I Belmi e Corte Laveggio - Valgrande


Publiziert von atal , 17. Januar 2016 um 23:36.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:16 Januar 2016
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:30
Aufstieg: 1300 m
Abstieg: 1300 m

Con Ferruccio, Fabrizio e Maurizio vado alla scoperta de I Belmi, uno dei segreti meglio custoditi dell'entroterra verbanese. L'alpeggio, situato su una dorsale rocciosa a 1150 m di quota in fondo alla valle del San Giovanni, era abitato tutto l'anno fino alla fine dell'800. In seguito è stato ancora utilizzato stagionalmente fino al 1918 con mucche, poi con sole pecore fino al 1969 (fonte : D.Barbaglia e R. Cresta, "Genti e luoghi di Valgrande").

L'idea è quella di raggiungere I Belmi partendo da Scareno e risalire la valle del Rio dei Belmi sulla sinistra idrografica, seguendo un vecchio sentiero indicato sulle carte IGM e CNS. Al ritorno passeremo invece da Onunchio e da Occhio, compiendo così un anello su entrambi i lati del Rio dei Belmi.

Gli alpeggi citati nel titolo delle relazione però sono due: l'altro è Corte Laveggio, situato a 1640 m sotto la cima del Monte Zeda. Approfittando della bellissima giornata, arrivati a I Belmi, Fabrizio ed io siamo saliti fino a questo alpeggio estremo, il più remoto del comune di Aurano.

Da Scareno a I Belmi
Da Scareno (694 m) si segue la bella mulattiera fino al bel maggengo di Piagga (910 m: 1:15), ancora utilizzato per vacanze e nei fine settimana, dove si trova anche una chiesetta intonacata risalente al 1842.
Dalle baite più basse di Piagga, un sentiero segnalato ma a tratti poco evidente traversa fino ai ruderi imboscati di Guara. Superato un piccolo edificio con il tetto a una sola falda, probabilmente un cantinitt per la conservazione dei formaggi, il sentiero si porta in prossimità del guado (848 m) per poi risalire a Occhio e Onunchio, dove passeremo al ritorno. Pochi metri prima del guado in questione, sotto una pianta caduta, si indovina un altro sentiero (grazie anche alla presenza di un piccolo ometto) che traversa rimanendo sempre sulla sinistra idrografica del Rio dei Belmi. Il percorso, molto interessante e vario, è segnalato da tagli e presenta diversi tratti gradinati e muretti di sostegno. Dopo una zona pianeggiante in prossimità del greto, dove la traccia è meno evidente, un passaggio in discesa - nascosto fino all'ultimo momento - porta alla prosecuzione del sentiero, alla base di una parete. Giunti al guado con un torrente laterale, oltre il quale ha inizio la dorsale del Belmi, bisogna guadare in prossimità della confluenza con il Rio dei Belmi, e traversare fino a dove il sentiero svolta a destra per risalire il versante SO della dorsale. Il sentiero cambia nuovamente direzione e giunge su un poggio panoramico da dove si possono vedere sia la continuazione del percorso, sia una delle baite del Belmi, all'estremità sinistra della parte rocciosa rocciosa della dorsale. Il sentiero prosegue su una sorta di ampia cengia e, al termine della zona rocciosa, risale il pendio sulla destra raggiungendo così le baite de I Belmi (1150 m; 3:15 da Scareno).
 
Da lontano l'alpeggio è difficilmente individuabile se non se ne conosce già la posizione perché non appare - come molti altri -  incorniciato da una macchia di lavazz e, soprattutto, perché le baite, essendo state costruite a ridosso di affioramenti rocciosi, e ovviamente con lo stesso tipo di roccia, sono mimetizzate nell'ambiente circostante come gli ksour, i villaggi fortificati del Maghreb. Il fatto poi che in un tempo non troppo lontano un luogo come questo fosse abitato tutto l'anno, testimonia il grande cambiamento delle condizioni materiali di vita nel continente europeo negli ultimi 150 anni.

Da I Belmi a Corte Laveggio
Il percorso per Corte Laveggio si svolge senza sentiero su ripidi versanti erbosi.

Da I Belmi, superiamo il canalino sulla sinistra (O) dell'alpeggio e traversiamo in leggera salita al di sopra di un rudere azzerato, fino ad affacciarci sul canale successivo a circa 1240 m di quota, nei pressi di una coppia di betulle isolate. Traversiamo verso destra e ci caliamo in una ripida boschina per raggiungere il greto in un punto a monte di un salto e a valle di una strettoia, a circa 1210 m di quota, sotto lo sguardo vigile di un branco di camosci. Risaliamo un ripido pendio erboso con rocce affioranti puntando ad un grande albero isolato e raggiungiamo il colmo della dorsale sul colletto immediatamente a monte del grande sperone roccioso visibile anche da I Belmi. Con percorso faticoso risaliamo la dorsale erbosa (scivolosissima) fino ai ruderi di Corte Laveggio, nascosti alla vista fino all'ultimo momento (1640 m; 1:45 da I Belmi).

Il panorama oggi è splendido e lo sguardo arriva fino agli Appennini. Le forti raffiche di vento e le basse temperature però rendono poco piacevole la sosta e, calzati i ramponi, dopo pochi minuti iniziamo ad affrontare la discesa.

Da Corte Laveggio a Occhio
Ritornati al rudere azzerato nei pressi dei I Belmi, seguiamo una vaga traccia che porta a guadare il Rio dei Belmi a circa 1080 m di quota, nei pressi della confluenza con il canale attraversato più in alto, per raggiungere Corte Laveggio. Giunti sull'altro lato del vallone, non troviamo più nulla di simile ad un sentiero. Risaliamo quindi il versante, ripido ma non difficile, con percorso libero fino a circa 1160 m di quota e quindi iniziamo un traverso in piano verso sinistra (S) che, superato un canale, ci porta al grande alpeggio di Onunchio (1131 m; 1:50 da Corte Laveggio), dove ci ricongiungiamo con il resto del gruppo. Da Onunchio scendiamo seguendo il sentiero segnalato fino ad un cartello che indica a destra la prosecuzione per Intragna. Qui noi scendiamo invece a sinistra, sempre su sentiero segnalato ma meno evidente, fino a Occhio (880 m; 15' da Onunchio), altro alpeggio di grandi dimensioni. Purtroppo la poca luce e l'ora tarda (per la stagione...) non ci consentono di fare una visita più approfondita di questi interessanti alpeggi.

Sempre seguendo il sentiero, in breve scendiamo a guadare il Rio dei Belmi (848 m) e, ripercorrendo il sentiero fatto all'andata, ritorniamo a Piagga e quindi a Scareno (1:15 da Occhio; 3:40 lorde da Corte Laveggio).

Tourengänger: atal


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Kommentare (2)


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wildfrog hat gesagt: Ricordi...
Gesendet am 18. Januar 2016 um 10:15
ciao
Bellissimo giro (come sempre), io mi ero "limitato" ai Belmi per poi raggiungere Onunchio.
Per me l'alpeggio dei Belmi è uno dei più belli che abbia mai visitato (forse il più bello...)

Complimenti
Ciao
A

atal hat gesagt: RE:Ricordi...
Gesendet am 18. Januar 2016 um 12:50
Grazie A, trovo anch'io che I Belmi sia un luogo di rara suggestione, anche per chi ha già visto diverse cose nella zona della Valgrande. Tra l'altro anche il sentiero fatto all'andata è veramente interessante, decisamente superiore alle aspettative.
Ciao,
Andrea


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