Poncione di Ganna - Minisfreddo - San Bernardo
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Escursione fatta a fine Aprile, insieme a Dario.
Lasciata la macchina nel parcheggio, imbocchiamo l'ampio sentiero sterrato (numero 17). Dopo circa 1km di cammino giungiamo in prossimità di una panchina in legno. Qui abbandoniamo il sentiero principale (che arriva comunque in vetta per via più lunga e tranquilla) e svoltiamo a destra, imboccando un sentiero che sale deciso. Saliamo diversi gradoni di roccia, dove a volte bisogna aiutarsi anche con le mani. In breve tempo guadagniamo molti metri e la vetta del Poncione di Ganna (25').
Ci fermiamo per un po di tempo sulla vetta, ammirando il bellissimo panorama che la giornata limpida ci ha regalato. Distinguiamo la Val Ganna coi suoi laghi, il Campo dei Fiori, il monte Nudo, il lago di Lugano, il Monte Generoso, il Monte Rose e tantissime altre cime.
Ripartiamo quindi in direzione del Minisfreddo. Scendiamo di quota, camminando in cresta. Il sentiero riprende poi a salire, alternando tratti ripidi nel bosco ad alcuni in cui bisogna "scalare" qualche roccetta. Nell'ultimo tratto bisogna aiutarsi anche con le mani e con un cavo d'acciaio appositamente posizionato.
Da qui proseguiamo, sempre seguendo il sentiero. Non ci sono molte indicazioni verticali, perciò ci affidiamo principalmente ai segni bianco-rossi (e a volte gialli) sugli alberi e sulle rocce. Si prosegue per un po sempre in cresta, camminando nella vegetazione rigogliosa. Dopo poco raggiungiamo la vetta del Monte San Bernardo. Ci fermiamo a fare qualche foto, firmiamo il libro di vetta e facciamo uno spuntino veloce.
Per il ritorno ripercorriamo quasi completamente lo stesso dell'andata. Evitiamo solo di tornare sulla cima del Poncione. Poco dopo la discesa dal Minisfreddo, al posto di andare verso sinistra (in direzione del Poncione, da dove eravamo arrivati in precedenza) seguiamo il sentiero sulla destra che aggira la vetta del Poncione. In breve raggiungiamo il primo bivio (quello con la panchina in legno), arrivando dalla parte di sentiero ignorata in precedenza.
Breve e facile gita a bassa quota che regala bellissimi panorami sui laghi, sulle prealpi e sulle Alpi Lepontine e Retiche. In aggiunta un pizzico di divertimento nei pochi e facili passaggi attrezzati.
Marco
Lasciata la macchina nel parcheggio, imbocchiamo l'ampio sentiero sterrato (numero 17). Dopo circa 1km di cammino giungiamo in prossimità di una panchina in legno. Qui abbandoniamo il sentiero principale (che arriva comunque in vetta per via più lunga e tranquilla) e svoltiamo a destra, imboccando un sentiero che sale deciso. Saliamo diversi gradoni di roccia, dove a volte bisogna aiutarsi anche con le mani. In breve tempo guadagniamo molti metri e la vetta del Poncione di Ganna (25').
Ci fermiamo per un po di tempo sulla vetta, ammirando il bellissimo panorama che la giornata limpida ci ha regalato. Distinguiamo la Val Ganna coi suoi laghi, il Campo dei Fiori, il monte Nudo, il lago di Lugano, il Monte Generoso, il Monte Rose e tantissime altre cime.
Ripartiamo quindi in direzione del Minisfreddo. Scendiamo di quota, camminando in cresta. Il sentiero riprende poi a salire, alternando tratti ripidi nel bosco ad alcuni in cui bisogna "scalare" qualche roccetta. Nell'ultimo tratto bisogna aiutarsi anche con le mani e con un cavo d'acciaio appositamente posizionato.
Da qui proseguiamo, sempre seguendo il sentiero. Non ci sono molte indicazioni verticali, perciò ci affidiamo principalmente ai segni bianco-rossi (e a volte gialli) sugli alberi e sulle rocce. Si prosegue per un po sempre in cresta, camminando nella vegetazione rigogliosa. Dopo poco raggiungiamo la vetta del Monte San Bernardo. Ci fermiamo a fare qualche foto, firmiamo il libro di vetta e facciamo uno spuntino veloce.
Per il ritorno ripercorriamo quasi completamente lo stesso dell'andata. Evitiamo solo di tornare sulla cima del Poncione. Poco dopo la discesa dal Minisfreddo, al posto di andare verso sinistra (in direzione del Poncione, da dove eravamo arrivati in precedenza) seguiamo il sentiero sulla destra che aggira la vetta del Poncione. In breve raggiungiamo il primo bivio (quello con la panchina in legno), arrivando dalla parte di sentiero ignorata in precedenza.
Breve e facile gita a bassa quota che regala bellissimi panorami sui laghi, sulle prealpi e sulle Alpi Lepontine e Retiche. In aggiunta un pizzico di divertimento nei pochi e facili passaggi attrezzati.
Marco
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