Sasso di S.Defendente: da rifare senza errori.
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Intendevo, assieme a due soci, salire al Sasso di San Defendente lungo l'itinerario di
numbers ma un errore di percorso ci ha scombinato i piani. Oggi voglio fare almeno mille metri di dislivello, il minimo sindacale enunciato da
grandemago, e anche per questo partiamo dalla stazione di Bellano, raggiunta in treno.
Dal lato est della stazione due scalinate intersecano la provinciale e portano ai primi cartelli escursionistici. Seguiamo un tratto del Sentiero del Viandante fino a Castaglia, dove arriviamo in Piazza Vecchia e saliamo in breve a Piazza Nuova. Qui un bollo bianco-rosso ci indica una stradina con una stanga con scritto "proprietà privata", è facile che siamo gli unici a rispettare il divieto e così facciamo un giro su asfalto attorno alla sovrastante frazione Regoledo. Ritrovate le scorciatoie saliamo alla frazione Gisazio, precisamente alla chiesetta di S.Anna dove c'è un bivio. Prendiamo il sentiero per il Sasso S.Defendente, che più avanti si inoltra nel bosco.
E qui, fatta poca strada, troviamo un bivio dove non vediamo nè segni nè cartelli ma solo un ometto piazzato nel mezzo e quindi inutile. Decidiamo di salire a destra, perché il San Defendente si trova da quella parte: ERRORE! Volevamo passare per l'ex rifugio Albiga che invece si trova a sinistra. Con un meno frettoloso esame della pur molto indicativa carta Kompass non avremmo sbagliato.
Dopo un pò siamo convinti di seguire il sentiero di servizio di una vecchia teleferica, andiamo comunque avanti puntando a sbucare in un punto qualunque della strada Esino - Parlasco. La traccia è proprio trascurata, abbandona la teleferica però più avanti c'è un ometto e poi compaiono rari bolli rossi. Come pensavamo sbuchiamo sulla strada, in corrispondenza del Sacrario di Agueglio, circa a metà percorso tra la zona del rifugio Albiga e il Passo di Agueglio.
Con un noioso km abbondante su asfalto arriviamo vicino al Passo d'Agueglio e qui per il sentiero segnalato in breve siamo in vetta al Sasso. Pensavamo però di arrivarci da un'altra parte e ci aspettavamo una giornata di nuvole e Sole, invece il cielo è sempre grigio e anche per questo non ho una foto passabile.
Tornati al passo scendiamo per il sentiero della Val Portone e di Pegnino, dove stavolta non troviamo traccia dei "simpatici" cani segnalati in alcuni resoconti. Meglio così.
La salita dovrà essere ripetuta, questa volta senza errori.


Dal lato est della stazione due scalinate intersecano la provinciale e portano ai primi cartelli escursionistici. Seguiamo un tratto del Sentiero del Viandante fino a Castaglia, dove arriviamo in Piazza Vecchia e saliamo in breve a Piazza Nuova. Qui un bollo bianco-rosso ci indica una stradina con una stanga con scritto "proprietà privata", è facile che siamo gli unici a rispettare il divieto e così facciamo un giro su asfalto attorno alla sovrastante frazione Regoledo. Ritrovate le scorciatoie saliamo alla frazione Gisazio, precisamente alla chiesetta di S.Anna dove c'è un bivio. Prendiamo il sentiero per il Sasso S.Defendente, che più avanti si inoltra nel bosco.
E qui, fatta poca strada, troviamo un bivio dove non vediamo nè segni nè cartelli ma solo un ometto piazzato nel mezzo e quindi inutile. Decidiamo di salire a destra, perché il San Defendente si trova da quella parte: ERRORE! Volevamo passare per l'ex rifugio Albiga che invece si trova a sinistra. Con un meno frettoloso esame della pur molto indicativa carta Kompass non avremmo sbagliato.
Dopo un pò siamo convinti di seguire il sentiero di servizio di una vecchia teleferica, andiamo comunque avanti puntando a sbucare in un punto qualunque della strada Esino - Parlasco. La traccia è proprio trascurata, abbandona la teleferica però più avanti c'è un ometto e poi compaiono rari bolli rossi. Come pensavamo sbuchiamo sulla strada, in corrispondenza del Sacrario di Agueglio, circa a metà percorso tra la zona del rifugio Albiga e il Passo di Agueglio.
Con un noioso km abbondante su asfalto arriviamo vicino al Passo d'Agueglio e qui per il sentiero segnalato in breve siamo in vetta al Sasso. Pensavamo però di arrivarci da un'altra parte e ci aspettavamo una giornata di nuvole e Sole, invece il cielo è sempre grigio e anche per questo non ho una foto passabile.
Tornati al passo scendiamo per il sentiero della Val Portone e di Pegnino, dove stavolta non troviamo traccia dei "simpatici" cani segnalati in alcuni resoconti. Meglio così.
La salita dovrà essere ripetuta, questa volta senza errori.
Tourengänger:
andrea62

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