeggio (forse Alpe Seone).
Dopo Chiappili, stando attenti ai bolli, si sale verso l'Alpe Vassola. Poco prima di raggiungerla si seguono le indicazioni a destra e si inizia a salire verso Balmott. Da qui un tratto più a mezza costa porta sotto ad una cascatina con attraversamento umido ma protetto da un cavo metallico.
Il sentiero prosegue in un bellissimo ambiente e sempre seguendo fedelmente i bolli si arriva alla piana in cui sorge l'Alpe Vailet. La cima, visibile già da un po', inizia ad assumere forme più concrete con l'evidente "castello roccioso" sommitale.
Si rimane sul sentiero ufficiale fino a quota 2400 circa quando bisogna abbandonarlo per dirigersi in direzione Nord ... su terreno libero che, al momento, non presenta particolari difficoltà o passaggi obbligati. Passando in mezzo a rocce e prati, mi imbatto in un nido di uccellini scavato in terra ... fantastico, non mi era mai capitato di vederne uno in montagna.
Proseguo il mio cammino su terreno che via via diventa più pietroso ed obbliga a fare un po' di ginnastica per passare tra le pietre mentre nel frattempo un branco di mufloni corre via lontano. Ora per raggiungere la cima bisogna aggirare il primo estetico torrione per portarsi nel ripido pendio che faticosamente si risale fino a ritrovarsi sotto la parete di roccia che sostiene la cima ... o almeno spero lo faccia ancora per qualche ora ...:)
Qui forse c'è il passaggio "chiave", cioè l'individuazione (e la risalita) del giusto canalino che permette di superare, non senza qualche difficoltà, questo tratto di roccia. Il terreno ripido e franoso sotto ai piedi e qualche bella presa che rimane in mano costringono ad una andatura molto guardinga. Superato un breve passaggio di arrampicata (che ho aggirato in discesa), rimangono da affrontare gli ultimi metri: il primo tratto ancora ripido e franoso che poi diventa più roccioso ma su blocchi che non sembrano molto stabili.
In ogni caso con un po' di attenzione, si riesce a non far muovere nulla di grosso e con un ultimo passo di arrampicata si giunge in vetta. Faccio una foto ad un paio di torrioni a poca distanza dalla vetta che riassumono bene la tipologia di roccia su cui ci si muove.
Il rientro avverrà sullo stesso percorso dell'andata, scendendo ovviamente con molta cautela il canalino finale e poi effettuando una breve divagazione, quasi a caso, lungo una vallettina che mi sembrava carina, scoprendo così un bel laghetto e rientrando sul sentiero ufficiale passando da un antico alpeggio (forse Alpe Seone).
Tourengänger:
Andrea!
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Kommentare (2)