Bòrsgen e dintorni
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Da un po di tempo mi balenava per la testa un bel progettino,rispolverato per l'occasione,considerando che quest'anno di neve,purtroppo sulle montagne non ne cade..........La giornata,non inizia nel migliore dei modi,infatti in macchina, poco dopo il bivio per la Val Pontirone,troviamo la sbarra abbassata..........Chiediamo informazioni a un gentile local,che ci dice,che la strada è chiusa nella stagione invernale a causa del ghiaccio,presente sull'asfalto.Ma è solo per declinare la responsabilità a eventuali danni a cose e persone;infatti ci dice di alzare la sbarra e passare tranquilli.Ovviamente,chi conosce la Val Pontirone,sa quanto sia incassata e il ghiaccio è spesso presente sull'asfalto,ma con un po di attenzione riusciamo a raggiungere Fontana ,luogo di partenza per il nostro anello.L'obbiettivo primario di oggi,è raggiungere,la (per me)leggendaria Bocchetta di Bòrsgen,valico che collega, la Val Pontirone alla Val Combra.Saliamo su sentiero ufficiale in direzione Rifugio Biasagn,sino a Mazzorino e,poco dopo aver passato questo nucleo di baite, "viriamo" all'altezza di cartelli indicatori Bocchetta di Bòrsgen,Alpe Stabiello,Arded,con la dicitura:Sentieri non ufficiali.Infatti si tratta di una bella ma ripida traccia,che conduce in mezzo all'abetaia,all'Alpe Stabiello,o meglio ciò che ne rimane.Da qui,la traccia continua per poco e bisogna salire a naso,spostandosi quanto basta a NE su ripidissimo terreno erboso,sino a raggiungere alcuni blocchi e quindi la bocchetta.Questo posto è davvero incredibile,selvaggio e poco frequentato.Inoltre,si può ammirare,oltre al gruppo Piz Strega/Pizzi del Ramulazz in tutta la loro maestosità;la misteriosa conca dove si erge l'incredibile Pizzo di Bòrsgen,una torre in mezzo a centinaia di enormi blocchi granitici,in un ambiente dimenticato da Dio.Dopo qualche foto e un breve spuntino,comincia la seconda parte dell'escursione,la più delicata ossia,raggiungere la Cima di Biasagn,percorrendo,parzialmente,la cresta di congiunzione con la Bocchetta.(itinerario 888 Guida della Alpi Ticinesi vol 3 Cresta ESE parziale difficoltà F+ )Traversata per nulla banale,fortunatamente quasi tutta a S,ma con passaggi,soprattutto all'inizio a N,ove e presente un po di neve e ghiaccio.In alcuni punti,l'esposizione e davvero notevole,e si cammina a volte sul filo di cresta a volte no, su terreno ripidissimo misto,rocce /erba e sentieri delle capre,con passaggi delicati,soprattutto a causa della paglia, in cui talvolta si usano le mani,sempre intorno ai 2300/2400 m,toccando le Cime senza nome(ovviamente)2335,2379 e 2415,con diversi sali/scendi.L'ultima cima(2415) ci crea qualche piccolo patema,a causa di un terreno davvero instabile.Purtroppo a causa di impegni serali,rinunciamo alla parte più semplice,ma la reale meta,la Cima di Biasagn.Scendiamo con cautela sino a incrociare la traccia diretta che sale dal Rifugio e in 20 min lo raggiungiamo.Da qui,per sentieri ufficiali,in poco più di un'ora siamo di nuovo alla macchina.
CONSIDERAZIONI:Questo giro è davvero stupendo,permette di visitare luoghi davvero selvaggi,si svolge per il 60% su tracce e richiede senso dell'orientamento e conoscenza,almeno in parte del territorio.Le difficoltà si concentrano tutte sulla cresta,dove ci sono passaggi delicati e esposti.La F o il T4+ sono la valutazione ideale.
Poncione
Sembra incredibile, ma la Bocchetta di Bòrsgen - tra le più belle mai viste sinora in Ticino - è davvero poco frequentata. Sarà che la Val Combra e la Val Pontirone già di loro diano un aspetto un po' tetro e selvaggio al viandante che s'avventura da queste parti, ma le ragioni di questo "misconoscimento" un po' sfuggono. Soltanto l'immagine slanciata, imponente e indimenticabile della cresta SSW del Piz Strega (oltre al resto) vale la visita... visita peraltro tutt'altro che scontata e da guadagnarsi con fatica visto l'itinerario ripidissimo e a naso che si deve affrontare dopo Stabbiello.
Tuttavia sono le tre cime senza nome che dalla bocchetta si rivolgono a SW in direzione della Cima di Biasagn a dare all'escursione di oggi un aspetto ancor più selvaggio dato il terreno col quale occorre confrontarsi, già ben descritto da Ale. La poca neve a nord ha creato ulteriori difficoltà, l'esposizione era spesso altissima - talora su ambedue i lati - e l'uso delle mani in alcuni punti delicati assolutamente obbligatorio. La salita alla cima più alta della giornata (m.2415) è stato senz'altro il momento più difficile per l'instabilità del terreno, poco sopra una brutta frana che - a mio avviso - rischia di "aprirsi" ulteriormente visto che per un attimo ho avuto la sensazione di trovarmi su un crepaccio destinato presto o tardi a spalancarsi.
Tuttavia si è trattato di un itinerario davvero stupendo ed emozionante per scenari e difficoltà, e l'idea di Ale si è rivelata davvero azzeccata. Ergo... Avanti così.
CONSIDERAZIONI:Questo giro è davvero stupendo,permette di visitare luoghi davvero selvaggi,si svolge per il 60% su tracce e richiede senso dell'orientamento e conoscenza,almeno in parte del territorio.Le difficoltà si concentrano tutte sulla cresta,dove ci sono passaggi delicati e esposti.La F o il T4+ sono la valutazione ideale.

Sembra incredibile, ma la Bocchetta di Bòrsgen - tra le più belle mai viste sinora in Ticino - è davvero poco frequentata. Sarà che la Val Combra e la Val Pontirone già di loro diano un aspetto un po' tetro e selvaggio al viandante che s'avventura da queste parti, ma le ragioni di questo "misconoscimento" un po' sfuggono. Soltanto l'immagine slanciata, imponente e indimenticabile della cresta SSW del Piz Strega (oltre al resto) vale la visita... visita peraltro tutt'altro che scontata e da guadagnarsi con fatica visto l'itinerario ripidissimo e a naso che si deve affrontare dopo Stabbiello.
Tuttavia sono le tre cime senza nome che dalla bocchetta si rivolgono a SW in direzione della Cima di Biasagn a dare all'escursione di oggi un aspetto ancor più selvaggio dato il terreno col quale occorre confrontarsi, già ben descritto da Ale. La poca neve a nord ha creato ulteriori difficoltà, l'esposizione era spesso altissima - talora su ambedue i lati - e l'uso delle mani in alcuni punti delicati assolutamente obbligatorio. La salita alla cima più alta della giornata (m.2415) è stato senz'altro il momento più difficile per l'instabilità del terreno, poco sopra una brutta frana che - a mio avviso - rischia di "aprirsi" ulteriormente visto che per un attimo ho avuto la sensazione di trovarmi su un crepaccio destinato presto o tardi a spalancarsi.
Tuttavia si è trattato di un itinerario davvero stupendo ed emozionante per scenari e difficoltà, e l'idea di Ale si è rivelata davvero azzeccata. Ergo... Avanti così.
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (21)