Durante la percorrenza dell'Alta Via dei Monti Liguri, fatta qualche anno fa, abbiamo attraversato luoghi e monti su cui mi sarebbe piaciuto ritornare per scoprire cosa c'era "oltre". Magari per salire sullo stesso monte ma da altri versanti o semplicemente per andare a curiosare in posti che non potevamo raggiungere durante il trekking sull'Alta Via.
Uno di questi era il Monte Carmo di Loano. L'idea, da subito, era quella di salirlo direttamente dal mare.
Così, anche se avevamo già una mezza idea, decidiamo quasi all'ultimo di partire, e di partire con la tenda.
Veloce spesa al super per comprare il cibo e poi studio della cartina.
Il primo giorno è semplice, da Pietra Ligure al Monte Carmo. Poi da che parte ci dirigiamo? Andiamo verso sinistra, verso la Rocca di Barbena (altra cimetta lasciata incompiuta durata l'AVML) oppure a destra in direzione Colle di Melogno?
Alla fine vince il versante di destra, per permetterci di visitare più accuratamente l'altro versante in una futura escursione. Quindi cartina alla mano cerco di individuare un percorso che ci permetta di ritornare a Pietra Ligure compiendo un largo giro ad anello.
Dopo essermi fatto una vaga idea preparo lo zaino e poi nanna, domani vogliamo partire abbastanza presto.
A Pietra Ligure mi fermo casualmente in un info-point e scopro che distribuiscono cartine escursionistiche della zona gratuitamente, benissimo, mi sarà molto utile.
Come sempre la parte più difficile è uscire dai centri abitati, un po' perché sulle cartine (per quanto precise) non ci sono tutte le vie, un po' perché spesso i sentieri sono interrotti da cantieri, aree private, ecc. Comunque grazie alle indicazioni di due persone arriviamo a Ranzi, dove parte il nostro sentiero "ufficiale" per il Monte Carmo. La salita procede bene, facciamo sosta pranzo al bellissimo balcone del Rifugio Pian delle Bosse e poi continuiamo per il Monte Carmo seguendo il sentiero di cresta.
Scendiamo alla casa "Amici del Monte Carmo" per rifornirci d'acqua e poi proseguiamo per il Giogo di Giustenice dove dei nuvoloni creano belli effetti con il sole. Scendiamo in direzione Ferriera fino ad incrociare la Cascina Porro, dove un bel tavolo e la vicinanza di un torrentello, ci fanno scegliere la location come posto per la notte.
Ci prepariamo un the, qualche biscotto e poi montiamo la tenda. Cuciniamo una quasi ottima pasta liofilizzata e poi a nanna. La notte è un po' movimentata, tra qualche goccia di pioggia e un forte vento che sbattacchia la tenda facendoci dormire poco.
Ripartiamo lungo il sentiero TA (Terre Alte) per poi abbandonarlo, una salita veloce al Bric Tampa e poi scendiamo per raggiungere Ferriera.
Vista l'ora e visto quanto manca incomincio a capire che oggi sarà lunga, molto lunga. Ma in previsione del traffico sulle autostrade, avevamo già messo in conto di cenare a Pietra Ligure o in zona.
Da Ferriera si risale sul versante opposto fino a raggiungere la strada asfaltata che conduce al Melogno, la si segue brevemente per poi risalire fino ad una strada sterrata (poco sopra) che, finalmente, incomincia a dirigersi verso il mare.
Questo tratto di percorso è molto bello, più di quello che pensavo, e attraversando un magnifico bosco ci porta in zona Monte Collarino e poi di nuovo sull'asfalto che purtroppo dobbiamo seguire per un buon tratto fino a Bardino Vecchio.
Da Bardino cerchiamo il sentiero che dovrebbe salire sul Monte Grosso ma non lo troviamo, seguiamo un tratto di sentiero ben tracciato e marcato ma che allunga il giro. La stanchezza inizia a farsi sentire, oggi sono parecchi chilometri che stiamo camminando. Riusciamo ad arrivare comunque al colletto da cui inizierà la discesa verso Pietra. Con la scusa di una perlustrazione della zona, faccio una veloce corsetta fino in cima al Monte Grosso (senza zaino).
La discesa è veloce fino alle prime case del Paese poi ci tocca seguire la strada asfaltata che ci porta in centro e da qui, stancamente, di nuovo alla macchina.
P.S.: oggi penso di aver raggiunto il maggior numero di chilometri percorsi a piedi in giornata.
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