Poncione di Ganna dalla cresta nord ovest, Minisfreddo, San Bernardo e arco di roccia
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Dopo mesi di ciaspole e di piedi bagnati ho proprio voglia di una camminata senza neve per inaugurare la primavera.
Parto tardi da casa e arrivo al Passo del Tedesco che sono già le 11, trovo una temperatura gradevolissima e mi incammino con un'idea in testa: e se provassi a salire dalla direttissima? Già altre volte avevo provato a cercare la traccia, ma senza successo; oggi mi affido alle dettagliate spiegazioni di Simone86 e di gbal , è soprattutto per ringraziarli che scrivo questa relazione, senza i loro racconti probabilmente nemmeno oggi sarei riuscita a trovare l'inizio del percorso.
Mi incammino sul sentiero "normale" e temo già di aver mancato il punto in cui devo abbandonarlo quando vedo il primo segno giallo su un albero, bene, la strada l'ho trovata, adesso vediamo se è alla mia portata...tenendo d'occhio i segni gialli salgo nel bosco tra erba e qualche roccetta, raggiungo la palestra di roccia e la aggiro sul lato sinistro salendo ancora un po'; fin qui nulla di difficile, ma adesso mi trovo davanti uno dei passaggi delicati dei quali leggevo, espostissimo, ed ho la malaugurata idea di guardare giù... ammetto che al momento mi son detta ma-vecchia-scema-chi-te-lo-fa-fare?...però ci sono un sacco di appigli, la roccia è ben solida e il tratto che trovo difficile è breve e mi porta ad un ripiano di prato costellato di ellebori in fiore con un gran panorama sui laghi, dove faccio una sosta prima di salire ad affrontare il secondo punto impegnativo, un altro canalino dove tribolo un po'...ed è subito vetta.
Il panorama è sempre stupendo, in una giornata così limpida si potrebbe star qui delle ore solo a guardarsi in giro, ma proseguo verso il Minisfreddo seguendo il bel sentiero sulla dorsale, riesco a scorgere anche un capriolo che fugge veloce e leggero.
La camminata è davvero piacevole, ci sono fiori dappertutto e la temperatura ideale per passeggiate come questa, oltrepasso un tratto attrezzato con catene che porta al Minisfreddo e continuo scendendo leggermente fino al Monte San Bernardo, dove firmo il libro di vetta e mi spaparanzo al sole a mangiare un panino, sono proprio contenta della gran bella giornata e decido di concluderla in bellezza con una piccola deviazione per vedere l'arco di roccia; torno sui miei passi e poco dopo il tratto con le catene , nei pressi di un piccolo ometto di sassi chiari, vedo sulla destra dei bolli gialli che devono essere recenti, non noto cartelli ma presumo debba essere il sentiero per l'arco di roccia, così provo a seguirli ,più avanti trovo una freccia con una scritta che mi conferma che sto andando nella direzione giusta e in breve lo raggiungo. Mi dispiace di non essere riuscita a rendere con le foto la bellezza di questo luogo, valeva davvero la pena di allungare la strada per vederlo!
Scendo sotto l'imponente arco su un tratto ripido attrezzato con catene e poco dopo averlo attraversato comincio a risalire sulla sinistra seguendo sempre dei bolli gialli che mi riporteranno al sentiero che avevo lasciato.
Decido di salire di nuovo sul Poncione anzichè aggirarlo, voglio dare un'ultima occhiata ai laghi che oggi sono di un blu ammaliante,e qui scambio quattro chiacchiere con le persone presenti scoprendo che due di loro fanno parte del gruppo che ha segnato con i bolli gialli il sentiero per l'arco di roccia: a loro tutta la mia riconoscenza, senza quei segni provvidenziali non l'avrei mai trovato!
Adesso mi resta un dubbio: ho notato che il termine "direttissima" a volte viene usato per questo itinerario e a volte per la salita dal bivacco Broggini Bee...a cosa corrisponde?
Parto tardi da casa e arrivo al Passo del Tedesco che sono già le 11, trovo una temperatura gradevolissima e mi incammino con un'idea in testa: e se provassi a salire dalla direttissima? Già altre volte avevo provato a cercare la traccia, ma senza successo; oggi mi affido alle dettagliate spiegazioni di Simone86 e di gbal , è soprattutto per ringraziarli che scrivo questa relazione, senza i loro racconti probabilmente nemmeno oggi sarei riuscita a trovare l'inizio del percorso.
Mi incammino sul sentiero "normale" e temo già di aver mancato il punto in cui devo abbandonarlo quando vedo il primo segno giallo su un albero, bene, la strada l'ho trovata, adesso vediamo se è alla mia portata...tenendo d'occhio i segni gialli salgo nel bosco tra erba e qualche roccetta, raggiungo la palestra di roccia e la aggiro sul lato sinistro salendo ancora un po'; fin qui nulla di difficile, ma adesso mi trovo davanti uno dei passaggi delicati dei quali leggevo, espostissimo, ed ho la malaugurata idea di guardare giù... ammetto che al momento mi son detta ma-vecchia-scema-chi-te-lo-fa-fare?...però ci sono un sacco di appigli, la roccia è ben solida e il tratto che trovo difficile è breve e mi porta ad un ripiano di prato costellato di ellebori in fiore con un gran panorama sui laghi, dove faccio una sosta prima di salire ad affrontare il secondo punto impegnativo, un altro canalino dove tribolo un po'...ed è subito vetta.
Il panorama è sempre stupendo, in una giornata così limpida si potrebbe star qui delle ore solo a guardarsi in giro, ma proseguo verso il Minisfreddo seguendo il bel sentiero sulla dorsale, riesco a scorgere anche un capriolo che fugge veloce e leggero.
La camminata è davvero piacevole, ci sono fiori dappertutto e la temperatura ideale per passeggiate come questa, oltrepasso un tratto attrezzato con catene che porta al Minisfreddo e continuo scendendo leggermente fino al Monte San Bernardo, dove firmo il libro di vetta e mi spaparanzo al sole a mangiare un panino, sono proprio contenta della gran bella giornata e decido di concluderla in bellezza con una piccola deviazione per vedere l'arco di roccia; torno sui miei passi e poco dopo il tratto con le catene , nei pressi di un piccolo ometto di sassi chiari, vedo sulla destra dei bolli gialli che devono essere recenti, non noto cartelli ma presumo debba essere il sentiero per l'arco di roccia, così provo a seguirli ,più avanti trovo una freccia con una scritta che mi conferma che sto andando nella direzione giusta e in breve lo raggiungo. Mi dispiace di non essere riuscita a rendere con le foto la bellezza di questo luogo, valeva davvero la pena di allungare la strada per vederlo!
Scendo sotto l'imponente arco su un tratto ripido attrezzato con catene e poco dopo averlo attraversato comincio a risalire sulla sinistra seguendo sempre dei bolli gialli che mi riporteranno al sentiero che avevo lasciato.
Decido di salire di nuovo sul Poncione anzichè aggirarlo, voglio dare un'ultima occhiata ai laghi che oggi sono di un blu ammaliante,e qui scambio quattro chiacchiere con le persone presenti scoprendo che due di loro fanno parte del gruppo che ha segnato con i bolli gialli il sentiero per l'arco di roccia: a loro tutta la mia riconoscenza, senza quei segni provvidenziali non l'avrei mai trovato!
Adesso mi resta un dubbio: ho notato che il termine "direttissima" a volte viene usato per questo itinerario e a volte per la salita dal bivacco Broggini Bee...a cosa corrisponde?
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