Cima Piazzotti
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Ultima escursione del mese di Agosto e prima di un lungo stop “forzato” da impegni lavorativi fuori sede che mi porteranno via diverse settimane. Scelgo come meta la Cima Piazzotti ma cerco qualcosa di più della “classica” ben nota salita dai Piani dell’Avaro, quella che transita per il Rifugio Benigni passando per il canalino. Individuo dunque un sentiero che risale la Val Tronella, magnifica e solitaria vallata settentrionale orobica, attraversata da un sentiero (il nr. 144) che nel tratto terminale dello stesso culmina in un canalone risalito il quale si approda direttamente al Rifugio Benigni.
Mi reco dunque in auto a Pescegallo e parcheggio di buon’ora nell’ampio spiazzo. La mattinata è piuttosto fresca, alle 6.55 il termometro dell’auto segna 13 °C. Mi incammino subito verso Ovest, puntando al sentiero che risale verso il Lago di Trona e il Pizzo Tre Signori (nr. 148). Manco da Pescegallo da un paio di anni e noto che sono in corso diversi lavori per la realizzazione di una pista agro silvo pastorale di cui usufruisco per un breve tratto, prima di addentrarmi nel bosco su sentiero segnato. Giunto a una baita isolata, sulla sx si stacca la traccia del sentiero nr. 144 che si avvia verso l’alveo della Val Tronella, con indicazione per il rifugio Benigni.
Risalgo un primo tratto nel bosco per poi sbucare in ambiente più aperto, puntellato da diversi ruscelli e ruscelletti. Risalgo in direzione Sud fino a raggiungere il piccolo bacino di accumulo di Tronella, proseguo oltre, ignorando l’evidente sentiero che attraversa la vallata da destra a sinistra, puntando alla testata della valle che ora si apre davanti a me.
L’ambiente è stupendo. Individuo con facilità il percorso davanti a me e la posizione del Rifugio Benigni aiutato anche dalle operazioni di approvvigionamento del Rifugio tramite elicottero. Il sentiero risale con qualche tornante la testata della valle per poi incunearsi nell’ultimo canale visibile sulla destra, alla base del quale approdo abbastanza rapidamente e che comincio a risalire con attenzione. Non presenta difficoltà di alcuna sorta, è sufficiente seguire i bolli e scegliere i passaggi migliori, presenti in abbondanza.
In una ventina di minuti approdo al grande pianoro del Rifugio Benigni, non prima di aver fotografato due splendide stelle alpine. Sono trascorse poco meno di due ore dalla partenza. Non mi soffermo al Rifugio e proseguo puntando subito alla Cima Piazzotti, la cui sommità è già visibile da poco oltre il Rifugio, così come risulta evidente tutto il rimanente percorso di salita, ben segnalato. Una palina in legno posta poco dopo conferma la direzione da seguire. Ci si alza al margine della valletta in cui sorge il bel Lago Piazzotti e dopo qualche curva ci si porta sotto l’edificio sommitale, che raggiungo alle 9.30 con il sole ormai alto nel cielo e una bella solitudine.
Dalla sommità, quotata 2.349 m, il colpo d’occhio sul vicino gruppo del Tre Signori-Trona è impressionante. In primo piano davanti a me vedo la croce di vetta del Pizzo Tre Signori scintillare al sole: sono passati due anni dall’ultima salita, forse è il caso di tornare a fare una visitina.
Mi godo il vastissimo panorama a lungo, scattando molte foto. Questa mattina non ho ancora incontrato nessuno, ma non mi aspettavo altrimenti: la salita viene prevalentemente svolta dal lato bergamasco.
Lato dal quale scenderò, superando il famoso canalino (sentiero nr. 108) per poi risalire brevemente fino al Passo Salmurano e da lì ridiscendere di nuovo a Pescegallo.
Mi incammino dunque a ritroso verso il Benigni, ma visto che è presto risalgo dietro il Rifugio in direzione della tavola orientativa posta oltre i laghetti retrostanti, dove incontro molte capre. Dopodiché, mi abbasso fino a imboccare il sentiero nr. 108 che zigzagando sotto la bastionata rocciosa conduce all’imbocco del canalino, lungo il quale incontro numerose persone in salita. In discesa, invece, sono l’unico. Giunto alla base del canalino, abbandono il sentiero nr. 108 e prendo a salire lievemente verso il Passo Salmurano. Dal passo è possibile seguire il sentiero segnalato che si abbassa in direzione del Rifugio Salmurano, oppure proseguire sul lato opposto della vallata per un percorso più rapido, ma più ripido, opzione che seguirò io per evitare la monotonia della discesa in questo tratto. Giungo in prossimità di una baita che presenta nuovamente le indicazioni per ritornare verso la Val Tronella (a sx) e mi incammino nuovamente verso il basso, direzione Nord, su traccia poco battuta che in breve mi porta a oltrepassare la funivia che da Pescegallo sale al Rifugio Salmurano, costeggiando la quale rientro al parcheggio.

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