Obiettivo mancato, allegria e compagnia azzeccate in pieno !
Le previsioni dicono che sarà un pessimo weekend, pioggia, neve molto in alto, non freddo.
Ma ormai ci conoscete, la banda dei “Matti” non si tira indietro, anzi rilancia, o prova a rilanciare.
Stavolta abbiamo mancato l’ obiettivo, e soprattutto per aver sottovalutato alcuni elementi importanti: la lunghezza del percorso, la neve tutta da battere, la consistenza della neve, e … il più grande essersi dimenticati che oggi è il giorno più corto dell’ anno.
Contrariamente al detto popolare “Santa Lucia (13 Dicembre) il giorno più corto che ci sia”, gli astronomi ci dicono che questo invece coincide con il solsitzio di inverno, cioè 21-22 dicembre.
Sempre per essere precisi, non che è che i nostri vecchi hanno preso un abbaglio così grande, anzi hanno perfettamente ragione anche loro, il detto risale a prima del 1582, quando Papa Gregorio XIII, dopo accurate indagini astronomiche, decretò la riforma del calendario, e per riallinearlo si passò direttamente dal 4 al 10 ottobre, togliendo quindi 10 giorni di sfasatura dal calendario accumulati nei 10 secoli precedenti.
Nel calendario Gregoriano, la sfasatura viene oggi recuperata ogni 4 anni con il 29 febbraio dell’ anno bisestile, ma prima della riforma, probabilmente il 12-13 dicembre corrispondeva al giorno più corto, quindi il proverbio non sbagliava.
Chiusa la parentesi, torniamo alla nostra escursione.
Partenza dai Monti di Gola Secca 1100mt alle 8:30, con parcheggio all’ altezza della sbarra che blocca l’ accesso ai Monti della Gana 1286mt.
Per chi non conosce la zona, o non lo ricorda, ci troviamo sopra la Piana di Magadino, sotto il Sassariente e la Cima di Sassello.
Speravamo poter proseguire, confidando che pochi o nessuno sarebbe salito alle baite del Monti della Gana con questo meteo.
Di neve se ne vede poca poca, ci incamminiamo per i noiosi 2Km per Monti della Gana (+2Km, +200mt), da qui inizia il sentiero che risale fino all’ Alpe di Sassello.
Lo conosciamo per averlo percorso in senso opposto, tornando da una lunga e piacevole escursione ad anello alla Cima dell’ Uomo, ma in estate …
SI prosegue in salita, tra lunghi zig-zag, con le ciaspole legate allo zaino, ci sono 10-20cm di neve da pestare.
Meteo veramente pessimo, non piove “ancora”, ma la visibilità è quasi nulla, le foto quasi inutili, soggetto unico la foschia.
Arriviamo alla cappelletta, piccola pausa, lasciamo passare un ciaspolatore solitario, ha un passo da runner … ottimo ci batte la pista.
Dopo poco lo perdiamo di vista, lo incontriamo ancora mentre scende, è arrivato all’ Alpe di Sassello, ed essendo partito dal basso, di dislivello ne ha macinato abbastanza.
Arriviamo anche noi all’ Alpe di Sassello 1673mt alle 10:24, pausa più lunga e lunghe discussioni sul da farsi.
La neve è ora 20-30cm, molto bagnata, nevischia e la visibilità è sempre a poche decine di metri.
Sguardo alla mappa per capire che siamo poco più che a metà percorso, certo il dislivello mancante non è molto, ma ricordo dei lunghi saliscendi, uno di di quasi 200mt. Stimiamo che a battere neve come questa, su sentiero tutto da cercare (non c’e’ un sentiero invernale), ancora 1:30 fino a 2 ore a seconda della neve.
Quindi arriviamo, mangiamo di corsa per tornare, vista la giornata corta di luce, che già è scarsa per la nebbia.
Con qualche difficoltà convinciamo i nostri runner … a desistere. Propongo di salire alla Forcola, quindi tratto di cresta, e ritorno ad anello per pranzare sotto la tettoia dell’ Alpe di Sassello, baita privata quindi chiusa, ma ha una bella veranda per coprirsi.
Nel frattempo fiocca … calziamo le ciaspole e via alla Forcola 1709mt, dove arriviamo alle 11:00, per la Borgna si fa la cresta a destra, noi invece giriamo a sinistra verso la Cima di Sassello.
La neve qui è più alta, 20-40cm, assolutamente vergine e molto pesante.
Il giretto in cresta calma gli animi con un pò di sudore, pensiamo anche di proseguire fino alla Cima di Sassello, ma con visibilità nulla è proprio stupido.
Al secondo sentiero in discesa tagliamo per tornare all’ Alpe di Sassello, ore 11:27.
Ci accomodiamo a chiacchierare, scherzare e pranzare, guardando oltre la tettoia i fiocchi che scendono copiosi.
Con legni e sterpi recuperati in loco e nel bosco accendiamo un fuoco nello spazio per la griglia, all’ aperto, e riusciamo nell’ intento di scaldarci per bene.
Dopo pranzo, alle 13:25 prendiamo la via del ritorno, tenendo le ciaspole che aiutano ad evitare qualche scivolone, le toglieremo poco prima della cappelletta.
In un’ora e mezza siamo all’ auto, percorrendo di nuovo la noiosa strada asfaltata, sembra sempre che dietro la prossima curva ci sia il parcheggio, ma … non arriva mai …
Abbiamo visto poco, camminato meno del solito, solo 700mt di dislivello, abbiamo mancato la meta …. MA ci siamo divertiti, in armonia ed amicizia.
A presto …
Giorgio
|
Kommentare (4)