Pizzo Ferrè 3103m
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Ieri un altro tremila, questa volta italiano: il bel Pizzo Ferrè, di fronte al Pizzo Tambo.
Dal paese di Montespluga parte una strada sterrata che porta agli alpeggi: dopo circa mezzo km si parcheggia e continuiamo sulla sterrata per un altro mezzo km dove inizia il sentiero vero e proprio.
Passiamo un ponticello, arriviamo all'alpeggio, quattro chiacchiere con il pastore e in falsopiano percorriamo verso Ovest la Val Loga per circa mezz'ora, attraversando innumerevoli torrentelli provenienti dal versante destro orografico. Impossibile perdere il sentiero, bolli gialli e segnavia rosso-bianco-rosso sono abbondanti e un cartello ci indica che stiamo percorrendo il tracciato del Trekking Valle Spluga (C16 questo tratto). Ad un certo punto poi il sentiero piega a sinistra e comincia a salire ripido senza dare respiro fino ad arrivare a Q2391:da qui si vede in alto la sagoma chiara del nuovo bivacco. Breve pausa per prendere fiato e ripartiamo, attraversiamo un breve tratto pianeggiante su nevaio; poi di nuovo ripidi tratti di sentiero, tra roccette e detriti di gneiss o su nevaio, ci accompagnano sino a Q2773 dove è posto il bivacco.
Chi ha visto il vecchio bivacco rosso in lamiera non può che stupirsi di ciò che si trova davanti: una piccola costruzione in legno trattato con il tetto in "piode" al cui interno contiene dodici posti letto, un angolo cucina e tavolo. La costruzione del nuovo bivacco è cominciata il 21 giugno di quest'anno e il 9 agosto è stato inaugurato: è proprietà della sezione CAI Valle Spluga e vi sono bibite a disposizione.
Da qui si gode di una bella vista sul Pizzo Ferrè verso S mentre a E domina il Surettahorn 3027m con il suo ghiacciaio
Facciamo una pausa energetica e ripartiamo: dal bivacco scendiamo leggermente,attraversiamo una lingua di ghiaccio e con un sentierino arriviamo a Q2804: da ora in poi è un continuo saliscendi su grossi detriti in direzione del ghiacciaio fino ad arrivare a Q2750 circa dove inizia;non abbiamo i ramponi ma ci fidiamo di quello che ci ha detto una famiglia in discesa appena incontrata: la salita non è ripida escluso l'ultimo tratto prima di Q2944 ed in ogni caso essendo già mezzogiorno la neve dovrebbe essere abbastanza molle anche se siamo sul lato Nord.
In effetti saliamo tranquillamente fino a Q2850 dove, visto che il traverso comincia a diventare più ripido, io e Ewuska convinciamo Oliviero a deviare a O verso la Sella del Ferrè 2922m da cui poi proseguire in cresta. Non abbiamo sbagliato, in breve arriviamo sulla roccia, vediamo anche degli ometti, ma qui invece di seguire Oliviero che già si sta arrampicando sul costone decidiamo di aggirarlo per ritrovarci a Q2944: errore grossissimo, per evitare un breve tratto di ghiaccio a 45° saliamo su un percorso che sembra fattibile ma dopo cinque minuti dobbiamo fermarci e tornare indietro. Faccio gli scalini sulla lingua di ghiaccio e dopo venti minuti siamo solo a cinquanta metri da dove abbiamo lasciato il nostro amico!!
Non è finita: davanti a noi un breve canalino che appena superato ci mostra quello che dobbiamo percorrere: un traverso di duecento metri su materiale finissimo e franoso che non offre altro che sporadici appigli, qualcuno anche traditore (ahh, perchè non abbiamo ascoltato Oliviero!). Con cautela vado avanti cercando di non guardare dove va a finire il materiale che smuovo e cercando di preparare delle piazzole per Ewuska ...
"Florianoooo, dove sieteee?" .... una, due, tre volte ...
Rispondo ai richiami, ma non mi risponde, provo a chiamarlo con il cellulare ma figurati se c'è campo e intanto continuiamo a salire pianissimo fino a trovare dei detriti un pò più solidi su cui i nostri passi sono più sicuri e in poco tempo ritroviamo Oliviero a Q2944 che ci fa il predicozzo: se mi seguivate .... ho impiegato dieci minuti ... vi sto aspettando da più di mezz'ora ... perchè non rispondevate ...
Ha ragione, ma adesso dobbiamo fare l'ultimo tratto di cresta ed è meglio concentrarsi: gli altri depositano gli zaini, mentre io lo porto, Oliviero lega Ewuska e parte davanti a lei, ultimo io.
La cresta non è troppo difficile, ci sono abbastanza appigli, solo in un paio di punti dei grossi pietroni lisci lasciano un pò perplessi su come superarli, Oliviero aiuta Ewuska dandogli sicurezza con il cordino e anche io in un passaggio mi faccio legare. In quaranta minuti siamo in cima, vista meravigliosa a 360°, autoscatto di rito e nel frattempo vediamo tre ragazzi arrampicarsi sulla cresta: in men che non si dica sono in vetta ... "ma tu non eri l'altro ieri al Pizzo Quadro?" e così si scopre che Oliviero li aveva incontrati due giorni prima in un'altra escursione; Serena, Andrea e Mauro si rivelano subito simpatici, si comincia a chiacchierarare del più e del meno ed io, unico a cui hanno fatto tirare lo zaino fino in vetta ;-)) tiro fuori barrette, uva, acqua e si divide fra tutti.
Arriva il momento di firmare il libro di vetta, contenuto in una vissuta scatola di rame con incise le montagne sopra e ci accorgiamo che non c'è la penna ... come non c'è la penna? Neanche una matita? ... Qualcuno ha una penna?... Nooo, non è possibile arrivare in vetta e non firmare il libro, c'è chi propone di farlo con il sangue ...
Il tempo passa in fretta, la compagnia è bella, il panorama favoloso ma dobbiamo scendere, ormai la cresta la conosciamo ed andiamo più spediti fino a Q2944, qui decidiamo di scendere direttamente sul ghiacciaio, il primo centinaio di metri è abbastanza ripido ma poi il crinale diventa più morbido e ci facciamo coinvolgere da Serena che ha cominciato a "slittare": in breve siamo alla fine del ghiacciaio e ricominciamo il saliscendi fra le rocce. Arriviamo al Bivacco verso le cinque e, grazie ad Ewuska, sfoghiamo la nostra fame con panini e frutta. Salutiamo i nostri nuovi compagni che cominciano che prendono il sentiero di ritorno e dopo una mezz'ora anche noi li seguiamo, dopo aver lasciato un messaggio di portare una penna in vetta!
Il sole comincia a scendere, le ombre sulla Val Loga si allungano piano piano, quando arriviamo finalmente all'alpeggio restano illuminate solo le cime più alte, siamo stanchi e soddisfatti!
Percorso: 14 km circa
Dislivello effettivo: 1479m
Tempo di salita: 5h
Tempo di discesa: 3,45h
Dal paese di Montespluga parte una strada sterrata che porta agli alpeggi: dopo circa mezzo km si parcheggia e continuiamo sulla sterrata per un altro mezzo km dove inizia il sentiero vero e proprio.
Passiamo un ponticello, arriviamo all'alpeggio, quattro chiacchiere con il pastore e in falsopiano percorriamo verso Ovest la Val Loga per circa mezz'ora, attraversando innumerevoli torrentelli provenienti dal versante destro orografico. Impossibile perdere il sentiero, bolli gialli e segnavia rosso-bianco-rosso sono abbondanti e un cartello ci indica che stiamo percorrendo il tracciato del Trekking Valle Spluga (C16 questo tratto). Ad un certo punto poi il sentiero piega a sinistra e comincia a salire ripido senza dare respiro fino ad arrivare a Q2391:da qui si vede in alto la sagoma chiara del nuovo bivacco. Breve pausa per prendere fiato e ripartiamo, attraversiamo un breve tratto pianeggiante su nevaio; poi di nuovo ripidi tratti di sentiero, tra roccette e detriti di gneiss o su nevaio, ci accompagnano sino a Q2773 dove è posto il bivacco.
Chi ha visto il vecchio bivacco rosso in lamiera non può che stupirsi di ciò che si trova davanti: una piccola costruzione in legno trattato con il tetto in "piode" al cui interno contiene dodici posti letto, un angolo cucina e tavolo. La costruzione del nuovo bivacco è cominciata il 21 giugno di quest'anno e il 9 agosto è stato inaugurato: è proprietà della sezione CAI Valle Spluga e vi sono bibite a disposizione.
Da qui si gode di una bella vista sul Pizzo Ferrè verso S mentre a E domina il Surettahorn 3027m con il suo ghiacciaio
Facciamo una pausa energetica e ripartiamo: dal bivacco scendiamo leggermente,attraversiamo una lingua di ghiaccio e con un sentierino arriviamo a Q2804: da ora in poi è un continuo saliscendi su grossi detriti in direzione del ghiacciaio fino ad arrivare a Q2750 circa dove inizia;non abbiamo i ramponi ma ci fidiamo di quello che ci ha detto una famiglia in discesa appena incontrata: la salita non è ripida escluso l'ultimo tratto prima di Q2944 ed in ogni caso essendo già mezzogiorno la neve dovrebbe essere abbastanza molle anche se siamo sul lato Nord.
In effetti saliamo tranquillamente fino a Q2850 dove, visto che il traverso comincia a diventare più ripido, io e Ewuska convinciamo Oliviero a deviare a O verso la Sella del Ferrè 2922m da cui poi proseguire in cresta. Non abbiamo sbagliato, in breve arriviamo sulla roccia, vediamo anche degli ometti, ma qui invece di seguire Oliviero che già si sta arrampicando sul costone decidiamo di aggirarlo per ritrovarci a Q2944: errore grossissimo, per evitare un breve tratto di ghiaccio a 45° saliamo su un percorso che sembra fattibile ma dopo cinque minuti dobbiamo fermarci e tornare indietro. Faccio gli scalini sulla lingua di ghiaccio e dopo venti minuti siamo solo a cinquanta metri da dove abbiamo lasciato il nostro amico!!
Non è finita: davanti a noi un breve canalino che appena superato ci mostra quello che dobbiamo percorrere: un traverso di duecento metri su materiale finissimo e franoso che non offre altro che sporadici appigli, qualcuno anche traditore (ahh, perchè non abbiamo ascoltato Oliviero!). Con cautela vado avanti cercando di non guardare dove va a finire il materiale che smuovo e cercando di preparare delle piazzole per Ewuska ...
"Florianoooo, dove sieteee?" .... una, due, tre volte ...
Rispondo ai richiami, ma non mi risponde, provo a chiamarlo con il cellulare ma figurati se c'è campo e intanto continuiamo a salire pianissimo fino a trovare dei detriti un pò più solidi su cui i nostri passi sono più sicuri e in poco tempo ritroviamo Oliviero a Q2944 che ci fa il predicozzo: se mi seguivate .... ho impiegato dieci minuti ... vi sto aspettando da più di mezz'ora ... perchè non rispondevate ...
Ha ragione, ma adesso dobbiamo fare l'ultimo tratto di cresta ed è meglio concentrarsi: gli altri depositano gli zaini, mentre io lo porto, Oliviero lega Ewuska e parte davanti a lei, ultimo io.
La cresta non è troppo difficile, ci sono abbastanza appigli, solo in un paio di punti dei grossi pietroni lisci lasciano un pò perplessi su come superarli, Oliviero aiuta Ewuska dandogli sicurezza con il cordino e anche io in un passaggio mi faccio legare. In quaranta minuti siamo in cima, vista meravigliosa a 360°, autoscatto di rito e nel frattempo vediamo tre ragazzi arrampicarsi sulla cresta: in men che non si dica sono in vetta ... "ma tu non eri l'altro ieri al Pizzo Quadro?" e così si scopre che Oliviero li aveva incontrati due giorni prima in un'altra escursione; Serena, Andrea e Mauro si rivelano subito simpatici, si comincia a chiacchierarare del più e del meno ed io, unico a cui hanno fatto tirare lo zaino fino in vetta ;-)) tiro fuori barrette, uva, acqua e si divide fra tutti.
Arriva il momento di firmare il libro di vetta, contenuto in una vissuta scatola di rame con incise le montagne sopra e ci accorgiamo che non c'è la penna ... come non c'è la penna? Neanche una matita? ... Qualcuno ha una penna?... Nooo, non è possibile arrivare in vetta e non firmare il libro, c'è chi propone di farlo con il sangue ...
Il tempo passa in fretta, la compagnia è bella, il panorama favoloso ma dobbiamo scendere, ormai la cresta la conosciamo ed andiamo più spediti fino a Q2944, qui decidiamo di scendere direttamente sul ghiacciaio, il primo centinaio di metri è abbastanza ripido ma poi il crinale diventa più morbido e ci facciamo coinvolgere da Serena che ha cominciato a "slittare": in breve siamo alla fine del ghiacciaio e ricominciamo il saliscendi fra le rocce. Arriviamo al Bivacco verso le cinque e, grazie ad Ewuska, sfoghiamo la nostra fame con panini e frutta. Salutiamo i nostri nuovi compagni che cominciano che prendono il sentiero di ritorno e dopo una mezz'ora anche noi li seguiamo, dopo aver lasciato un messaggio di portare una penna in vetta!
Il sole comincia a scendere, le ombre sulla Val Loga si allungano piano piano, quando arriviamo finalmente all'alpeggio restano illuminate solo le cime più alte, siamo stanchi e soddisfatti!
Percorso: 14 km circa
Dislivello effettivo: 1479m
Tempo di salita: 5h
Tempo di discesa: 3,45h
Communities: Hikr in italiano, Hütte / Cabane / Capanna / Chamanna
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