Cavalcata integrale della cresta Nord del Generoso
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Con la curiosità del cane da tartufo amo studiare le cartine per vedere se posso immaginare itinerari un po’ originali o comunque stuzzicanti per me. Uno dei tanti mai fatti mancava alla mia collezione di vie al Monte Generoso peraltro già ricca. Di nessuna importanza per molti, probabilmente, ma come ho anticipato, importante per me. Non si tratta di un itinerario citabile per l’impegno sportivo ma mi attirava per il fatto di toccare un sacco di cimette minori e sconosciute della cresta Nord prima di proseguire sulla ben nota salita da Barco dei Montoni. Qualche anno fa avevo tentato questa cresta Nord ma avevo sbagliato completamente l’attacco credendo di dover partire alla Dogana svizzera di Val Mara dopo Arogno; c’era un monte di neve e nessun sentiero visibile per cui rinunciai. Stavolta, invece ho individuato la possibile partenza poco dopo la Dogana italiana entrando in Val d’Intelvi, in corrispondenza del centro di Sci Nordico a 876m (Via Boffalora/Piano delle Noci). Lì inizia il mio sentiero che ho lasciato quasi subito per salire la prima cimetta della cresta, Il Monticello 997m. Questo è servito anche per issarsi sulla cresta che divide la Val Fornace ad Est dalla Valle dell’Inferno ad Ovest e non l’ho più lasciata. Quasi subito si scende in un valloncello a 960m ma poi inizia una dura salita verso la cima anonima di 1147m. Da lì si prosegue con più dolce gradualità lungo una bella cresta non esposta dalla vegetazione ricca ma mai impenetrabile (fiuuuu!) fino ad arrivare ad una cimetta di 1311m dove sorprendentemente si incontrano segnalazioni di sentiero che mi accompagnano fino alla cima finale di 1380m poco sopra a Casa Boll. Qui finisce la parte “scoperta” ed inizia la parte ben conosciuta che scende al Barco dei Montoni e poi sale sempre in cresta verso Cima della Piancaccia, Sella Piancaccia, il cosiddetto Sasso Bianco, Sella Squadrina. Quando dico sempre in cresta intendo proprio questo e non fare il sentiero alto del Generoso che permette di evitare queste sommità; difatti mi inerpico, senza motivo, alla base della Ferrata Angelino sotto il Baraghetto, ridiscendo e seguo il sentiero fino alla sella q.1659 che porta alla Variante, attacco la diretta al Generoso e sono in vetta. Giornata fantastica per la visibilità resa eccezionale da un vento teso e gelido con raffiche di 30-35km/h che proviene da Ovest, salendo (sembra) dal Lago di Lugano. Portandosi leggermente ad Est il fastidio diminuisce di molto e si riesce a vivere. Devo anche dire che della neve che i giorni scorsi aveva imbiancato i torrioni del versante Ovest del nostro Generoso nulla è rimasto se non un fastidioso straterello di ghiaccio che a volte tenta di impensierire ma non riesce a convincermi a tirare fuori i ramponi dallo zaino che però ho visti indossare da qualcuno. Dopo una meritata ma breve sosta in vetta, foto e spuntino riparto scendendo per sentiero, salgo in vetta al Baraghetto fino all’arrivo della ferrata per non omettere nulla, ridiscendo e continuo a ritroso il sentiero. In corrispondenza della Sella Piancaccia inizio a scendere a vista sul crinale ad Est verso il sentiero basso che però non raggiungo ma mi invento un percorso parallelo che mi porterà fino all’arrivo del sentiero basso dove scorre il Breggia. Di lì risalgo alla Casa Boll che fortificata da una cintura di filo spinato mi fa entrare ma mi fa dannare per uscire dal recinto. Poi con percorso di nuovo inventato (ma studiato a tavolino) scendo ripidamente nel bosco tra alberi abbattuti e tracce di animali fino ad attraversare un canalone scavato dalle acque dopo il quale mi immetto nel percorso documentato sulla CNS che segue parallelamente quello che io feci in cresta salendo e mi deposita con qualche vagabondaggio finale al punto di partenza.
Conclusione: una di quelle gite senza pretese, in una giornata stupenda, in cui ho conquistato tutti gli obiettivi che mi ero preposto facendomi scoprire un bellissimo percorso. Dunque...una meraviglia e la costatazione che nel Massiccio del Generoso, che credi di conoscere da ogni parte, c’è sempre da imparare, scoprire, ammirare e stupirsi! Una piccola, grande e multiforme montagna a due passi da casa.
P.S.: Faccio notare che la traccia riportata dal GPS si svolge ca. 40-50m più ad Est della linea di cresta fisica e mi è stato impossibile determinare se si sia trattato di un errore nel fix del GPS o se sia da addebitare ad una imprecisione della carta CNS nei confronti della realtà. Quel che è certo e documentato dalle foto è che ho seguito fedelmente la linea di cresta e che a dx e a sx non c’erano che le due valli.
Pillole della gita
Lunghezza percorso 13,18 km
Dislivello 1307 m
Tempo 6h41’
Soste 0h15’
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