Due giorni da Micaela con fuga sul "suo" Pizzo Ruscada.
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Era in cantiere da un anno o forse più questa spedizione dalla Mic, un anno in cui ho immaginato come fosse la casetta della Mic… la Mic, una tipa sui generis,chissà… ma un anno passa alla svelta quando le cose si sognano, e così…
E così telefono a Mic, cerco conferme; ciao Micaela, sei a spasso o stai curando il tuo focolare? Lei: sono a casa, perché? Ma come perché, Mic, perché è venuto il momento di mantenere la parola data… Lei: che bello! Vi aspetto e farò spazio in casa. Ok… ma sappi che non verrò da solo. C’è tutta la family + GIBI, ci teneva molto a venir da te.
La Mic è in Paradiso…io intanto mi accordo con Gio.
Day one.
E così è sabato mattina e si parte, in ritardo rispetto alle mie previsioni, ma per fortuna c’è zero traffico e ci troviamo in Val Vigezzo prima del previsto. Ci si ferma a Malesco allora , per perdere un po’ di tempo mentre si beve qualcosa e per far pisciare Olmo, che sino ad ora dormiva trank… Ma… chi cazzo sono sti matti vestiti di nero che parlano mille lingue e che intasano il paese creando un ingorgo infernale? Pùtanis, penso: un corteo di Black Bloc proprio qua? In culo ai Lupi? E con chi ce l’hanno?
E così scopriamo che è il raduno internazionale degli spazzacamini…fancazzisti … per loro questo sarà un week end da Ocktober Fest, e si vede…
Ma adesso siamo a Costa, nella piazzetta quasi antistante la piccola Chiesa, sono solo le 10 e l’appuntamento con Gio è per le 10:45, che facciamo? Beh, intanto prepariamo armi e bagagli per la salita da Mic, e poi… e poi ECCOLA che ci si palesa improvvisamente davanti agli occhi, spuntata da chissà dove, sorridente come sempre e con il suo immancabile e vistoso rossetto color “ciccalocchio”. Questo è un benvenuto bello ed inaspettato…
Abbracci, abbracci e ancora abbracci… e così il tempo scorre, quel tanto che basta perché il buon Gio ci raggiunga e completi così il bel quadretto di sbiellati. Si va, e nella breve salita verso Ör capirò già alcune cose riguardo il giorno dopo (Ruscada)… GIBI è davanti che tira il gruppo…il suo è un passo mostruoso e a lui i bersaglieri gli fanno una pippa.
Ma ecco che si vedono i tetti in pioda, poi i muri in pietra, una caratteristica di questi posti. Che bello, che poesia, quanti colori … quelli che Mic ama molto. Davanti a casa il “cerchio magico”…
Giusto per prendere i ritmi adeguati si comincia brindando con della birra fresca, mentre subito dopo prendiamo possesso della fiabesca casa; e poi sdraio, sole e…per me ci sarà da sgamellare in cucina… e fanculo a Master Chef! Gran finale di pranzo con i mega dolci del buon GIBI, caffè e Grana a pioggia. Grana? Si Grana, vero Gio?
E così tiriamo sera. Io ancora di corvée cucina, ma perlomeno gestisco anche la cambusa… avanti di Franciacorta Brut! E buonanotte.
Day two. Elogio al polpaccio…
Partendo direttamente da casa di Mic, oggi ce la ce la prendiamo comoda con gli orari, nessuno di noi ha voglia di fare imprese olimpiche, e quindi sveglia alle 7:00, si colaziona altrettanto comodamente, e poi zaini in spalla e gambe sul sentiero… sotto un sole che spacca le pietre già alle 8:35!
Il sentiero comincia quasi in piano e per 10/15 minuti non si guadagna metri, alzo così la testa sul soprastante Ruscada e mi domando come cazzo si faccia a fare più di 1000 mt di dislivello con questo andazzo… la mia è una domanda lecita, ma in cuor mio so già che ci sarà una fregatura a breve!
E difatti…
Ora il sentiero diventa ripido, di un ripido che toglie il fiato, ed insieme all’afa da pieno Luglio, fanno un binomio veramente terrificante; e così si sale senza forzare troppo sui polpacci, prendendoci i nostri tempi, e poi c’è Mic, che non calca i sentieri da diverso tempo.
Ma io e Gio abbiamo una “missione”, quella di riportare Micaela sul “suo” Ruscada… è quasi un obbligo morale.
E allora ecco che il tandem maschile scorta la “signora dai mille colori”, incitandola (ma non ne ha bisogno), sostenendola al primo presunto segno di cedimento… e si continua a camminare… GIBI si posiziona alle spalle di Mic , la coccola in ogni momento di difficoltà (pochi), sembra un Granatiere di Sardegna con in mano una margherita, mentre io sono davanti, a cercare di dettare i tempi di salita, tra mille battute e qualche cantata a mo di eunuco. Io sono un po’ meno Granatiere… al massimo sono un misero furiere di Fanteria!
E Olmo??? Beh, lui è quello che tira veramente il gruppo…
Eccoci finalmente a Corte Nuovo, un punto strategico che da l’impressione che il più sia fatto, crocevia di sentieri che tagliano tutti da questa dorsale, e ci fermiamo; un pit stop agognato dalla Mic, che è ancora incredula del fatto che è arrivata sino a qua.
Si riparte, la direzione è ovvia, ah caro Ruscada, ti vedo anche se la foschia nasconde l’ometto di vetta.
Non prendiamo il sentiero classico, si va in cresta, seguendo una traccia che si stacca sulla sinistra fatti 200 appena metri da Corte Nuovo, e si “cammella”, tra fitti Rododendri e Ginepri, flora che ogni tanto nasconde la traccia, per questo bisogna stare attenti più delle varie esposizioni che spesso si incontrano. La cresta è l’unico momento dove ci vuole criterio nel camminare, anche se devo dire che non è poi così difficile… anzi!
Pizzo Ruscada, finalmente! Quante volte ho letto su Hikr le varie relazioni, quante volte le “poesie” della Mic ne descrivevano i percorsi, anche notturni. Bello il solitario Ruscada, soprattutto verso sud, dove le placche rendono riconoscibile la cima anche da lontano. E si firma il libro di vetta, quello portato dalla Micaela… mangiamo e sorridiamo, restiamo vicini, skin to skin; io vorrei baciare la Mic, per ringraziarla, mi ha regalato una bella salita! Ma niente, quel gelosone di GIBI non me l’ha permesso, come maschio dominante ha voluto tenerla tutta per sè… E vabbè…
Ma ora si scende, non posso far troppo tardi, la strada per il ritorno a casa è un po’ lunghetta.
Nonostante ciò allunghiamo il giro, scendendo a nord e seguendo il sentiero ufficiale che porta a Corte Nuova, un sentiero comodo e divertente, dove abbiamo il piacere di incontrare un Camoscio, che alla nostra vista ovviamente si da subito alla fuga. Qua si va spediti, ed io faccio fatica a seguire il passo del duo comasco/ticinese.
Ritornati velocemente a Corte Nuova, decidiamo il da farsi; scendiamo diretti a Ör o facciamo ancora un giro più largo? Quello che passa da Lionza? Dopo un primo momento di titubanza, i sorrisi parlano chiaro… si scende a Lionza, ma di corsa!
L’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela scappare…
Via sparati, il GIBI è davanti che spinge come Felipe Massa, insieme a Mic, che ora si è ripresa alla grande e gli sta alle calcagna… mentre io ogni tanto mi fermo per fare alcune foto.
Una discesa così era da tempo che non la facevo, le ginocchia ultimamente traballavano, ma quelle due frecce la davanti non mi lasciano alternativa, bisogna correre, e guai a lamentarsi… ma poi chi ti sentirebbe? Gio e Mic hanno preso il largo più veloci della Costa Crociere!
Eccoci a Saorèe, il nostro traguardo volante, qua una fontanella ci da il sollievo cercato; e sono sorsate d’acqua fresca, ci si bagna la pelle nel vano tentativo di abbassare la temperatura corporea, ma tutto sembra risultare quasi invano sotto questo Sole che farebbe rinsecchire i coglioni di Papà Barzetti!
Quando indossiamo gli zaini per ripartire mi assale un dubbio; ma Lionza dov’è? Non è qua vicino? Mic, non avevi forse detto che grossomodo eravamo all’altezza di Costa? Naaa, balla colossale… bisogna scendere ancora, almeno altri 200 metri. Ma io non penso alla discesa, non è quello che mi fa cadere la uallera, penso alla risalita verso Ör, e così il viso si fa ceruleo, roba che se dovessi incontrare Fassino mi prenderebbe per il culo…
Guardo l’orologio, tiemp nun ce ne stà, direbbero a Bergamo Alta… ci trasformiamo in fulmini, oltrepassiamo Lionza alla velocità di un meteorite, e poi sù, sù verso la benedetta Costa; come ti voglio bene Costa, oggi mi sembri Los Angeles, non vedevo l’ora di annusare il tuo profumo di silenzio… e Ör è sopra di noi, Nadia ci sta aspettando…gli ultimi metri di salita si trasformano in una corsa alla Forrest Gump, dietro di noi il vento… “Fuori” la birra Mic!
Nota 1): Questo è stato un giro desiderato da tempo, il Pizzo Ruscada, la montagna di Mic, che storia. La salita è tosta per ripidità, ma non ci sono passaggi tecnici, si viaggia sereni come in un film della Walt Disney e l’unico tratto da fare con attenzione è la cresta, quella che ti porta da Corte Nuova al Ruscada. Per il resto zero problemi… e tanti Camosci.
Nota 2): Mic, non so che dirti, la nota 2 è tutta per te… non mi basterebbe una pagina intera per ringraziarti della tua bellissima ospitalità, ma più scrivo parole e più rischio di dire banalità, quindi, grazie di cuore. Grazie per la tua innocenza, grazie per i tuoi colori, grazie per tutto ciò che sai trasmettere…
E grazie anche a te GIBI, uomo di una discrezione assoluta, discrezione che non manca di farsi sorriso, discrezione che non è mai un peso, ma una facile pedina vincente. Alla Prossima…
Nota 3): Anche Eric si è divertito…
MICAELA.
La tua vita è una preghiera e la prima è per Mandela,
per questo le tue mani profuman di candela,
e il colore dei tuoi occhi pitturano la tela.
Micaela,
il cuore batte forte e nessuno ti tutela,
ma sai vivere bene in magica miscela,
per questo guardi oltre e non fai lamentela.
Micaela,
tu corri sempre avanti spiegando la tua vela,
passando monti e valli ti fiondi a Compostela,
e allora sono Adamo e tu sei la mia mela.
Se penso al moscerino mi faccio ragnatetela, e in fondo mi domando: chi cazzo è Micaela?
A’ la prochaine! Menek& Co.
Vista da GIBI:
Per quest’ultimo week-end prima dell’inizio della nuova stagione lavorativa chiusura con il botto ospite della sempre straordinaria, gentilissima e disponibile micaela nella sua incredibile quanto fiabesca residenza di Ör da Costa , già questo sarebbe bastato per passare un bel fine settimana ma ad impreziosire ulteriormente il tutto con noi anche colui che aveva pensato e poi dato il via a questa simpatica reunion e sto parlando di quel guascone di Menek accompagnato da colei che supporta o meglio dire sopporta tutte le sue idee e avventure ovvero Nadia che ho avuto l’estremo piacere di conoscere grazie a questa particolare occasione …. e poi ultimo ma non certo per importanza la simpatica mascotte del gruppo … quel tenero birbante di nome Olmo !
Dopo il sabato di “ acclimatamento “ tra una birra e l’altra, alla domenica mattina lasciata Nadia al campo base siamo poi partiti con destinazione il Pizzo Ruscada cima raggiunta senza particolari difficoltà tra una chiacchiera e l’altra in piena serenità e armonia e senza dover stimolare oltremisura una Mic dichiaratasi poco allenata che però nonostante la comprensibile stanchezza è comunque salita in un tempo di tutto rispetto, unico neo la giornata purtroppo non limpidissima che non ci ha permesso di goderci appieno le cime e le vallate circostanti.
In conclusione un ringraziamento speciale va a Micaela per l’ospitalità, ma anche a Nadia, Domenico e Olmo per questi due bei giorni trascorsi in simpatica compagnia con la convinzione che grazie alla montagna ma soprattutto ad Hikr è veramente un privilegio aver conosciuto delle persone come voi !
Giorgio
Vista da Micaela:
Le ho pensate tutte, salendo al Ruscada, anche le più brutte:
scivola, dai! e stortati una caviglia!
buttati nel vuoto!
siediti, piangi e non muoverti più!
mi scoppia il cuore!
mi è salita la febbre a quaranta!
che mi fulmini un temporale!
li odio, quei due, loro e i loro polpacci indiavolati!
Ma come deludere due gentiluomini così premurosi, sorridenti: uno, tornado di parole, canzonette e allegria ad aprire la marcia, forti polpacci proprio sotto ai miei disperati occhi, l' altro, una brezza che da dietro mi spinge gentilmente; m' immagino polpacci possenti.
Tornado di fuoco, brezza gentile ma vento impetuoso quando liberata dalle catene, avete risvegliato i miei, di polpacci!
Senza di voi, al primo inerpicarsi del sentiero tornavo alla godibile compagnia di Nadia: ah, tranquillamente adagiate sulle sdraio, chiacchierando beate...
Menek, Giorgio, ho odiato i vostri polpacci d' acciaio, salendo. Ma vi ho amati nuovamente, sulla cima, e in tutti i bellissimi momenti di condivisione.
Bel regalo settembrino, la vostra visita!
Nadia, compagnia squisita, simpatia immediata, omaggio a te! Olmo mai domo, grandi polpacci di cane, mai un lamento: chapeau!
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