Pizzo Ruscada (m.2004)
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Ruscada.
Ci son già stato...
Ruscada = Micaela
A volte la telepatia è forte: Giampiero ed Elena propongono questa cima, nuova per loro, ed accetto con piacere a causa della "coincidenza" tra montagna e persona. In settimana avevo pensato anch'io al Ruscada... Siamo solo in tre, orfani di froloccone, e raggiungiamo le Centovalli, ove riposa quel gioiellino di pietra chiamato Costa: all'ultimo tornante notiamo la rossa auto di Micaela parcheggiata a bordo strada, infilandoci proprio dietro essa.
Due anni fa' avevamo fatto l'anello del Ruscada passando da Lionza e scendendo a Costa, ma la presenza dell'auto rossa ci convince a farlo in senso opposto: saliamo così subito verso la casa di Micaela, waypoint obbligato e dovuto. Bussiamo: non sente. Suoniamo il campanello: idem. Ma lei c'è, come la stufetta accesa all'interno dell'abitazione pare confermare. Forse dorme ancora, anche se mi sembra strano sapendola mattiniera... decidiamo di partire, non senza averle lasciato in cucina un biglietto per segnalarle il nostro passaggio. Stiamo per partire quando udiamo passi dalla scaletta interna: Micaela deve averci sentito, ed eccola lì. Parliamo un po', poi ci lasciamo dandoci appuntamento per il nostro ritorno.
Da Ör si traversa lungamente alcune vallette raggiungendo un torrente in secca con grossi massi, da cui inizia la salita - ma la definirei più aggiramento - verso il Ruscada, che da sud propone salite tostissime e in piedi da qualunque suo versante: questa rimane in fondo la più semplice, seppur da non sottovalutare. Dal torrente s'inizia a salire su pendii erbosi e boscosi (betulle e primi faggi) giungendo alla forcellina posta quasi verticalmente sotto la quota m.1713. Qui il sentiero entra in una bella e fitta faggeta, che col secco di questi tempi propone un fogliame davvero insidioso proprio nel punto in cui il sentiero si riduce a traccia, e a destra inizia a manifestarsi un'esposizione discreta. Il tratto in traverso è in lenta ma decisa discesa ed occorre una buona concentrazione per affrontarlo in tali condizioni, finchè il fogliame si dirada e il sentiero scende ripido all'interno di un profondo solco. Qui si riprende a salire decisi tra massi e radi faggi, in ambiente superbo, per culminare in un bellissimo bosco misto che prelude all'ampia sella di Cortenuovo, ove si notano evidenti segni di lavori di ristrutturazione alle due baite in pietra.
Il panorama è già bellissimo da qui, e il Ruscada ci attende: neve sembra non essercene, comunque sia decidiamo di seguire la lunga cresta anzichè il sentiero normale che procede basso ma con passaggi a nord, dove c'è ancora neve residua. Tocchiamo la punta m.1713 e le quote successive, osservando i dirupi impressionanti del lato sud, giungendo in vetta dopo un'ora esatta e toccando pochissima neve solo in qualche raro passaggino a nord. Il panorama è meravigliosamente ampio, e ci tocca vedere da vicino un incendio che da giorni imperversa nelle Centovalli. In vetta una coppia svizzero-tedesca salita dalla Val Onsernone con cui scambiamo qualche piacevole battuta, che scenderà poi dalla nostra via di salita. Pranzato davanti a questa bellezza decidiamo di scendere dalla cresta NE, dove incontriamo qualche nevaietto che ci dà un po' da fare, senza creare tuttavia troppi problemi, ricollegandoci al sentiero dell'andata e a Cortenuovo. Qui decidiamo di chiudere l'anello "allargandoci" verso Lionza, raggiunta con un percorso lungo ed elaborato, specie nella parte bassa dove si attraversano alcune vallette e due ponti di ferro. Da Lionza a Costa infine si entra all'interno di due spettacolari ed umide vallette che ospitano alcune costruzioni in pietra in parte ancora utilizzate, compiendo un suggestivo saliscendi. Da Costa, infine, risaliamo ad Ör, ove Micaela ci accoglie con una bella merenda da par suo. Rispetto alla mattina la notiamo più solare ed energica, più "lei" insomma... Un provvidenziale SMS di Angelo AngeloeEle che m'invita allo Zeda il giorno successivo mi permette di "cedere il testimone" proprio a Micaela, che viste le condizioni mi sembrava la cosa più giusta da fare... e così è stato. ;)
Grazie a Elena e Giampiero Giansa per la compagnia, l'invito e l'idea "telepatica". :)
Avanti così.
Giansa
Da un po di tempo avevamo in mente un'ascensione al Ruscada con la possibilità di rivedere l'amica Micaela.
Grazie alla guida di Emiliano che aveva avuto precedenti esperienze in campo con ALE (froloccone) abbiamo compiuto un bel anello di cui ci piace ricordare un particolare: l'eccelso panorama goduto dalla cima, la visita alla bellissima frazione di Costa con la visione delle cime del Gridone imbiancate, nonchè la squisita ospitalità di Micaela. Grazie della giornata! Grazie a tutti!
Ci son già stato...
Ruscada = Micaela
A volte la telepatia è forte: Giampiero ed Elena propongono questa cima, nuova per loro, ed accetto con piacere a causa della "coincidenza" tra montagna e persona. In settimana avevo pensato anch'io al Ruscada... Siamo solo in tre, orfani di froloccone, e raggiungiamo le Centovalli, ove riposa quel gioiellino di pietra chiamato Costa: all'ultimo tornante notiamo la rossa auto di Micaela parcheggiata a bordo strada, infilandoci proprio dietro essa.
Due anni fa' avevamo fatto l'anello del Ruscada passando da Lionza e scendendo a Costa, ma la presenza dell'auto rossa ci convince a farlo in senso opposto: saliamo così subito verso la casa di Micaela, waypoint obbligato e dovuto. Bussiamo: non sente. Suoniamo il campanello: idem. Ma lei c'è, come la stufetta accesa all'interno dell'abitazione pare confermare. Forse dorme ancora, anche se mi sembra strano sapendola mattiniera... decidiamo di partire, non senza averle lasciato in cucina un biglietto per segnalarle il nostro passaggio. Stiamo per partire quando udiamo passi dalla scaletta interna: Micaela deve averci sentito, ed eccola lì. Parliamo un po', poi ci lasciamo dandoci appuntamento per il nostro ritorno.
Da Ör si traversa lungamente alcune vallette raggiungendo un torrente in secca con grossi massi, da cui inizia la salita - ma la definirei più aggiramento - verso il Ruscada, che da sud propone salite tostissime e in piedi da qualunque suo versante: questa rimane in fondo la più semplice, seppur da non sottovalutare. Dal torrente s'inizia a salire su pendii erbosi e boscosi (betulle e primi faggi) giungendo alla forcellina posta quasi verticalmente sotto la quota m.1713. Qui il sentiero entra in una bella e fitta faggeta, che col secco di questi tempi propone un fogliame davvero insidioso proprio nel punto in cui il sentiero si riduce a traccia, e a destra inizia a manifestarsi un'esposizione discreta. Il tratto in traverso è in lenta ma decisa discesa ed occorre una buona concentrazione per affrontarlo in tali condizioni, finchè il fogliame si dirada e il sentiero scende ripido all'interno di un profondo solco. Qui si riprende a salire decisi tra massi e radi faggi, in ambiente superbo, per culminare in un bellissimo bosco misto che prelude all'ampia sella di Cortenuovo, ove si notano evidenti segni di lavori di ristrutturazione alle due baite in pietra.
Il panorama è già bellissimo da qui, e il Ruscada ci attende: neve sembra non essercene, comunque sia decidiamo di seguire la lunga cresta anzichè il sentiero normale che procede basso ma con passaggi a nord, dove c'è ancora neve residua. Tocchiamo la punta m.1713 e le quote successive, osservando i dirupi impressionanti del lato sud, giungendo in vetta dopo un'ora esatta e toccando pochissima neve solo in qualche raro passaggino a nord. Il panorama è meravigliosamente ampio, e ci tocca vedere da vicino un incendio che da giorni imperversa nelle Centovalli. In vetta una coppia svizzero-tedesca salita dalla Val Onsernone con cui scambiamo qualche piacevole battuta, che scenderà poi dalla nostra via di salita. Pranzato davanti a questa bellezza decidiamo di scendere dalla cresta NE, dove incontriamo qualche nevaietto che ci dà un po' da fare, senza creare tuttavia troppi problemi, ricollegandoci al sentiero dell'andata e a Cortenuovo. Qui decidiamo di chiudere l'anello "allargandoci" verso Lionza, raggiunta con un percorso lungo ed elaborato, specie nella parte bassa dove si attraversano alcune vallette e due ponti di ferro. Da Lionza a Costa infine si entra all'interno di due spettacolari ed umide vallette che ospitano alcune costruzioni in pietra in parte ancora utilizzate, compiendo un suggestivo saliscendi. Da Costa, infine, risaliamo ad Ör, ove Micaela ci accoglie con una bella merenda da par suo. Rispetto alla mattina la notiamo più solare ed energica, più "lei" insomma... Un provvidenziale SMS di Angelo AngeloeEle che m'invita allo Zeda il giorno successivo mi permette di "cedere il testimone" proprio a Micaela, che viste le condizioni mi sembrava la cosa più giusta da fare... e così è stato. ;)
Grazie a Elena e Giampiero Giansa per la compagnia, l'invito e l'idea "telepatica". :)
Avanti così.
Giansa
Da un po di tempo avevamo in mente un'ascensione al Ruscada con la possibilità di rivedere l'amica Micaela.
Grazie alla guida di Emiliano che aveva avuto precedenti esperienze in campo con ALE (froloccone) abbiamo compiuto un bel anello di cui ci piace ricordare un particolare: l'eccelso panorama goduto dalla cima, la visita alla bellissima frazione di Costa con la visione delle cime del Gridone imbiancate, nonchè la squisita ospitalità di Micaela. Grazie della giornata! Grazie a tutti!
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