Pizzi di Parlasco (m.1509) - Sasso San Defendente (m.1323)
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Pizzi di Parlasco... pur vivendo all'ombra di montagne vicine più note e frequentate quali la Grigna Settentrionale o il maestoso Legnone, non si può affatto dirle cime minori data la bellezza dei percorsi e dei panorami, di quel sapore selvaggio e verticale che rende il lato Valsassina quasi sempre vertiginoso. Belli, forse, proprio per questo. Peccato per la confusione cartografica e bibliografica (compresa quella in rete), poichè i dati in nostro possesso su questo gruppo presenta molte incongruenze sia nei nomi che nelle quote di queste belle cimette, tra l'altro percorse da una bella Sky Race.
Partenza da Esino Lario (m.910, diversi parcheggi liberi negli immediati pressi della piazzetta), salendo per le rustiche viuzze del paese e incrociando la sede del locale gruppo CAI, incontrando poco dopo la mulattiera per il Passo d'Agueglio. La percorriamo qualche centinaio di metri, per poi lasciarla a sinistra usufruendo di un'altro meno evidente sentiero-mulattiera ormai inerbato e rimboschito, che conduce a un paio di nuclei di baite (quote m.1009 e m.1089) - che dalle cartine visionate non saprei identificare - in altrettanto graziose e panoramiche radure, impreziosite dall'esplosione autunnale e da un sole inaspettato solo alle prime ore del mattino.
Dopo l'ultimo nucleo il sentierino nel bosco è meno evidente (più invaso), ma comunque visibile, e prevedibilmente sbuca sulla carrabile tra Esino e il Passo d'Agueglio (m.1148) - con la graziosa chiesetta di San Defendente (m.1136) proprio all'arrivo della mulattiera abbandonata precedentemente - la quale raggiungiamo dopo circa un chilometro d'asfalto; molto bello anche il prominente ed isolato corpo roccioso del Sasso di San Defendente, che svetta sull'ameno e prativo passo.
Dal Passo non è così evidente dove si debba attaccare la salita ai Pizzi di Parlasco, finchè l'occhio cade su un'isolata bollatura biancorossa sopra un sasso, da cui inizia una timida traccia che presto diventa sentiero, in cui si fanno notare anche bolli azzurri. Sentiero ripido, che con svolte e zigzag s'innalza sopra il passo iniziando gradualmente ad offrire scorci meravigliosi sul Lario, i Muncech, il Legnone e più avanti la Grigna Settentrionale. Il bosco si dirada sempre più e il percorso si fa sempre più ripido, spesso a piombo sulla Valsassina, incontrando le prime attrezzature cautelative per l'esposizione a nord ed il terreno umido, a tratti infido. Un secondo cavo assicura un passaggio su sentierino stretto e meno esposto, finchè dopo vari saliscendi si giunge sull'anonima ma panoramica vetta del Sasso Mottolino (m.1504), la quale - parere personale - appare il punto più elevato dei Pizzi di Parlasco, seppur alla vicina Cima di Daas (o Cima di Dasio) sia generalmente attribuita una quota superiore: sia dal vivo che riguardando le foto la sensazione rimane.
Dal Sasso Mottolino si scende tramite un caminetto franoso e poco raccomandabile aiutato da catene e maniglie, tenendo conto che parte della catena si è staccata dalla roccia e pertanto occorre una certa cautela nell'adoperarla. Dalla relazione di
Stefano58 peraltro si evince che il passaggio è aggirabile nel caso non ce la si sentisse di affrontare questo passaggio rognosetto, discretamente esposto ma fattibile.
Aggirata un'altra sommità erbosa e meno marcata si giunge sotto la selletta che precede la panoramica Cima di Daas (m.1511), sormontata da una croce metallica, sulla quale sostiamo per il pranzo e su cui facciamo l'unico incontro di giornata, un escursionista rhodense abbastanza pratico del luogo che ci ragguaglia sul proseguimento della traversata. Traversata che da qui in avanti prosegue sulla falsariga di prima, in cresta o poco sotto, e in cui tocchiamo un'ultima sommità (forse la Cima di Cavedo) prima di rientrare nel bosco seguendo i segnavia azzurri, visto che quelli CAI si perdono definitivamente sul lato Valsassina, forse collegandosi col sentiero escursionistico che si stacca dalla "ferrata" (vedere relazione di
Cai56) proveniente da Parlasco.
Giunti al bivio per l'Alpe Cainallo la lasciamo a sinistra incontrando presto l'asfalto, che tagliamo in un paio di punti prima di trovare il sentiero che ci riporta in breve al punto di partenza mattutino ad Esino.
Avendo tuttavia deciso di tornare a valle passando da Bellano rivalichiamo, stavolta in auto, il Passo d'Agueglio (m.1148) rimettendoci in cammino per la breve salita al Sasso di San Defendente a sole già calato, salendo liberamente per prati e ravanando un pò nel bosco sino ad incontrare finalmente il sentiero ufficiale che partiva circa 200 metri dopo il nostro attacco. In breve siamo in vetta (m.1323), occupata pure da una grossa croce, godendo un panorama mozzafiato sul Lario invaso dal mare di nuvole e sulla Valsassina dominata dal Legnone in lontananza. Discesa senza problemi con le torce, a coronamento di una magnifica giornata d'autunno in un'incomparabile ambiente prealpino.
CChiara
Inutile ribadire la bellezza dei luoghi....immagini dai soggetti e dai colori degni di un quadro impressionista!
Paesaggi mai scontati, ad ogni passo un nuovo scenario, quei caratteristici affioramenti rocciosi bianchissimi a tratti arcigni, tolgono il fiato e ti lasciano lì ad osservarli quasi in contemplazione!
Uscita non prevista ma vissuta ed assaporata appieno.
Unico neo l'essere presi d'assalto da insetti infestanti mai incontrati prima, che a posteriori ho scoperto essere le mosche dei cervi, che hanno principalmente preso di mira il mio collo pizzicandomi senza pietà... Vabbè piccola cosa a fronte di tanto splendore!! Pegno pagato volentieri ;)
Anche la salita crepuscolare al Sasso di San Defendente creandoci un varco tra gli arbusti e la sterpaglia nel buio incalzante per raggiungere la cima, è stata entusiasmante per il panorama che poi ci si è presentato !!!
NB. Esino Lario-Passo D'Agueglio T1-T2 / Passo d'Agueglio-Pizzi di Parlasco T3+ / Cima di Daas-Esino Lario T2-T3 / Passo d'Agueglio-Sasso di San Defendente T2
Partenza da Esino Lario (m.910, diversi parcheggi liberi negli immediati pressi della piazzetta), salendo per le rustiche viuzze del paese e incrociando la sede del locale gruppo CAI, incontrando poco dopo la mulattiera per il Passo d'Agueglio. La percorriamo qualche centinaio di metri, per poi lasciarla a sinistra usufruendo di un'altro meno evidente sentiero-mulattiera ormai inerbato e rimboschito, che conduce a un paio di nuclei di baite (quote m.1009 e m.1089) - che dalle cartine visionate non saprei identificare - in altrettanto graziose e panoramiche radure, impreziosite dall'esplosione autunnale e da un sole inaspettato solo alle prime ore del mattino.
Dopo l'ultimo nucleo il sentierino nel bosco è meno evidente (più invaso), ma comunque visibile, e prevedibilmente sbuca sulla carrabile tra Esino e il Passo d'Agueglio (m.1148) - con la graziosa chiesetta di San Defendente (m.1136) proprio all'arrivo della mulattiera abbandonata precedentemente - la quale raggiungiamo dopo circa un chilometro d'asfalto; molto bello anche il prominente ed isolato corpo roccioso del Sasso di San Defendente, che svetta sull'ameno e prativo passo.
Dal Passo non è così evidente dove si debba attaccare la salita ai Pizzi di Parlasco, finchè l'occhio cade su un'isolata bollatura biancorossa sopra un sasso, da cui inizia una timida traccia che presto diventa sentiero, in cui si fanno notare anche bolli azzurri. Sentiero ripido, che con svolte e zigzag s'innalza sopra il passo iniziando gradualmente ad offrire scorci meravigliosi sul Lario, i Muncech, il Legnone e più avanti la Grigna Settentrionale. Il bosco si dirada sempre più e il percorso si fa sempre più ripido, spesso a piombo sulla Valsassina, incontrando le prime attrezzature cautelative per l'esposizione a nord ed il terreno umido, a tratti infido. Un secondo cavo assicura un passaggio su sentierino stretto e meno esposto, finchè dopo vari saliscendi si giunge sull'anonima ma panoramica vetta del Sasso Mottolino (m.1504), la quale - parere personale - appare il punto più elevato dei Pizzi di Parlasco, seppur alla vicina Cima di Daas (o Cima di Dasio) sia generalmente attribuita una quota superiore: sia dal vivo che riguardando le foto la sensazione rimane.
Dal Sasso Mottolino si scende tramite un caminetto franoso e poco raccomandabile aiutato da catene e maniglie, tenendo conto che parte della catena si è staccata dalla roccia e pertanto occorre una certa cautela nell'adoperarla. Dalla relazione di

Aggirata un'altra sommità erbosa e meno marcata si giunge sotto la selletta che precede la panoramica Cima di Daas (m.1511), sormontata da una croce metallica, sulla quale sostiamo per il pranzo e su cui facciamo l'unico incontro di giornata, un escursionista rhodense abbastanza pratico del luogo che ci ragguaglia sul proseguimento della traversata. Traversata che da qui in avanti prosegue sulla falsariga di prima, in cresta o poco sotto, e in cui tocchiamo un'ultima sommità (forse la Cima di Cavedo) prima di rientrare nel bosco seguendo i segnavia azzurri, visto che quelli CAI si perdono definitivamente sul lato Valsassina, forse collegandosi col sentiero escursionistico che si stacca dalla "ferrata" (vedere relazione di

Giunti al bivio per l'Alpe Cainallo la lasciamo a sinistra incontrando presto l'asfalto, che tagliamo in un paio di punti prima di trovare il sentiero che ci riporta in breve al punto di partenza mattutino ad Esino.
Avendo tuttavia deciso di tornare a valle passando da Bellano rivalichiamo, stavolta in auto, il Passo d'Agueglio (m.1148) rimettendoci in cammino per la breve salita al Sasso di San Defendente a sole già calato, salendo liberamente per prati e ravanando un pò nel bosco sino ad incontrare finalmente il sentiero ufficiale che partiva circa 200 metri dopo il nostro attacco. In breve siamo in vetta (m.1323), occupata pure da una grossa croce, godendo un panorama mozzafiato sul Lario invaso dal mare di nuvole e sulla Valsassina dominata dal Legnone in lontananza. Discesa senza problemi con le torce, a coronamento di una magnifica giornata d'autunno in un'incomparabile ambiente prealpino.

Inutile ribadire la bellezza dei luoghi....immagini dai soggetti e dai colori degni di un quadro impressionista!
Paesaggi mai scontati, ad ogni passo un nuovo scenario, quei caratteristici affioramenti rocciosi bianchissimi a tratti arcigni, tolgono il fiato e ti lasciano lì ad osservarli quasi in contemplazione!
Uscita non prevista ma vissuta ed assaporata appieno.
Unico neo l'essere presi d'assalto da insetti infestanti mai incontrati prima, che a posteriori ho scoperto essere le mosche dei cervi, che hanno principalmente preso di mira il mio collo pizzicandomi senza pietà... Vabbè piccola cosa a fronte di tanto splendore!! Pegno pagato volentieri ;)
Anche la salita crepuscolare al Sasso di San Defendente creandoci un varco tra gli arbusti e la sterpaglia nel buio incalzante per raggiungere la cima, è stata entusiasmante per il panorama che poi ci si è presentato !!!
NB. Esino Lario-Passo D'Agueglio T1-T2 / Passo d'Agueglio-Pizzi di Parlasco T3+ / Cima di Daas-Esino Lario T2-T3 / Passo d'Agueglio-Sasso di San Defendente T2
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