Monte Generoso e satelliti da Lanzo

Ritorno al Generoso dopo 15 anni. Una vetta toccata decine di volte da tutti i versanti e soprattutto i ripidi versanti ovest. Stavolta si parte da Lanzo d'Intelvi. 
Si parcheggia al bivio per Pellio alla fine della Valmara 845. Subito si trovano i cartelli per le trincee, con una bella mulattiera saliamo alle trincee del Sasso Bovè  ( Cima Bovè CNS ), poi il bel sentiero sale verso sud rimanendo sottocosta  ( a est del costone ) per arrivare infine a una sella con pannelli informativi. Da qui saliamo in breve alla Cima Boll 1390. Ritornati alla sella, andiamo in piano al Barco dei Montoni ( Passo ). Da qui sale una larga mulattiera verso sud che ci porta sul Costone sopra l'Alpe Pesciò 1489. Qui a destra su terreno aperto fino alla Sella Piancaccia già sulla cresta di confine. Di cresta saliamo la Cima 1645 ( Sasso Bianco ) e scendiamo alla Sella Squadrina. Andiamo quindi per cresta all'attacco della ferrata Angelino per poi scendere sul sentiero andando verso il Generoso, ma appena oltre la verticale della Cima del Baraghetto, saliamo il ripido prato per arrivare alla croce del Baraghetto dove finisce la Via Ferrata. Di cresta scendiamo alla Sella dove arriva la " Variante " e aiutati dal cavo saliamo diretti in cima al Generoso 1701. Dopo una corta discesa a sud riprendiamo il sentiero che passa sotto alle cime del Generoso e Baraghetto  ( a est ) per poi arrivare ancora alla Sella Squadrina e alla Sella Piancaccia, per poi salire alla Cima Piancaccia 1610. Lasciando la via dell'andata per scendere a Nord-Ovest passando sopra il prato della Camoscia e salendo alla Cima dei Torrioni e dopo la discesa al Passo del Croset saliamo in breve alla Cima Crocetta ( della crocetta non c'è più neanche l'ombra, costruito mini ometto ). Tornati al Passo del Croset preso il bel sentiero che con un lungo falsopiano a saliscendi passa sopra l'Alpe Gotta e arriva a confluire sulla sterrata  e in breve poi siarriva al Barco dei Montoni.Poi ancora alla Sella con la Bolla per abbeverare il bestiame, e come all'andata verso le trincee, per poi lasciare il sentiero e scendere nella costa boscosa senza traccia fino al Sasso Bovè e a destra in breve fino a Lanzo con la bella mulattiera.