Nebbie in pianura, umidità e freddo pungente. E' il momento di tornare in montagna sfruttando una domenica pomeriggio libera. Unica meta disponibile, le montagne sopra Varese.
Parcheggio l'auto al solito sterrato poco prima della Rasa, attraverso la strada e proseguo sulla stradina che passa alta sopra l'abitato. Mi infilo dunque nl bosco su buona mulattiera e in meno di mezz'ora pervengo al Passò Varrò. Il clima ora, grazie al fenomeno dell'inversione termica, è decisamente mite e un bel sole pomeridiano illumina lo splendido pianoro boschivo del passo.
Da qui, a destra risalgo piuttosto liberamente (tuttavia ci sono numerosi bolli gialli, secondo me recenti) il costone che adduce al monte Legnone, supero un tratto di facile cresta e con un ultimo, breve strappo sono in vetta con bella vista su Brinzio e la Valcuvia. La pianura Padana rimane invece invisibile, causa le nebbie che oggi vi si sono depositate.
Uno sguardo verso il gruppo Chiusarella Martica, dall'altra parte della valle e un occhio al versante di salita occidentale tagliato da una strada ponderale, mi accendono un'idea: ho ancora due ore di luce, nonostante la lunga inattività mi sento in buona forma e la voglia, beh, la voglia non manca mai.
Mi precipito giù dal Legnone proseguendo su un sentiero in direzione Est e, grazie al bel tracciato scalinato denominato "Via breve al Legnone" velocemente sono di nuovo alla Rasa, in località "Villa Cagnola". Attraverso la strada provinciale, taglio un bel prato e pervengo alla base del suddetto costone.
Per far prima, non seguo la sterrata che sale con ampi tornanti ma risalgo dritto per dritto sfruttando ripidi canali che in alcuni casi necessitano l'uso dei quattro appoggi e/o l'aggrappo sulle frequenti piante. Il terreno asciutto facilita comunque l'ascensione. (la risalita del costone è da considerarsi T3, se fatta per la massima pendenza).
Giunto a metà pendio, non potendo più proseguire in verticale, seguo la strada che ho intersecato nuovamente verso nord direzione Martica e, all'altezza di una sorgente, quando questa si estingue, riprendo un canale praticabile e salgo. Le pendenze sono accentuate e il caldo, notevole ora, rendono la progressione faticosa. Alzo la testa e, qualche centinaio di metri sopra di me, vedo una sella. Ciò mi riempie di fiducia, accelero e con un ultimo sforzo esco sulla strada militare che da Bregazzana porta in Martica. Proseguo su questa verso Sud per pochi metri e (segnavia) attacco il panettone erboso che con quattro salti mi porta sulla vetta del Chiusarella.
Da questo posto, oggi caldo e senza vento, il panorama è sempre strepitoso, sebbene l'abbia visto qualche decina di volte. Verso NO, la catena delle alpi e il mio amico Monte Rosa troneggiano su tutto, anticipati dalla Prealpi varesine e del Verbano che emergono da rare e sfocate nebbie. Incontro tre escursionisti, scambio una parola e, visti i tempi, mi butto giù per la via normale sino ad intersecare nuovamente la militare. All'altezza di un cartello, invece di seguirla, prendo a destra e su un esile sentiero talvolta molto ripido, in venti minuti sono di nuovo alla Rasa, dove, per strade asfaltate raggiungo l'auto.
Sviluppo: 9,5 km circa; SE: 16 km circa.
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