Sass Mulinatt e la croce di Balmaliui - Valgrande


Publiziert von atal , 10. Dezember 2015 um 22:27.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 7 Dezember 2015
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m

Tra l'alpe La Balma (sopra la valle della Motta) e i piedi della Rossola esiste un luogo chiamato Balmaliùi. I vecchi dicevano che qui in tempi remoti visse qualcuno con le sole capre. Non c'erano baite. I pastori si riparavano sotto una balma da leoni (da "La Valgrande di ieri" di Andrea Primatesta).

Con Ferruccio vado alla ricerca di una percorso per salire verso il Pizzo della Rossola dal Balmaliùi.
 
Siamo a poche centinaia di metri in linea d'aria dal frequentato sentiero che porta alla Colma di Premosello e da alpeggi rimodernati ma Balmaliùi è un altro mondo...

Avvertenze
Il percorso è impegnativo, sia per l'orientamento che per il tipo di terreno, impervio e scomodo. Consiglio di portare una corda (noi l'abbiamo usata). Inoltre, vista la presenza di vegetazione spinosa, consiglio di usare guanti da giardiniere (quelli per la potatura delle rose vanno benissimo) oppure guanti da lavoro acquistabili in ferramenta.
 
Da La Motta alla croce dei Balmaliùi
Subito dopo l'alpe La Motta (1139 m; circa 1:15 da Colloro) si lascia il sentiero per la Colma di Premosello e si entra nel bosco sulla sinistra, traversando sotto un caratteristico serbatoio metallico con un masso aggettante come copertura. La traccia all'inizio non è chiara ma presto si delinea un sentiero ben definito che segue il percorso del tubo dell'acqua. Usciti dal bosco la traccia quasi scompare soffocata da felci, rovi e ginestre. Si continua a traversare in salita fino a portarsi a monte di una cascata visibile anche dal sentiero per La Colma. Si risale quindi una facile dorsale verso NO, incontrando subito un piccolo rudere azzerato. Si traversa ancora verso NO fino ad un punto in cui risulta agevole scendere a guadare il torrente sulla destra nei pressi di una pozza (1220 m), a valle di una cascata. Si percorre una rampa erbosa che sale verso sinistra (O). Al termine della rampa si incontra quello che resta di un muretto e una betulla con dei vecchi tagli. Fino qui il percorso è facilmente intuibile e non presenta difficoltà, è solo scomodo per la vegetazione invadente (circa 2 ore da Colloro).

A questo punto siamo saliti andando incontro a dei gradini di pietra sulla destra (E) e quindi ad altri resti, ancora più a destra, per poi cambiare direzione (NO), cercando il percorso più agevole tra salti di roccia, piodate e brevi scivoli erbosi. Superata una paretina sulla sinistra (O) intorno ai 1350 m di quota con qualche passaggio di arrampicata (II, in discesa qui useremo la corda), ci si immette in un canale che si risale inizialmente sul fondo, quindi sulla sinistra idrografica, dove si incontrano dei vecchi cavi metallici nei passaggi più impegnativi. Non ci sono vere e proprie difficoltà alpinistiche ma il canale presenta passaggi molto ripidi, per lo più su erba. Anche qui in discesa può essere utile la corda.
Dopo circa 100 metri di risalita, si attraversa il canale e si percorre una sorta di cengia alla base di una parete di roccia chiara (dove si trova un vecchio taglio su una pianta).
Si raggiunge così un boschetto con resti di muretti e quindi un poggio panoramico (1456 m; 3:30 se non si sbaglia nulla - noi ci abbiamo impiegato 4 ore), dove è collocata una croce di ferro con le iniziali di un cacciatore che qui perse la vita nel 1994, scivolando con il camoscio in spalla.
Siamo al confine tra due mondi: da un lato si vede ancora La Motta con le sue baite, dall'altro il selvaggio canale senza nome che scende dalla cima della Rossola. 

Al Sass Mulinatt
Si traversa verso nord mantenendo all'incirca la stessa quota, fino a raggiungere il torrente in un punto in cui si trova un altro cavo, zincato, che aiuta a risalire un gradone liscio sulla destra di una piccola cascata. E' questa la zona detta Sass Mulinatt: un anfiteatro roccioso posto immediatamente a valle della confluenza dei due torrenti principali che scendono a SE della Rossola.
Il senso di isolamento è assoluto.

Verso la Rossola...
Incoraggiati da un pendio erboso sulla destra idrografica, abbiamo attraversato il torrente e siamo saliti sullo sperone che scende a sud della Rossola, portandoci a circa 1620 m di quota sul versante rivolto verso la Cima Saler. Il terreno è impegnativo con tratti ripidi ed esposti e non ci sono segni di passaggio. Verso le ore 12:00, considerato il rischio di perdere troppo tempo nel trovare una via di salita ragionevolmente sicura e viste anche le poche ore di luce disponibili in questa stagione, siamo ritornati sui nostri passi. Di nuovo sul torrente, abbiamo notato un ulteriore vecchio cavo (arrugginito e divelto...) che non avevamo visto all'andata e che inviterebbe ad entrare nell'anfiteatro roccioso del Sass Mulinatt, se solo ci fosse il tempo per concederci un secondo tentativo. Per la cronaca, dal guado in questione, aguzzando la vista, si può vedere un altro cavo, che penzola libero in cima ad una paretina sulla sinistra, ad indicare che forse non è facile superare il tratto roccioso del canale...

Ad ogni modo l'ambiente è bellissimo e merita sicuramente una visita più approfondita in una stagione meno avara di ore di luce.

Tourengänger: atal


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Kommentare (2)


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maxcross1 hat gesagt:
Gesendet am 11. Dezember 2015 um 08:20
complimenti per tutte le magnifiche perle di val grande che ci fai conoscere

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Dezember 2015 um 13:15
Grazie, fa sempre piacere sapere che queste "esplorazioni" sono di interesse per qualcuno.
Buone escursioni,
Andrea


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