Rifugio Alpe Sponda mt 1997/2000
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Oggi con mio fratello Alberto andiamo al rifugio Alpe Sponda (Alberto non c'è mai stato ed io non ci vengo da anni), lo scopo è proprio quello di far conoscere la zona ad Alberto con i suoi colori autunnali soggetti ideali per le foto del "maestro". La giornata si presenta ottimale, è una delle migliori giornate ottobrine. Lasciata l'auto al termine della stradetta che sale da Chironico seguiamo la segnaletica per Cala ed il rifugio. La mulattiera è tranquilla e selciata, superiamo il torrente sul ponticello ed arriviamo al bel villaggetto di Cala. So che il sentiero vecchio non è più manutenzionato (ed invece in discesa ci è parso rinnovato con nuove corde fisse nei punti esposti) e quindi decido per salire dal sentiero nuovo. Ho sentito parlare a Cala del passaggio nei giorni scorsi di 600 pecore del canton Argovia e di altre 200 mucche ma non ci ho dato peso. Male perché il sentiero già martoriato dagli alberi caduti due anni fa è diventato estremamente fangoso ed ulteriormente rovinato per il passaggio dei tanti quadrupedi, comunque è sempre un poco faticosamente camminabile. Arrivati al bivio con il vecchio sentiero la musica è diversa: infatti sentiero pulito e comodo. Arriviamo all'alpe Sponda e poco dopo al rifugio. Non mi aspettavo di trovarlo ancora gestito! Lo gestisce pro tempore (15 giorni) un simpatico signore originario di Basilea con l'intera famigliola di moglie e tre figli...Entriamo nel rifugio e gironzolo per vedere come è stato migliorato: tutto bello ma il fiore all'occhiello è la nuova veranda, per me costruita proprio bene, vetri con triplo vetro, tavoli e sedie in larice, insomma abbiamo preferito nonostante la giornata di sole restare in veranda a mangiare....e piacevolmente a parlare con il gestore. Il discorso poi, avendo il gestore con la famiglia lavorato per qualche anno in Bolivia, è passato sull'argomento quinoa che ivi viene coltivata. Mio fratello sensibile all'alimentazione biologica ed alternativa è appunto favorevole a codesto prodotto della famiglia delle Chenopodiacee(spinaci) e quindi l'argomento si è protratto a lungo, tanto era piacevole il permanere in questa confortevole veranda. Terminiamo con un buon caffè del gestore. Mi piacerebbe passare due giorni in questo rifugio con Pinuccia ma temo che dal giorno dopo il tempo peggiori ed allora pazienza, d'altra parte ci abbiamo già soggiornato meravigliosamente e senza altre persone anni fa...In discesa sentito anche il gestore optiamo per il vecchio sentiero: è tutta un'altra cosa, asciutto, pulito e sicuro data l'installazione di altre corde fisse nei pochi punti esposti. Piacevolissimamente ci godiamo il tepore ed i colori di questa giornata e ci fermiamo per una sosta al lavatoio con panchina di Cala. Arriva da Valle una signora con ragazzo: è la giovane moglie del gestore che va al rifugio dopo aver accompagnato il figlio a giocare una partita di calcio in pianura. Parliamo un po'..Qualche settimana fa aveva portato una classe di scolari in rifugio per una settimana ed avevano portato alcuni dei ragazzi fin in cima al pizzo Forno. Ci salutiamo e noi ripartiamo in discesa con mio fratello che si scatena per foto artistiche (non me le ha inviate tutte, solo 7). Giunti al parcheggio ovviamente siamo andati a vedere la famosa frana e cascata. Alberto pur non essendo allenato non si è particolarmente stancato ed è stato contento della nuova zona visitata (ed io pure). Ottima sotto tutti i punti di vista la giornata, ce ne fossero di più.....
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