Val Camadra, capanna Scaletta per la via diretta - Capanna Michela: finalmente Greina!
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Per Denise.
La mia topina.
L' altra parola, quella vera, non oso scriverla.
Finalmente Greina! Mancavo da due anni. Tu, Denise, da quanti?
Solo un viso su vecchie foto sbiadite, un sorriso che svanisce nel nulla, che si allontana dal mondo dei vivi.
Non avevamo fatto il giro della Greina di oggi ma eravamo salite dalla diga del Luzzone. Ero impaziente di farti vedere la capanna, farti incontrare la guardiana Ornella, aprirti al meraviglioso mondo di bellezza della Greina. Non era una bella giornata come oggi, cielo più grigio che azzurro, temperatura già autunnale. Eravamo a ottobre, vicina la chiusura della capanna.
Oggi salgo dalla val Camadra perché so che la frana rovesciatasi su Ghirone l' anno scorso non permette il passaggio con l' auto. So anche che il primo strappo fino al tunnel è ripido, scomodo, faticoso e taglia gambe e toglie respiro già da subito.
Lascio perciò l' auto sopra Daigra dove inizia il divieto di transito, anche se la barriera non è abbassata. Mi vergognerei a oltrepassarla sino a Pian Geirett; poi, pensaci! più sali con la macchina, più devi risalire 700m a piedi a fine giro per ricuperare l' auto!
Meravigliosa giornata, ricca di sole. Orchestre di rii e cascate ad accompagnare il cammino. Accesi, sgargianti, i colori dei fiori: a queste altitudini bisogna crescere veloci per attirare e nutrire api e insetti, le vite sono brevi. Sinfonie di fischi di marmotte, ancora poco timorose; saltellano gioiose, si fanno le coccole!
A Pian Geirett scelgo la salita direttissima, non più segnalata (c' è scappato il morto), ma visibilissima: sale dritta dritta alla verticale della capanna. A picco sul vuoto, sentiero stretto a tornanti, attenti a non strisciare con lo zaino sulle rocce strapiombanti, passo sicuro valutando la solidita di roccette e ciuffi d' erba e terra, aiuto delle mani in più punti, ben attenti a tastare i fragili appigli scistosi, a non scivolare attraversando la cascata.
Dopo un minestrone bollente in capanna e aver informato varie persone, gongolando, vanitosa novella "local", sul percorso migliore, m' incammino. Solo bianca neve sotto gli scarponi, un 30cm, abbastanza portante. Non credo potrò rimanere su questo lato del fiume Brenno che presto diventerà Rein da Sumvitg: il suo canyon a picco sotto il Coroi è troppo esposto (c' è scappato il morto), anche se mi porto appresso piccozza e ramponi.
Perciò al Passo Greina, paletta sepolta, scendo a sinistra; si stagliano bene sul vastissimo fondo di biancore accecante, anche se lontani gli uni dagli altri, i neri ometti di scisti. Eccomi all' attraversamento insidioso del Rein da Sumvitg, facile se se ne conosce il sentiero estivo. Ecco l' infinito vastissimo pianoro solcato da miriadi di rii e torrentelli.
Tutta per me sola, la Greina.
Denise, mia topina
...l' altra parola, quella vera, la penso forte forte ma scriverla non oso.
Abbiamo attraversato insieme questo vasto pianoro, abbiamo fatto una lunga visita all' arco, ci sei passata sopra, danzando leggera nel vento, felice e fiera di mostrarmi che non avevi paura del vuoto, ed io ad ammirarti, a volerti bene, felice della nostra profonda condivisione.
Abbiamo attraversato il ponticello al bivio per la capanna Terri e il Passo Diesrut. Ci siamo fermate, quasi una preghiera, accanto al masso di Crap la Crusch, a sgranocchiare un pugno di frutta secca, a riscaldarci con una tazza di tè bollente, a fumare, tu le tue sigarette, io un mio sigarillo.
Felici.
Insieme.
Ancora una mezza' oretta prima di arrivare in capanna, di ritrovare Mimo e Ornella dietro alle loro stufe in cucina, intenti a spadellare squisitezze.
Una fetta di torta sulla terrazza al sole, prima di cena? No! che Ornella si arrabbia se poi non finiamo i nostri piatti della cena!
Più tardi, il caffè, l' ultimo fumare chiacchierando.
Più tardi, al caldo sotto i piumoni, freschi delle cure premurose che Ornella riserva ai suoi ospiti.
Felici.
Insieme.
Denise, mia topina!
Mio amore.
OSSERVAZIONI:
La valutazione T4 F I tiene conto delle condizioni d' inizio stagione estiva, della scelta della via direttissima per la capanna Scaletta, da non sottovalutare anche in piena estate, del lungo percorso tra capanna e Crap la Crusch, interamente innevato (30cm) sino al vastissimo pianoro, la talvolta scarsa visibilità di tracce, segni, ometti, paline, il passaggio insidioso del Rein da Sumvitg prima del pianoro. Conoscendo bene la zona e avendola frequentata con tutte le condizioni da fine primavera a metà autunno, non ho avuto particolari timori. Va da sé: necessari i bastoncini per tastare la neve! La piccozza e i ramponi sono invece rimasti sullo zaino.
In piena estate e senza salire dalla direttissima in Scaletta, seguendo poi la via normale sulla sponda destra del Brenno, basta un tranquillo T3, anche magari un T2.
La mia topina.
L' altra parola, quella vera, non oso scriverla.
Finalmente Greina! Mancavo da due anni. Tu, Denise, da quanti?
Solo un viso su vecchie foto sbiadite, un sorriso che svanisce nel nulla, che si allontana dal mondo dei vivi.
Non avevamo fatto il giro della Greina di oggi ma eravamo salite dalla diga del Luzzone. Ero impaziente di farti vedere la capanna, farti incontrare la guardiana Ornella, aprirti al meraviglioso mondo di bellezza della Greina. Non era una bella giornata come oggi, cielo più grigio che azzurro, temperatura già autunnale. Eravamo a ottobre, vicina la chiusura della capanna.
Oggi salgo dalla val Camadra perché so che la frana rovesciatasi su Ghirone l' anno scorso non permette il passaggio con l' auto. So anche che il primo strappo fino al tunnel è ripido, scomodo, faticoso e taglia gambe e toglie respiro già da subito.
Lascio perciò l' auto sopra Daigra dove inizia il divieto di transito, anche se la barriera non è abbassata. Mi vergognerei a oltrepassarla sino a Pian Geirett; poi, pensaci! più sali con la macchina, più devi risalire 700m a piedi a fine giro per ricuperare l' auto!
Meravigliosa giornata, ricca di sole. Orchestre di rii e cascate ad accompagnare il cammino. Accesi, sgargianti, i colori dei fiori: a queste altitudini bisogna crescere veloci per attirare e nutrire api e insetti, le vite sono brevi. Sinfonie di fischi di marmotte, ancora poco timorose; saltellano gioiose, si fanno le coccole!
A Pian Geirett scelgo la salita direttissima, non più segnalata (c' è scappato il morto), ma visibilissima: sale dritta dritta alla verticale della capanna. A picco sul vuoto, sentiero stretto a tornanti, attenti a non strisciare con lo zaino sulle rocce strapiombanti, passo sicuro valutando la solidita di roccette e ciuffi d' erba e terra, aiuto delle mani in più punti, ben attenti a tastare i fragili appigli scistosi, a non scivolare attraversando la cascata.
Dopo un minestrone bollente in capanna e aver informato varie persone, gongolando, vanitosa novella "local", sul percorso migliore, m' incammino. Solo bianca neve sotto gli scarponi, un 30cm, abbastanza portante. Non credo potrò rimanere su questo lato del fiume Brenno che presto diventerà Rein da Sumvitg: il suo canyon a picco sotto il Coroi è troppo esposto (c' è scappato il morto), anche se mi porto appresso piccozza e ramponi.
Perciò al Passo Greina, paletta sepolta, scendo a sinistra; si stagliano bene sul vastissimo fondo di biancore accecante, anche se lontani gli uni dagli altri, i neri ometti di scisti. Eccomi all' attraversamento insidioso del Rein da Sumvitg, facile se se ne conosce il sentiero estivo. Ecco l' infinito vastissimo pianoro solcato da miriadi di rii e torrentelli.
Tutta per me sola, la Greina.
Denise, mia topina
...l' altra parola, quella vera, la penso forte forte ma scriverla non oso.
Abbiamo attraversato insieme questo vasto pianoro, abbiamo fatto una lunga visita all' arco, ci sei passata sopra, danzando leggera nel vento, felice e fiera di mostrarmi che non avevi paura del vuoto, ed io ad ammirarti, a volerti bene, felice della nostra profonda condivisione.
Abbiamo attraversato il ponticello al bivio per la capanna Terri e il Passo Diesrut. Ci siamo fermate, quasi una preghiera, accanto al masso di Crap la Crusch, a sgranocchiare un pugno di frutta secca, a riscaldarci con una tazza di tè bollente, a fumare, tu le tue sigarette, io un mio sigarillo.
Felici.
Insieme.
Ancora una mezza' oretta prima di arrivare in capanna, di ritrovare Mimo e Ornella dietro alle loro stufe in cucina, intenti a spadellare squisitezze.
Una fetta di torta sulla terrazza al sole, prima di cena? No! che Ornella si arrabbia se poi non finiamo i nostri piatti della cena!
Più tardi, il caffè, l' ultimo fumare chiacchierando.
Più tardi, al caldo sotto i piumoni, freschi delle cure premurose che Ornella riserva ai suoi ospiti.
Felici.
Insieme.
Denise, mia topina!
Mio amore.
OSSERVAZIONI:
La valutazione T4 F I tiene conto delle condizioni d' inizio stagione estiva, della scelta della via direttissima per la capanna Scaletta, da non sottovalutare anche in piena estate, del lungo percorso tra capanna e Crap la Crusch, interamente innevato (30cm) sino al vastissimo pianoro, la talvolta scarsa visibilità di tracce, segni, ometti, paline, il passaggio insidioso del Rein da Sumvitg prima del pianoro. Conoscendo bene la zona e avendola frequentata con tutte le condizioni da fine primavera a metà autunno, non ho avuto particolari timori. Va da sé: necessari i bastoncini per tastare la neve! La piccozza e i ramponi sono invece rimasti sullo zaino.
In piena estate e senza salire dalla direttissima in Scaletta, seguendo poi la via normale sulla sponda destra del Brenno, basta un tranquillo T3, anche magari un T2.
Tourengänger:
micaela

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