laura&... Ieri alle 17.00 arriva il messaggio di Domenico: che fai domani? Dopo aver valutato un pò di possibilità decidiamo per il Pizzo Ferrè.
Partiamo dal parcheggio con le ciaspole nello zaino, la neve non sembra molta, ma non si sa mai.
Il primo tratto di sentiero è pulito, ma appena si comincia a salire troviamo la neve e ci ciaspoliamo; siamo i primi a camminare sulla neve immacolata e Domenico fa da apri pista mentre il bivacco ci fa l'occhiolino dall'alto. Saliamo nella neve marcia a causa del caldo eccessivo e dopo quattro ore siamo al bivacco Cecchini, ci fermiamo per una pausa e intanto ammiriamo il Ferrè...è davvero bellissimo:il ghiacciaio candido, il cielo blu cobalto e la vetta rocciosa creano un scenario fantastico.
Oltre il bivacco la neve aumenta e durante la discesa verso il ghiacciaio ( si perdono quasi 100 m di dislivello!) il caldo si fa sentire in modo ancora più insistente e mentre la Beba (la cagnetta di Domenico) si rotola nella neve per rinfrescarsi noi facciamo di tutto per non scivolare. Arriviamo sul ghiacciaio e mi metto in testa io..la neve fino a metà percorso è molle e si sprofonda, ma come la pendenza comincia ad aumentare dobbiamo vedercela con una crosta ghiacciata per nulla simpatica, saliamo zigzagando...i pochi crepacci presenti si notano bene, per cui ce ne teniamo ben distanti, una decina di metri prima di arrivare alla sella la pendenza aumenta ancora e la neve è ghiacciata, per cui ci togliamo le ciaspole e percorriamo questo delicato tratto aiutandoci con la piccozza. Arrivati alla sella ci aspetta ancora il tratto di cresta : l'arrampicata è semplice ma mai banale e soprattutto sempre molto esposta, ma per fortuna oggi c'è poca neve per cui la affrontiamo senza problemi e velocemente raggiungiamo la croce di vetta.
Gioia, foto di rito, panino, tè, progetti futuri...sarebbe bello trattenersi ancora ma tempo per il ritorno non sarà molto più corto dell'andata e così ci avviamo. Alla sella mettiamo i ramponi per affrontare il tratto ghiacciato, poi rimettiamo le ciaspole e scendiamo "pregustandoci" il momento in cui dovremo risalire i cent meter de patiment...La salita è sfiancante e la neve è ancora più incosistente che al mattino, ma un passo dopo l'altro siamo al bivacco, dove ci fermiamo a togliere le ciaspole e a coprirci un pò. A scendere impieghiamo un pò meno di due ore e raggiunta l'auto siamo d'accordo che stasera è proprio il caso di festeggiare con una bella birra!
Un percorso lungo, reso ancora più impegnativo dalle condizioni della neve, ma ne valeva davvero la pena.
lunari Si parte da Montespluga alle 7.15 per il Pizzo Ferrè.
Il pizzo Ferrè a mio avviso è molto piu' bello e completo del vicino Tambò con alla fine una bella crestina esposta che aggiunge quel qualcosa in più.
La bellezza del Ferrè però è come una bella donna e si mostra solo dopo avergli fatto la corte, infatti anche solo per poterlo vedere bene ci vogliono 3 ore in condizioni normali per arrivare alla base del ghiacciaio da dove lo si può ammirare. Oggi con neve già a partire dai 2000 i tempi sono stati un pochino più lunghi. Dopo il bivacco passando sotto la cima della val Loga per il traverso finalmente si apre lo spettacolo del ghiacciaio e della cresta da percorrere per arrivare in vetta.. visto le alte temperature la superfice del ghiaccio sembrava uno specchio.
Per fortuna Laura ha pensato bene di portare le ciaspole altrimenti la salita non sarebbe stata fattibile vista la gran quantità di neve presente (oltre che fino al bivacco) sul ghiacciaio, dove una crosta di un cm copriva la neve polverosa sottostante.
Fino al bivacco e alla base del ghiacciaio ho fatto traccia poi sono rimasto quasi senza benzina...al che Laura ha preso in mano la situazione e si è tracciata tutto il ghiacciaio fino all'attacco della cresta da sola..che forza!!!
Dalla vetta uno spettacolo grandioso supportato da un clima eccezionale e di sicuro inusuale per il periodo . Anche Beba, la mia cagnetta alpinista, ha raggiunto la cima con solo un piccolo aiuto alla base di un caminetto. In discesa,sul ghiacciaio, pensavamo di tagliare per la massima pendenza, ma la crosta ghiacciata picchiava dolorosamente sugli stinchi e quindi siamo scesi per la traccia di salita. Arrivati all'auto ormai è buio e una birra a Montespluga conclude un'altra bellissima giornata.
Ringrazio ancora Laura per la meta raggiunta
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