Testa Grigia ... Gran Cima *
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Testa Grigia e Corno Vitello: questo il programma per una 2 gioni con pernottamento al biv. Lateltin sul Monte Pinter. Per variare l' avvicinamento decido di partire da Estoul e traversare nella Valle di Gressoney attraverso il Colle della Ranzola (dove una targa informa che, ai tempi, e' transitato Tolstoj). Dal colle una bella traccia a sinistra (numero 3C) si abbassa dopo un primo tratto in costa ad intercettare il GSW (Gran Sentiero Walser) che ora si chiama 1W ... si tratta di un sentiero ondulato tra boschi e brevi tratti di pietraia con frequenti scorci sul Rosa e sui colli delle valli laterali di fronte (Valdobbia ed Alpetto ad esempio) ... nuvole permettendo ...
In basso si trova Gressoney St. Jean ed e' possibile scorgere anche Castel Savoia. Alle spalle per tutto il percorso sorveglia sempre il Mont Nery
La meta da raggiungere e' il Rif. Alpenzu che si raggiunge con una brusca discesa dovuta ad una deviazione obbligatoria del sentiero (deviazione che appare come definitiva a giudicare dall' abbandono del tratto che si deve lasciare). Al rifugio (fontana con poca acqua causa siccita' del periodo penso) ci si innesta sull' AV1 per la quale si sale al Colle Pinter da cui a destra per il biv. Lateltin: il sentiero mai difficile mi sembra si sia un po' deteriorato dall' ultima volta che c'ero stato (9 anni fa).
Fosse limpido sarebbe da andare subito sulla Testa Grigia ma non e' cosi' percio' si resta al bivacco dove
giungono 2 + 3 persone fuggite dal caldo delle citta' (Torino e Milano) ... tramonto sempre bello ... Buona notte. Mi unisco ai milanesi per salire prestissimo in vetta: e' un errore ... hanno la meta' dei miei anni e viaggiano con velocita' doppia rispetto a me ... era meglio tenessi il mio ritmo ...
2 tratti attrezzati prima di arrivare in cima: seguire bene gli ometti durante il ritorno.
Panorama sempre bello ma e' gia' ora di scendere perche' di strada da fare ce n'e' tanta ...
Lasciato il bivacco si torna al Colle di Pinter da cui a destra verso Champoluc; si lascia il sentiero in corrispondenza di un gruppo di sassi (pare infatti che il posto si chiami "citta' dei sassi") e si prende sulla sinistra in direzione sud una evidente traccia di sentiero che solo successivamente risulta anche segnata
(non mancano poi gli ometti). La traccia perde poca quota e va ad innestarsi col sentiero (visibile gia' da molto lontano) per il lago Perrin che si raggiunge abbastanza in breve: da qui a sinistra senza sentiero (ometti) a risalire un lungo e ampio canalone che porta ad un altopiano dal quale appare il Corno Vitello.
Appare ... parola grossa ... e' l' unica cima completamente nelle nuvole ... non ha senso andarci ... in sostituzione seguiamo degli ometti che portano ad un rilievo roccioso che, dal libro di vetta apprendiamo chiamarsi "Gran Cima" ... 2 cose notevoli: la vista sulla Testa Grigia e i laghi di Pinter e la spaccatura rocciosa da attraversare per arrivare in vetta (commentata da altri sul libro di vetta stesso) : per chi e' abbastanza alto di statura e' comunque possibile scendere nella spaccatura e risalire una stretta cengia
a destra.
Comunque soddisfatti si affronta il lungo ritorno verso Estoul via Rif. Arp
In basso si trova Gressoney St. Jean ed e' possibile scorgere anche Castel Savoia. Alle spalle per tutto il percorso sorveglia sempre il Mont Nery
La meta da raggiungere e' il Rif. Alpenzu che si raggiunge con una brusca discesa dovuta ad una deviazione obbligatoria del sentiero (deviazione che appare come definitiva a giudicare dall' abbandono del tratto che si deve lasciare). Al rifugio (fontana con poca acqua causa siccita' del periodo penso) ci si innesta sull' AV1 per la quale si sale al Colle Pinter da cui a destra per il biv. Lateltin: il sentiero mai difficile mi sembra si sia un po' deteriorato dall' ultima volta che c'ero stato (9 anni fa).
Fosse limpido sarebbe da andare subito sulla Testa Grigia ma non e' cosi' percio' si resta al bivacco dove
giungono 2 + 3 persone fuggite dal caldo delle citta' (Torino e Milano) ... tramonto sempre bello ... Buona notte. Mi unisco ai milanesi per salire prestissimo in vetta: e' un errore ... hanno la meta' dei miei anni e viaggiano con velocita' doppia rispetto a me ... era meglio tenessi il mio ritmo ...
2 tratti attrezzati prima di arrivare in cima: seguire bene gli ometti durante il ritorno.
Panorama sempre bello ma e' gia' ora di scendere perche' di strada da fare ce n'e' tanta ...
Lasciato il bivacco si torna al Colle di Pinter da cui a destra verso Champoluc; si lascia il sentiero in corrispondenza di un gruppo di sassi (pare infatti che il posto si chiami "citta' dei sassi") e si prende sulla sinistra in direzione sud una evidente traccia di sentiero che solo successivamente risulta anche segnata
(non mancano poi gli ometti). La traccia perde poca quota e va ad innestarsi col sentiero (visibile gia' da molto lontano) per il lago Perrin che si raggiunge abbastanza in breve: da qui a sinistra senza sentiero (ometti) a risalire un lungo e ampio canalone che porta ad un altopiano dal quale appare il Corno Vitello.
Appare ... parola grossa ... e' l' unica cima completamente nelle nuvole ... non ha senso andarci ... in sostituzione seguiamo degli ometti che portano ad un rilievo roccioso che, dal libro di vetta apprendiamo chiamarsi "Gran Cima" ... 2 cose notevoli: la vista sulla Testa Grigia e i laghi di Pinter e la spaccatura rocciosa da attraversare per arrivare in vetta (commentata da altri sul libro di vetta stesso) : per chi e' abbastanza alto di statura e' comunque possibile scendere nella spaccatura e risalire una stretta cengia
a destra.
Comunque soddisfatti si affronta il lungo ritorno verso Estoul via Rif. Arp
Tourengänger:
Panoramix

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)