Monte Leone Hütte (2848 m) – CAS
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Escursione nel comune vallesano di Ried-Brig, con partenza dal Sempione.
Respinto dalla Punta di Terrarossa alla quota di 3091 m, ripiego sulla capanna del CAS, sezione Sommartel (Le Locle), per un piatto di spaghetti bolo.
Inizio dell’escursione: ore 7:50
Fine dell’escursione: ore 15:30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1025 hPa
Temperatura alla partenza: 4,5°C
Temperatura al rientro: 16,5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4100 m
Velocità media del vento: 20 km/h
Sorgere del sole: 6.23
Tramonto del sole: 20.41
Dopo due ore e venti minuti d’auto arrivo al Sempione con una temperatura invernale (4,5°C), con parecchie nuvole e un sostenuto vento gelido. È una piccola delusione, considerando le ottimistiche previsioni meteo di ieri, comunque la prendo con filosofia. Rivedo, dopo parecchi anni, il Nuovo Ospizio, attualmente ingabbiato dai ponteggi per lavori di restauro in corso. Il percorso inizia alla sinistra del grande edificio voluto da Napoleone, alla fermata della corriera pubblica.
Una stradina asfaltata mi conduce dopo 220 m all’agglomerato Rotels (2041 m) un gruppo di sette edifici, in parte rurali, adibiti alla pastorizia. Alle sue spalle un muro a secco separa l’alpeggio dal pascolo. Mi trovo all’estremo punto occidentale delle Alpi Lepontine, nel Gruppo del Monte Leone (3552 m), che corrisponde alla cima più elevata. Al di là del Passo del Sempione iniziano le Alpi Pennine.
La stradina si esaurisce e diventa un bel sentiero, che a partire dai 2150 m di quota spiana e si snoda di fianco a un corso d’acqua. Il pascolo parzialmente coperto da arbusti e da pochi piccoli abeti residui permette un bel colpo d’occhio sulla strada del valico, che scende verso Briga. Supero diversi rivoli che convergono nel torrente Taferna, un immissario del Saltina, a sua volta affluente del Rodano. Il sentiero continua su un’estesa morena, alla destra di un ometto di sassi dalle insolite dimensioni. Suppongo che funga da punto di riferimento per gli scialpinisti diretti al Monte Leone o al Breithorn. Le nuvole e la luce diffusa non mi negano la visione del maestoso Mäderhorn (2852 m), la cui facciata meridionale si presenta con una serie di guglie appena accennate, non ancora scolpite nella roccia marrone. Alcune passerelle di legno facilitano il superamento di torrentelli prima di continuare su placconate di roccia marrone-rossiccia. È l’ambiente dell’Artemisia genipi, la piantina aromatica usata per preparare il liquore Genepì. Un escursionista sta strappando alcune piantine, le metterà in infusione in una soluzione idroalcolica. Occorrono circa venti piantine per 1 litro di etanolo. È un fiore protetto…
A circa 2600 m il sentiero mi porta in una zona erbosa con lieve pendenza, nella cosiddetta Chaltwassertälli. Qui pascolano delle pecore dal muso nero del Vallese (“Walliser Schwarznasenschaf” – “Nez noir du Valais”), una razza antica già descritta dal 1400, che presenta delle corna a spirale. Il pascolo è chiuso ad Est da una barriera morenica, che il sentiero supera con una diagonale di circa 70 m. Al suo culmine si apre un panorama mozzafiato sul Chaltwassergletscher la cui lingua scende fino a circa 2760 m di quota, sul Chaltwasserpass o Passo d’Aurona, sul laghetto proglaciale, sulla Cabane Monte Leone e sul Wasenhorn o Punta Terrarossa (3246 m).
Verso la Capanna Monte Leone
Dal canto suo, il Monte Leone è per ora nascosto dalla nebbia.
Il percorso continua a mezzacosta su sfasciumi, terriccio e magri ciuffi d’erba. Dopo 2 h 25 min di cammino arrivo al rifugio. Michel, il socio volontario che con Catherine gestisce per questa settimana la capanna, mi prepara il caffè. Purtroppo non sa darmi delle utili informazioni sulla salita al Wasenhorn, in quanto non l’ha mai raggiunto. Per quanto ha sentito dagli escursionisti nei giorni scorsi, mi esprime tuttavia molto scetticismo: “c’è un tratto ripido con neve molto dura, che rende la salita insidiosa”.
Decido di continuare il cammino verso la cresta meridionale, che costituisce la via normale, almeno fino al nevaio. Mi segue un altro alpinista, anche lui per la prima volta all’attacco della Punta di Terrarossa. Le folate di vento freddo infastidiscono non poco: ciò che mi preoccupa di più, oltre alla pendenza sempre più forte, è tuttavia il bancone di nebbia che copre la cima. Il compagno di salita desiste già a 2950 m; io continuo ancora su minuscole cornici di roccia, delle cengette frammiste a “terra rossa”, fino ad un terrazzino a 3091 m di quota sotto il nevaio. Scorgo due alpinisti che lo stanno attraversando in questo momento. Purtroppo sono troppo lontani, non mi posso aggregare. La nebbia va e viene; per un attimo si dissolve permettendomi di vedere la croce di vetta, a 200 m di distanza, sulla ripidissima parete rocciosa: per oggi può bastare così!
In discesa mi rendo conto che il fianco è veramente erto; il sentiero compie dei risvolti che si spingono fino all’orlo del precipizio: non si scherza. Per un attimo si libera dalla nebbia anche la vetta del Monte Leone (3552 m): una montagna imponente e nel contempo elegante.
Come promesso riferisco al guardiano le condizioni odierne del sentiero per il Terrarossa e a mezzogiorno e trenta mi gusto un piatto di spaghetti alla bolognese nel refettorio della capanna.
Al pomeriggio le condizioni meteo migliorano; il vento cala d’intensità e le cime si sbarazzano della nebbia e delle nuvole; mi posso così liberare di guanti e giacca a vento e scendere con tranquillità al Passo del Sempione concedendomi numerose soste fotografiche.
La prima escursione con partenza dal Passo del Sempione mi ha regalato una giornatona ricca di paesaggi incantevoli, che mi stimolano a ritornarci per ulteriori scoperte.
Percorso in auto
Andata via Gallarate – Gravellona Toce (176 km); 7,70 € di pedaggio autostradale; 2 h 20 min dalla dogana di Chiasso Brogeda.
Ritorno via Briga – Passo della Novena: 202 km, 3 h 15 min.
Parcheggio al Nuovo Ospizio del Sempione: gratuito.
Tempo di salita: 2 h 25 min fino alla capanna + 35 min per la quota 3091 m.
Tempo totale: 7 h 40 min.
Coordinate Cabane Monte Leone: 649.485 / 123.470
Dislivello in salita: 1094 m. Fino alla capanna 851 m.
Sviluppo complessivo: 13,1 km
Difficoltà: T3+
Copertura della rete cellulare: Swisscom - alcune zone, capanna compresa, senza campo.

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