Punta Marguareis 2651 m

Saliamo in auto a Carnino Superiore e ripercorriamo il sentiero fatto ieri in discesa fino a Pian Ciucchea. Al momento la giornata è bella, non come ieri ma va bene.

A Pian Ciucchea deviamo per il Colle Mastrelle. All’inizio si sale per ripidi tornanti poi la pendenza migliora per impennarsi nuovamente in prossimità del Colle. Raggiunto il Colle si aprono davanti a noi un vallone spettacolare e una bellissima corona di cime ma, soprattutto, qui incontreremo numerosi branchi di camosci, mai visti così tanti in una volta sola.

Con un comodo traverso ci portiamo verso il Colle della Croce. Prima di raggiungerlo saliamo alla cresta sotto cui siamo appena passati, c’è un’ottima traccia, la seguiamo per un poco per vedere dove potrebbe andare, molto probabilmente ridiscende nel vallone di Carnino solo a casa mi accorgo che siamo saliti alla Cima di Piaggia Bella!

Tornati sui nostri passi saliamo al Colle della Croce e quindi proseguiamo per il Colle del Pas fino al bivio per il P.so Palù. Ormai siamo nella nebbia, ma fortunatamente, i bolli sono ben visibili e il sentiero rimane fuori dalla neve. Saliamo ora più ripidamente fino a raggiungere la parete rocciosa che si risale con l’aiuto di cavi e pioli (semplice). Arriviamo quindi al P.so Palù e qui le cose un po’ si complicano per via della nebbia. Proseguiamo in direzione di un colletto innevato e solo grazie alle peste sulla neve capiamo dove scendere per riprendere il sentiero. Passiamo il Colle dei Savonesi e poco dopo quello dei Torinesi. Qui perdiamo il sentiero ufficiale e finiamo su una traccia con vecchi bolli rossi. La direzione è quella giusta ma non vorremmo trovarci su baratri improvvisi. Sentiamo delle voci e vediamo due persone scendere un canalone innevato, ci portiamo verso il canalone e ritroviamo il sentiero. Pochi metri e siamo al bivio per la cima. In cima, le nebbie sono meno fitte e si sta bene, sembra che il sole filtri di più, facciamo una bella sosta poiché fino ad ora, ce la siamo presa comoda, ma di soste vere e proprie quasi nulla.

Tornati al bivio proseguiamo nuovamente per il rifugio Don Barbera. Una breve risalita ci porta al Col Gaina dove parte la direttissima per il Marguareis. In un ambiente quasi lunare raggiungiamo il rifugio dove facciamo sosta pranzo perché non avendo previsto di fermarci anche oggi l’unico cibo che avevamo dietro erano delle tristissime barrette!

Una sosta più lunga quindi, tante chiacchiere con le stesse persone che c’erano ieri e che abbiamo ritrovato nella stessa posizione di ieri, a tavola…

Riscendiamo dal vallone di Carnino ma questa volta la pioggia comincerà solo nel momento in cui apriremo il bagagliaio dell’auto.