Una bella giornata è davanti a noi,lasciato il Camper posteggiato a Randa,ci incamminiamo per il lungo e faticoso sentiero per la Domhutte..subito molto ripido entra presto nel bosco,sale sale e ancora sale senza tregua..finalmente usciamo allo scoperto,fra rocce e massi in 5 ore e mezza raggiungiamo la Domhutte ai 2940 metri. Non abbiamo prenotato,ma per fortuna c'è posto,fissiamo la cena con il gestore e chiediamo se è possibile avere un pasto vegetariano e qui la faccenda si fa dura....ci arrangiamo e mettiamo qualcosa nello stomaco,poi usciamo a vedere il tramonto che annuncia all'indomani un'altra bella giornata...salutiamo il Cervino e andiamo a nanna,si fa per dire,in queste notti al rifugio riuscire a dormire 2 o 3 ore è un miracolo..fra il casino degli altri,il cattivo odore di piedi e altro...la solita ansia della scalata....bene sono le 3 del mattino..Morgen Morgen Morgen urla il gestore del rifugio entrando come una furia,che di routine fa la sveglia umana a tutti gli alpinisti...ci alziamo, facciamo uno schifo di colazione,per fortuna ci siamo portati dietro panini e buon cioccolato,saranno preziosi lungo l'ascesa...poi in un marasma impressionante di gambe,piccozze,scarponi,zaini,recuperiamo la nostra roba e ci attrezziamo per la partenza.
Dapprima il tracciato è tutto su morena,qualche attraversamento in piano del ghiacciaio senza difficoltà,fino a giungere alla base delle rocce che portano al Festijoch,l'unica vera difficoltà della salita insieme al ghiacciato e ripido pendio finale...arrampichiamo con l'aiuto di funi metalliche 2°,poi una discesa ripida necessita di corda doppia,ma io e Lidia riusciamo ad evitarla superando qualche passaggio in discesa sulla dx su rocce non difficili....da qui inizia un'interminabile salita tutta su ghiaccio,passando attraverso crepacci e sotto maestosi e incombenti seracchi...spettacolare ambiente,costeggiamo il versante sud dello Stecknadelhorn e del Nadelhorn fino a giungere sotto il Lenzjoch a circa 4000 metri di quota...uno sgurdo in alto,la vetta sembra vicina ma in realtà il mio altimetro mi dice che mancano ancora quasi 500 metri da fare. Raggiungiamo la spalla del Gabel,ormai è fatta,un ultimo ripido delicato e ghiacciato pendio e siamo in cima al mondo...indescrivibili le sensazioni,quanto mondo da quassù,il Cervino sembra così piccolo..il meraviglioso paese di Sass Fee è sotto di noi minuscolo,in questi momenti vorrei essere un aquila e buttarmi giù...volare in lungo e in largo...facciamo le foto di rito,sono importanti,chissà se mai tornerò quassù..15 minuti in vetta dopo una salita di 7 ore e mezza,non è possibile starci di più,fa freddo e la discesa è altrettanto interminabile.....
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