Cima di Biasca (2'574 m.s.m.) - Motta d'Osogna (2'524 m.s.m.) - Capanna Cava (2'066 m.s.m.)


Publiziert von ale84 , 16. Februar 2014 um 15:17.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:15 August 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Torrone Alto   CH-TI 
Aufstieg: 600 m
Strecke:Alpe di Cava (2005 m) - Capanna Cava (2066 m) - Laghetto piccolo di Cava (2107 m) - Ganne dei Laghetti - Spiancri - Cima di Biasca (2574 m) - Motta d'Osogna (2524 m)
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Cava UTOE

Per il ponte di Ferragosto siamo a Fontana in mini-vacanza e decidiamo il primo giorno di fare due passi, così da non sentirci troppo in colpa se nei successivi tre diventeremo un tutt’uno con la sdraio…boccalino nella mano destra e costina nella sinistra! Che vitaccia :-)
Per salire alla Cima di Biasca, questa la nostra meta, raggiungiamo l’Alpe di Cava con la macchina.
Ad esser sinceri la via da seguire non ci è proprio chiara, improvviseremo sperando di non immerdarci alla grande!

Questa a grandi linee il nostro itinerario:
Alpe di Cava (2005 m) - Capanna Cava (2066 m) - Laghetto piccolo di Cava (2107 m) - Ganne dei Laghetti - Spiancri - Cima di Biasca (2574 m) - Motta d'Osogna (2524 m)

La prima facile tappa dell’escursione è la Capanna Cava che raggiungiamo in una decina di minuti, da lì in avanti seguiamo le indicazioni per il Passo del Mauro, il sentiero è ampiamente segnalato con demarcazione bianco rossa e ci fa transitare accanto al più piccolo dei Laghetti di Cava.
Al laghetto ci fermiamo per osservare la montagna che ci sovrasta, la nostra meta è già ben visibile e a questo punto si tratta solo di capire quale sia il punto migliore per attaccare la salita.
Superato il lago avanziamo ancora un po’seguendo il sentiero per il passo sempre controllando il versante che dovremo risalire. Ad un certo punto, difficile dire quale, decidiamo di abbandonare il sentiero per dirigerci verso una grande roccia che presenta al centro una spaccatura verticale, da lontano e con un po’di fantasia sembra quasi uno zoccolo. Il pendio da risalire è si ripido ma meno di quanto potrebbe esserlo qualche decina di metri più a destra o a sinistra, riteniamo di essere sulla via giusta e meno rischiosa. Durante la salita si alternano zone cespugliose a zone di sfaciumi (ganne) un po’franosi, avanzando con fatica sul ripido pendio arriviamo ad un terrazzo dove la pietraia si fa più importante con rocce via via più grandi. Costruiamo un ometto che ci aiuti ad individuare la retta via durante la discesa, il salto infatti potrebbe fuorviarci se visto dall’alto ma è proprio da qui che bisogna passare. Dopo qualche sforzo raggiungiamo anche la roccia con la spaccatura alla quale stavamo puntando fin da quando avevamo lasciato il sentiero per il Passo del Mauro, c’abbiamo visto giusto e salire da qui si è rivelata una buona idea.
A questo punto ci dirigiamo verso la cima attraversando orizzontalmente la pietraia formata da grandi blocchi di pietra fortunatamente stabili, superata anche questa ci troviamo su una lingua erbosa e risalendola arriviamo facilmente in cresta, da lì è poi un gioco da ragazzi raggiungere la Cima di Biasca. La meteo doveva essere buona invece ci troviamo sulla vetta in mezzo alla nebbia più totale, che peccato! Verso la Val d’Osogna non si vede proprio niente, ci viene concessa un po’di visuale verso il fondovalle rivierasco e poco più. Visto che non fa caldissimo e la nebbia si fa più fitta, ci affrettiamo a fare pic-nic e a firmare il libro delle visite custodito in una scatola di plastica infilata nel grande gendarme di vetta. Inizia la fase di rientro con la speranza che la nebbia non ci crei grossi problemi, abbiamo fissato dei punti di riferimento per scendere all’incirca da dove siamo saliti ma con la nebbia non saremmo in grado di individuarli.
Seguiamo la cresta e già che ci siamo facciamo tappa alla Motta d’Osogna dove sorge un gendarme di pietra, dopodiché iniziamo la discesa, prima praticello, poi attraversamento della pietraia, arriviamo al sasso-zoccolo con fessura, giù ancora in direzione dell’ometto da noi costruito, una volta lì affrontiamo gli ultimi metri di discesa prima di ricongiungerci al sentiero ufficiale che ci riporterà alla Capanna Cava per una meritata birretta!
Gita bella e meno complicata di quanto avevamo immaginato, siamo soddisfatti di aver individuato fin da subito una buona e facile via di salita/discesa.
Sul panorama non posso esprimermi, col sole dev’essere sicuramente notevole…sarà per un’altra volta.


Tempo impiegato:
Salita 2h
Discesa 1h 45 minuti
(soste comprese)

Tourengänger: ale84, Mauro78
Communities: Hikr in italiano


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