Monte Resegone dal canalone Val Nigra
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Appuntamento ad Erve con Claudio e Luca, e si parte! E la giornata si preannuncia già da subito piacevole: è da un sacco che non camminiamo con Luca e ritrovarsi è sempre bello. Il sentiero poi - soprattutto la parte nel canalone - è piacevole xchè necessita comunque di un minimo di attenzione.... E così, tra una battuta e l'altra, arriviamo in cima, prima all'Azzoni e poi sul Resegone..... Il tempo di metterci in posa per una foto e..... Cavoli, ma io quelli li conosco! Sono Cristina e Marco!!!!!...... Ma che piacevolissimo incontro!.... Basta un attimo e la restante parte del giro viene da se che la si fà assieme (fin quando possibile, considerate le diverse location delle rispettive auto)......Assieme tranne che con Claudio, che si fà troppo tentare dalla mangiata in rifugio.... E assieme chiaccherando amichevolmente di persone, cose, fatti, situazioni che ci accomunano.....
Sempre chiaccherando e dialogando amabilmente trascorriamo anche la pausa pranzo, in una "location" da invidia tra La Passata e la Capanna Monza, dove poi ci saluteremo: noi in discesa verso Erve, loro in risalita verso il Passo del Fò per poi ridiscendere a Lecco.
Bhè, direi che come camminata pre-natalizia non poteva "capitarci" di meglio!
Grazie a tutti!
(....) "Lascia che la pace della natura entri in te, come i raggi del sole penetrano le fronde degli alberi.
Lascia che i venti ti soffino dentri la loro freschezza e che i termporali ti carichino della loro energia;
allora le tue preoccupazioni cadranno come foglie in autunno" (....)
John Muir
Che l'energia della Natura ci accompagni sempre.
E che questa energia la si possa sempre vedere e sentire .....
Buon Natale e buone feste a tutti!

Grazie Chiara, grazie Claudio, grazie Luca e grazie Cristina e Marco (incontrati in vetta come fosse il premio della giornata) per la splendida giornata e compagnia terminata con un piatto di trippa d'asporto del rifugio Alpinisti Monzesi e naturalmente......gambe sotto il tavolo !!!!
Buon Natale a tutti i lettori.
«... la mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento...
... la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi...
... la mia casa è quassù fra garrule acque e dolcissimi ricordi.
Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne».
Antonella Fornari.

L’ultima escursione suona sempre come un consuntivo, un nastro che si svolge veloce con le immagini ed i ricordi più belli…chiudiamo in casa…al Resegone, il monte che vedo più spesso e quello che ho visitato meno!!!
Chiudo con i compagni con i quali ho cominciato, quelli di sempre, quelli vicini quando si può e quando non si può camminare insieme…gli amici che forse frequenti meno ma che ti conoscono più degli altri.
La montagna smaschera, la fatica fa scivolare il trucco sulle guance, il rischio fa chiedere aiuto ed, in quei frangenti, non ti conforta lo smartphone, la carta di credito, il bel vestito, l’automobile prestigiosa od il tuo status sociale.
Ci si cerca quando ci si vuol trovare ed ogni volta è un sentiero che riprende con nuove emozioni…
Non lo so ma quando rientro a casa col cuore sereno per me la giornata, come diceva mio nonno cacciatore, è stata “una preda che è valsa la pallottola sparata”…
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sé stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità." (Pablo Neruda)
Grazie e Buon Natale a tutte/i…
Luca
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