Testa Grigia 3312 m
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Più di una persona era convinta che la salita non fosse più possibile, o comunque più impegnativa del normale, invece…
Lasciata l’auto nei pressi dell’impianto di risalita al Crest, prendiamo una ripida sterrata che passando da un Jungle Park va ad attaccarsi al sentiero ufficiale. Passiamo Crest e Cuneaz.
La prima vista del Testa Grigia ci regala qualche striscia di neve, ma quello che vediamo non è il lato di salita.
Siamo per buona parte all’ombra e il fatto di non trovare ghiaccio ci fa ben sperare. Con un ripido strappo raggiungiamo il pianoro che precede il P.so Pinter.
Al P.so ci accoglie un vento gelido, breve sosta e ripartiamo per la cima che sembra tutta pulita.
Raggiunta la cresta proseguiamo verso sx. Superiamo la prima catena e ci spostiamo sul versante nord. La cengia è pulita e troviamo solo un poco di neve alle ultime catene prima della cima.
In cima troviamo un ragazzo di Torino salito da Gressonney. Scendiamo insieme e insieme andiamo al bivacco Lateltin nella speranza di trovare un po’ di tregua dal vento per poter mangiare qualcosa.
Al sole e riparati dal bivacco si sta che è una meraviglia, bella pausa pranzo e quindi ritorno al P.so Pinter.
Vista la splendida giornata decidiamo di allungare il giro andando al P.so Perrin. Dalla cartina sembra ci sia una traccia che parte dal secondo lago Pinter. Fino ai laghi c’è un vero e proprio sentiero. Superato il secondo lago vediamo un’evidente traccia passare sotto la Cima Grande, la seguiamo ma poco dopo la traccia si interrompe nei pressi di una spaccatura che a noi non sembra superabile, un po’ amareggiati torniamo sui nostri passi. In precedenza Marco aveva notato un’altra traccia che invece di scendere, saliva, sembrava meno evidente però. Poiché il primo tentativo è andato male proviamo ora con il secondo, fatti pochi metri in salita troviamo un ometto, la traccia si fa più evidente e gli ometti più frequenti. Sperando che non finisca da un’altra parte cominciamo a seguirla, passiamo sopra la spaccatura e ora vediamo chiaramente che la traccia prosegue nella direzione da noi voluta.
Raggiungiamo così il Colle Perrin e il lago omonimo.
Da qui riprendiamo il sentiero bollato che scendendo per prati multicolore ci riporta agli alpeggi passati la mattina. Seguiamo ora il sentiero fino a Champoluc. Giunti al paese dobbiamo ora attraversarlo per tornare al posteggio.
Bellissima giornata con colori spettacolari!
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