Cima della Trosa m.1869, Inverno vs Primavera
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L'abbassamento delle temperature e il ritorno della neve intorno ai 2000 metri ci costringe a un altro ripiego, ma non è sempre detto che tale ripiego debba per forza esser tale...
Le previsioni non danno pioggia, ma solo nuvoloso in quota, dunque rimaniamo sotto i 2000: valutiamo qualcosa nel Sottoceneri, ma vorremmo evitare qualcosa di già fatto, cosicchè mi esce l'intuizione (si fa per dire...) della Cima della Trosa da nord, dove potremmo trovare neve, ma non cospicua. Per
froloccone sarebbe la prima volta, per me la seconda... e così sia: naturalmente l'idea è di fare un bell'anello, ma lo decideremo cammin facendo.
Partiamo da Mergoscia, percorrendo il bel sentiero che con ampie svolte e aggiramenti di qualche valletta ci conduce ai vari munt lungo il percorso, ovvero Campigliai, Bresciadiga, Faedo ed infine l'Alpe di Bietri. E' un percorso tranquillo e rilassante, dove infatti non forziamo, e che infine raggiunge l'ampia sella tra il Madone di Mergoscia e la Cima della Trosa. Ignoriamo tranquillamente il Madone - sapendo di trovare un innevamento di quelli da evitare (esposizione S, neve neanche tanta) scrupolosamente - puntando alla dorsale N della Cima della Trosa. Il versante è moderatamente ripido, con qualche improvvisa impennata severa, e la neve a tratti ci arriva - dopo qualche sprofondamento - anche alle ginocchia: la tenuta è nel complesso buona, ma il ravano impone talvolta l'uso delle mani (specie nel mio caso, perchè ho un bastoncino fuori uso) essendoci molti rododendri e qualche placca da evitare o affrontare. In un'oretta siamo così alla croce di cima, dove consumiamo il pranzo. E' un po' grigio, ma il panorama è tutt'altro che disprezzabile, ed anzi molto ampio.
Per la discesa dal versante sud optiamo per il monotono sentiero normale di salita, che compie due lunghi aggiramenti a SW della vetta per poi puntare alla forcellina sotto Cimetta, sulla quale risaliamo in breve. A Cimetta c'è diversa gente, quando invece prima avevamo incontrato una sola persona salita in cima seguendo le nostre tracce da N. Iniziamo la comoda discesa verso Cardada, ma all'altezza della Capanna Stallone prendiamo il bivio per l'Alpe di Bietri, i Monti di Lego e Mergoscia, con cui siamo intenzionati a chiudere il cerchio. Benchè sia molto lungo, è un itinerario davvero magnifico e vario, tra betulleti e faggete: il sentiero ben tracciato e ben tenuto aggira lungamente a mezzacosta i rilievi minori di Cimetta e Mottone, conducendoci allo splendido villaggio di Monti di Lego, ove torna a "ruggire" la slanciata punta del Pizzo di Vogorno. Da questo luogo idilliaco e ampiamente frequentato dai turisti parte il bellissimo sentiero per Mergoscia, che si svolge interamente a mezzacosta all'interno della vallata, tra ampie faggete e in ambiente veramente suggestivo: superate un paio di vallecole con ampi "salti" si varca il tutto con un grosso ponte e un traverso nel bosco misto, ove in breve ci ricongiungiamo all'itinerario dell'andata, appena sopra a Busada, che raggiungiamo. E' intanto uscito un bel sole e con tranquillità ci riportiamo su asfalto, tra splendide baite in pietra e la vista del Lago di Vogorno, a Mergoscia, ove il giro ha termine.
NB. L'escursione non offre alcun tipo di difficoltà, ed è tranqulllissima in condizioni normali (T2). Soltanto il tratto dalla Sella m.1657 alla Cima della Trosa, causa innevamento e qualche breve ostacolo da affrontare può - giusto per oggi - considerarsi T3+
froloccone
Partiti un po" fiacchi" alla fine siamo riusciti a inventarci un giro molto bello.
Giornata positiva e posti davvero belli (ma anche brutti........).
Una menzione particolare va alla stupenda località dei Monti di Lego.
Grazie a Emiliano per l'idea e per la solita compagnia.
Le previsioni non danno pioggia, ma solo nuvoloso in quota, dunque rimaniamo sotto i 2000: valutiamo qualcosa nel Sottoceneri, ma vorremmo evitare qualcosa di già fatto, cosicchè mi esce l'intuizione (si fa per dire...) della Cima della Trosa da nord, dove potremmo trovare neve, ma non cospicua. Per

Partiamo da Mergoscia, percorrendo il bel sentiero che con ampie svolte e aggiramenti di qualche valletta ci conduce ai vari munt lungo il percorso, ovvero Campigliai, Bresciadiga, Faedo ed infine l'Alpe di Bietri. E' un percorso tranquillo e rilassante, dove infatti non forziamo, e che infine raggiunge l'ampia sella tra il Madone di Mergoscia e la Cima della Trosa. Ignoriamo tranquillamente il Madone - sapendo di trovare un innevamento di quelli da evitare (esposizione S, neve neanche tanta) scrupolosamente - puntando alla dorsale N della Cima della Trosa. Il versante è moderatamente ripido, con qualche improvvisa impennata severa, e la neve a tratti ci arriva - dopo qualche sprofondamento - anche alle ginocchia: la tenuta è nel complesso buona, ma il ravano impone talvolta l'uso delle mani (specie nel mio caso, perchè ho un bastoncino fuori uso) essendoci molti rododendri e qualche placca da evitare o affrontare. In un'oretta siamo così alla croce di cima, dove consumiamo il pranzo. E' un po' grigio, ma il panorama è tutt'altro che disprezzabile, ed anzi molto ampio.
Per la discesa dal versante sud optiamo per il monotono sentiero normale di salita, che compie due lunghi aggiramenti a SW della vetta per poi puntare alla forcellina sotto Cimetta, sulla quale risaliamo in breve. A Cimetta c'è diversa gente, quando invece prima avevamo incontrato una sola persona salita in cima seguendo le nostre tracce da N. Iniziamo la comoda discesa verso Cardada, ma all'altezza della Capanna Stallone prendiamo il bivio per l'Alpe di Bietri, i Monti di Lego e Mergoscia, con cui siamo intenzionati a chiudere il cerchio. Benchè sia molto lungo, è un itinerario davvero magnifico e vario, tra betulleti e faggete: il sentiero ben tracciato e ben tenuto aggira lungamente a mezzacosta i rilievi minori di Cimetta e Mottone, conducendoci allo splendido villaggio di Monti di Lego, ove torna a "ruggire" la slanciata punta del Pizzo di Vogorno. Da questo luogo idilliaco e ampiamente frequentato dai turisti parte il bellissimo sentiero per Mergoscia, che si svolge interamente a mezzacosta all'interno della vallata, tra ampie faggete e in ambiente veramente suggestivo: superate un paio di vallecole con ampi "salti" si varca il tutto con un grosso ponte e un traverso nel bosco misto, ove in breve ci ricongiungiamo all'itinerario dell'andata, appena sopra a Busada, che raggiungiamo. E' intanto uscito un bel sole e con tranquillità ci riportiamo su asfalto, tra splendide baite in pietra e la vista del Lago di Vogorno, a Mergoscia, ove il giro ha termine.
NB. L'escursione non offre alcun tipo di difficoltà, ed è tranqulllissima in condizioni normali (T2). Soltanto il tratto dalla Sella m.1657 alla Cima della Trosa, causa innevamento e qualche breve ostacolo da affrontare può - giusto per oggi - considerarsi T3+

Partiti un po" fiacchi" alla fine siamo riusciti a inventarci un giro molto bello.
Giornata positiva e posti davvero belli (ma anche brutti........).
Una menzione particolare va alla stupenda località dei Monti di Lego.
Grazie a Emiliano per l'idea e per la solita compagnia.
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


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Kommentare (17)